Ue dà il via libera ai negoziati per l’adesione della Bosnia-Erzegovina

Il Consiglio Europeo chiude la sua prima giornata di summit parlando della possibilità di adesione della Bosnia-Erzegovina all'Ue. L'Italia è d'accordo

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Dopo lunghe attese e discussioni, il Consiglio europeo ha finalmente dato il via libera ai negoziati per l’adesione dello stato della Bosnia-Erzegovina all’Unione Europea (Ue). Questo annuncio, fatto dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ha segnato un momento epocale per il paese balcanico e per l’intera regione.

Verso l’adesione della Bosnia Erzegovina

“Congratulazioni! Il vostro posto è nella nostra famiglia europea. La decisione di oggi rappresenta un passo avanti fondamentale nel vostro percorso verso l’Ue. Ora il duro lavoro deve continuare affinché la Bosnia-Erzegovina avanzi costantemente, come vuole il vostro popolo”, ha dichiarato il presidente Michel, sottolineando l’importanza di questo momento storico.

Questa apertura dei negoziati di adesione è stata descritta da Palazzo Chigi come “un’apertura storica“, mentre molti altri stati membri dell’Ue hanno espresso pareri contrastanti riguardo ai progressi compiuti dalla Bosnia-Erzegovina nel suo cammino verso l’adesione. Paesi come Olanda, Danimarca, Francia ed Estonia hanno manifestato forti perplessità, sostenendo che i progressi del paese balcanico siano ancora limitati. Tuttavia, il gruppo “Amici dei Balcani”, comprendente Italia, Austria, Ungheria e Slovenia, ha spinto per un’accelerazione dell’integrazione di Sarajevo nell’Ue.

La Bosnia deve ancora soddisfare i criteri di adesione

Le conclusioni del vertice europeo hanno sottolineato che i negoziati di adesione avranno inizio solo dopo che saranno stati compiuti tutti i passi pertinenti indicati nella raccomandazione della Commissione del 12 ottobre 2022. Questa decisione riflette una cautela da parte dell’Ue nel garantire che la Bosnia-Erzegovina soddisfi i criteri necessari per l’adesione.

L’ottimismo in Bosnia-Erzegovina è cresciuto dopo la raccomandazione della Commissione Ue di avviare i negoziati di adesione, evidenziando i progressi compiuti dal paese balcanico sin dal momento in cui ha ottenuto lo status di Stato candidato nel 2022.

Il governo italiano ha accolto con grande soddisfazione la decisione del Consiglio Europeo, definendola un obiettivo ricercato con convinzione dall’Italia stessa, che offre una chiara prospettiva europea a Sarajevo. L’Italia si è impegnata a continuare a sostenere il governo bosniaco nel suo percorso di riforme.

La decisione di avviare i negoziati di adesione non solo invia un messaggio positivo a Sarajevo ma a tutti i Balcani Occidentali, dimostrando l’impegno dell’UE per la stabilità e la prosperità della regione.

La presidente del Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina, Borjana Krišto, ha ringraziato il Consiglio europeo per questa decisione, definendola una ricompensa per i progressi compiuti dal governo bosniaco.

Dati macroeconomici sulla Bosnia-Erzegovina: in ripresa

Secondo i dati della Banca Centrale della Bosnia-Erzegovina, l’economia del paese ha mostrato un notevole miglioramento nel 2021, con un aumento del Pil del 7,5%. Questa tendenza positiva ha proseguito anche nel primo trimestre del 2022, con una crescita del Pil del 5,5%, trainata principalmente da un aumento degli investimenti lordi e dei consumi privati. Le prospettive per il biennio successivo sono più moderate, con stime preliminari che prevedono una crescita del PIL reale intorno al 1,8% nel 2023 e del 3,5% nel 2024.

Questa previsione più modesta per il 2023 è attribuita principalmente alla pressione inflattiva, soprattutto sui generi alimentari, che ha raggiunto livelli record nella prima metà dell’anno, portando ad un tasso medio di inflazione del 16,7% nei primi sei mesi del 2022. La Bosnia-Erzegovina mantiene la stabilità monetaria attraverso il Currency Board locale, con la sua valuta, il Marco bosniaco (Bam), ancorata all’Euro con un rapporto di cambio fisso di 1 € = 1,95583 Bam.

Riguardo alla disoccupazione, le stime preliminari del Fondo Monetario Internazionale indicano un tasso intorno al 15,7% nel 2022, in lieve calo rispetto al 15,8% del 2021. Il sistema bancario del paese, uno dei settori più organizzati e sviluppati, aderisce a standard e principi internazionali, con la maggior parte delle banche commerciali, 15 su 23, di proprietà straniera.