Riforma pensioni a giugno, si va verso Quota 102

Addio Quota 100, l'uscita anticipata avverrà più tardi e con maggiore penalizzazione.

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Redazione

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Riforma delle pensioni, si entra nel vivo. Chiusa la sperimentazione su Quota 100 – opzione che resta comunque disponibile per tutto il 2021 – il confronto prosegure su come evitare l’effetto scalone al termine della stessa.

Lavoratori e sindacati chiedono una misura strutturale che possa finalmente superare le criticità della legge Fornero. Un intervento è comunque indispensabile, considerando che dal 2022 termineranno le sperimentazioni legate non solo a Quota 100, ma anche all’Ape sociale e all’opzione donna.

Post Quota 100

Le regole di Quota 100 consentono attualmente l’accesso alla pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 anni di versamenti, ma la risposta dei lavoratori è stata al di sotto delle attese. Motivo per cui, già da settimane, circolano diverse ipotesi di riforma previdenziale, da Quota 102 a Quota 41 passando per diverse altre sfumature.

Verso Quota 102

Stando alle ultime indiscrezioni, la nuova flessibilità si baserebbe su un pensionamento a Quota 102, ma con un criterio anagrafico peggiorativo. Si passerebbe infatti dai 62 ai 64 anni di età, mentre resterebbe fermo il parametro contributivo dei 38 anni.

Risorse e coperture

Detto che un simile meccanismo rischierebbe di continuare a tagliare fuori dalla flessibilità previdenziale proprio coloro che hanno avuto una carriera difficile, come nel caso dei lavoratori discontinui e precari, lo scontro con i sindacati sembra inevitabile. E del resto il problema resta sempre quello delle coperture: assicurare una flessibilità generalizzata potrebbe costare fino a 20 miliardi di euro, mentre il governo sarebbe pronto a spendere al massimo un quinto della cifra.