Settimana corta, smart working, aumenti e premio da 1.000 euro. Così si lavora in Lamborghini

È stata firmata, nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, l'ipotesi di accordo tra rsu, Fiom, Fim e Automobili Lamborghini sul contratto integrativo aziendale, dopo un anno di trattative

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dopo Luxottica, anche Lamborghini sta per sperimentare la settimana lavorativa di 4 giorni, con un vantaggio aggiuntivo. Nella notte tra il 4 e il 5 dicembre, è stata conclusa l’ipotesi di accordo tra la rappresentanza sindacale (rsu), Fiom, Fim e Automobili Lamborghini per il contratto integrativo aziendale, dopo un anno di negoziati. I sindacati sottolineano che si è raggiunto un “importante traguardo” con l’intesa, ottenendo la settimana lavorativa più breve. Il testo sarà presentato nei prossimi giorni ai dipendenti dell’azienda e sarà sottoposto a un referendum. Per quanto riguarda i dettagli, si prevede la riduzione dell’orario di lavoro, un aumento del salario annuale, l’assunzione di 500 nuovi dipendenti, un percorso di miglioramento per gli appalti continuativi del sito, il consolidamento dei diritti e la tutela delle differenze.

L’intesa storica nell’automotive

L’accordo raggiunto alla Lamborghini è considerato storico in quanto segna la prima volta che un’industria automobilistica in Europa implementa una significativa riduzione dell’orario di lavoro, senza diminuire lo stipendio ma anzi aumentandolo. Questo è quanto affermano Fiom-Cgil e Fim-Cisl nel loro commento sull’intesa con l’azienda di Sant’Agata Bolognese, la quale prevede un consistente numero di settimane lavorative di quattro giorni nel corso dell’anno.

I sindacati continuano a spiegare che il principio fondamentale di questa trattativa è “lavorare meno e lavorare meglio”, inserendosi in un contesto di riflessione più ampio. In un periodo in cui si assiste a un attacco al potere d’acquisto dei lavoratori, senza toccare i grandi patrimoni e gli extraprofitti, l’accordo alla Lamborghini si focalizza su alcuni aspetti chiave: la riduzione dell’orario di lavoro, l’aumento del salario, la protezione di coloro che lavorano in condizioni difficili e la fornitura di strumenti sempre più efficaci per contrastare la violenza di genere.

I punti dell’accordo sulla settimana corta in Lamborghini

La riduzione dell’orario di lavoro sarà implementata attraverso un sistema di rotazione, che prevede il seguente schema: una settimana di lavoro da 5 giorni seguita da una settimana di 4 giorni per il personale di produzione o ad esso collegato operante su due turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale, comportando una riduzione totale di 22 giornate lavorative all’anno. Per il personale di produzione o ad esso collegato che opera su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e notte), si avrà una settimana di 5 giorni seguita da due settimane di 4 giorni, con una riduzione complessiva di 31 giornate di lavoro all’anno. Per il personale operaio non collegato alla produzione, si prevede una riduzione di 16 giorni lavorativi all’anno, mentre per il personale impiegatizio sarà di 12 giorni in meno, con la possibilità di beneficiare fino a 12 giorni di smart working al mese.

Inoltre, è stato introdotto un nuovo premio di risultato pari a 4.000 euro. Diverse indennità legate alla produzione e alla valorizzazione delle competenze dei dipendenti vedranno un aumento. Complessivamente, la quota totale che sarà erogata annualmente ai dipendenti Lamborghini, in aggiunta al salario previsto dal contratto nazionale, aumenterà da 13.500 euro a circa 16.000 euro, di cui 4.000 variabili e 12.000 certi.

Il nuovo premio

Con la busta paga di novembre 2023, che sarà erogata l’11 dicembre, i dipendenti riceveranno un premio straordinario legato al sessantesimo anniversario dell’azienda, ammontante a 1.063 euro. In aggiunta a ciò, l’accordo prevede un potenziamento delle condizioni materiali per i lavoratori in appalto, mirando a contrastare i contratti pirata e promuovendo accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità dei siti produttivi.

Tra le novità, sono contemplati permessi retribuiti per adozione e affido di un bambino, nonché per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna. Inoltre, è previsto un aumento del 10% del contributo aziendale per il congedo parentale, portandolo all’80% della retribuzione. Per quanto concerne la lotta alla violenza di genere, viene introdotta l’obbligatorietà di formazione.