Eugenio Montale

Fonte: IPA

Eugenio Montale pubblica la sua prima raccolta poetica, Ossi di seppia, a 29 anni e da subito si afferma come una delle voci più originali della poesia italiana ed europea.

BIOGRAFIA

Eugenio Montale nasce, ultimo di sei figli,  a Genova il 12 ottobre 1896, figlio di Domenico Montale, commerciante di prodotti chimici, e Giuseppina Ricci. Trascorre infanzia e giovinezza tra Genova e Monterosso, nelle Cinque Terre, dove la famiglia ha la casa delle vacanze, Villa delle Due Palme.

Nel 1915 si diploma in ragioneria, ma coltiva i propri interessi letterari e si forma da autodidatta nelle lingue straniere, in filosofia e letteratura.

Nel 1917 è arruolato, frequenta l’Accademia militare di Parma, viene inviato al fronte e infine congedato nel 1920. Dopo la Prima guerra mondiale, Eugenio Montale inizia a frequentare i circoli culturali e nel 1927 si trasferisce a Firenze dove collabora con l’editore Bemporad.

CARRIERA

Nel 1925, Montale pubblica la sua prima raccolta di poesie, Ossi di seppia. Nel 1929 è chiamato a dirigere il Gabinetto scientifico letterario Vieusseux, dal quale verrà espulso nel 1938 per antifascismo. In quegli anni scrive per quasi tutte le riviste letterarie, mentre la sua fama cresce, si dedica anche a traduzioni di poesie e testi teatrali, prevalentemente inglesi.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, si iscrive al Partito d’Azione e inizia a scrivere su diversi giornali.

Nel 1948 si trasferisce a Milano dove inizia la collaborazione con il Corriere della Sera. In questo periodo raggiunge fama internazionale e nel 1967 viene nominato senatore a vita.

PREMIO NOBEL

Nel 1975, Eugenio Montale riceve il Premio Nobel per la Letteratura “Per aver interpretato con grande sensibilità artistica, valori umani nel segno di una visione della vita senza illusioni”. Il premio gli è conferito cinquant’anni esatti dalla pubblicazione di Ossi di seppia.

Eugenio Montale nei registri degli alberghi si identifica come giornalista, non come poeta. Durante la cerimonia per il ritiro del Nobel, tiene un discorso in difesa dell’attività poetica. Il discorso, dal titolo È ancora possibile la poesia, viene pronunciato il 12 dicembre 1975 e rappresenta un importante documento circa il valore che lo stesso Montale riconosce alla poesia come produzione dello spirito umano.

OPERE

Le opere di Eugenio Montale spaziano in molti generi, quali: prose, traduzioni, epistolari, diari, interviste. Tra le più importanti, ricordiamo:

• Ossi di seppia, 1925. In questa raccolta gli ossi di seppia rappresentano gli endoscheletri delle seppie lasciati sulla spiaggia dalle onde del mare e simboleggiano la poetica di Montale “scabra ed essenziale”.
• La casa dei doganieri e altri versi, 1932.
• Poesie, 1938.
  
• Le occasioni, 1939.
• Versi del 1940-42,1943.
• La bufera e altro, 1956.
• Xenia, 1966. Una raccolta di poesie dedicate alla moglie defunta, Drusilla Tanzi.
• Satura, 1971.
• Diario del ’71 e del ’72, 1973.
• Quaderno di quattro anni, 1977.
  
• Altri versi e poesie disperse, 1981.
  
• Diario postumo, 1991 e 1996.

VITA PRIVATA

Eugenio Montale fin da giovane ha problemi di salute che lo portano spesso a trovarsi lontano dalla vita borghese, ma allo stesso tempo lo rendono molto attento al dolore che caratterizza la condizione umana.

A Firenze conosce Drusilla Tanzi che diventa sua moglie nel 1962, dopo una convivenza durata più di vent’anni. La donna, di undici anni più anziana di lui, muore l’anno dopo a seguito delle complicanze dopo una caduta da cavallo.

Montale muore a Milano il 12 settembre 1981, poco prima di compiere 85 anni. Viene sepolto a Firenze, vicino alla moglie Drusilla.