Putin a Tucker Carlson sulla guerra in Ucraina: “Russia non sarà sconfitta”

Vladimir Putin lancia un messaggio all'Occidente nel corso dell'intervista rilasciata a Tucker Carlson: ecco cosa ha detto sulla guerra in Ucraina e non solo

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il presidente russo Vladimir Putin torna a parlare e a minacciare l’Occidente nel corso di una lunga intervista rilasciata al giornalista americano Tucker Carlson. Un faccia a faccia, quello del capo del Cremlino con il reporter americano ex di Fox News, che è storico, perché da anni lo zar non rilasciava dichiarazioni dirette ai media americani. Ed è stata un’intervista fiume, durata più di due ore in cui l’ex anchor ha domandato e Putin ha risposto, mandando dei chiari messaggi all’Europa, alla Nato e agli Stati Uniti che presto saranno chiamati al voto per le presidenziali, in cui Trump e pronto a sfidare Biden per il ritorno alla Casa Bianca.

La previsione sulla guerra in Ucraina

L’intervista ha fatto il boom sui social, con milioni di visualizzazioni su X che è stato veicolo perfetto per Tucker Carlson per far conoscere al mondo intero le parole di Putin. Un incontro, quello tra l’ex anchor di Fox News e il presidente russo, che ha toccato vari temi in due ore di chiacchierata che sono stati visti, minuto dopo minuto e secondo dopo secondo anche dall’Occidente che segue con ansia gli sviluppi della guerra in Ucraina.

E proprio del conflitto, scoppiato ormai due anni fa, ha parlato Putin, facendo una personale previsione su come andrà a finire. Un messaggio chiaro, con parole mandate a Nato ed Europa intera, oltre che agli Stati Uniti, su quelli che sono gli obiettivi di Putin.

“La sconfitta della Russia in Ucraina è impossibile per definizione. Non accadrà mai che la Russia sia sconfitta” ha ribadito il presidente russo, sottolineando poi che la Nato “deve accettare le conquiste territoriali di Mosca”.

Ma anche messaggi di distensione, perché la Russia “non ha intenzione di invadere i suoi vicini”. Putin, infatti, ha spiegato che tra gli obiettivi di Mosca e del Cremlino non c’è la conquista di altri territori se non quelli che gli spetterebbero, come appunto l’Ucraina. Il leader russo ha chiarito che “l’invasione di Polonia o Lettonia è fuori discussione”. “Semplicemente non abbiamo alcun interesse” a espandere la guerra, ha dichiarato Putin a Carlson avvertendo tuttavia che “solo in un caso invierei truppe, se la Polonia attaccasse la Russia“.

Ucraina e Usa, il rapporto che non piace

Ma cosa servirebbe, secondo Putin, per far finire la guerra in Ucraina? Di certo una vittoria della Russia, che la guida del Cremlino reputa possibile molto presto. E a facilitargli la vita potrebbero essere anche gli Stati Uniti.

Infatti, come riferito a Carlson nell’intervista, Putin ha chiesto agli Usa di “smettere di fornire armi se volete che la guerra finisca“. Il presidente russo ha poi detto che “i piani di pace erano quasi finalizzati, ma l’Ucraina li ha gettati all’aria e ha obbedito agli ordini dell’Occidente di combattere la Russia fino all’ultimo”. Salvo poi aggiungere che “prima o poi si arriverà a un accordo”.

Il pensiero di Putin su Trump e Biden

Nel corso dell’intervista anche un passaggio dovuto sulle presidenziali americane. Sollecitato dal reporter americano, che è apertamente pro Trump, Putin si è limitato a un commento sarcastico: “Non mi ricordo quando è stata l’ultima volta che ho parlato con Biden, sicuramente mai dopo febbraio 2022″. E intanto Biden è sotto attacco proprio negli States.

Su Trump, invece, ha usato toni ben diversi, sottolineando di avere “un buon rapporto con lui, ma non è una questione di leader nelle relazioni tra Usa e Russia, è una questione di mentalità”, ha sottolineato ricordando di aver avuto un ottimo rapporto anche con Bush.

“So che negli Stati Uniti veniva dipinto come una specie di ragazzo di campagna che non capiva nulla. Vi assicuro che non è così. Penso che abbia commesso molti errori nei confronti della Russia, ma ha esercitato pressioni sugli europei. Non era peggiore di qualsiasi altro politico americano, russo o europeo- ha spiegato- e capiva quello che stava facendo meglio degli altri”.