Una parte importante dei provvedimenti che permettono il pensionamento anticipato rispetto alle regole normalmente applicate tramite la Legge Fornero fa riferimento al ruolo del caregiver e alla cosiddetta Legge 104, che regola benefici e vantaggi per le persone disabili o invalide e per chi le assiste. Sia Ape Sociale che Opzione Donna, che la stessa Quota 41, hanno normative specifiche per questi casi.
Nel 2024 però alcune di queste norme arriveranno alla loro naturale scadenza e dovranno essere rinnovate. Per farlo il Governo dovrà inserirne le spese nella legge di bilancio, la manovra finanziaria da approvare entro la fine dell’anno.
Tutte le pensioni che dipendono dalla Legge 104
La Legge 104 del 1992 è la norma dalla quale dipendono buona parte dei vantaggi e dei sussidi che le persone disabili o invalide ricevono in Italia. Buona parte di questa legge riguarda le persone in difficoltà stesse, stabilisce i parametri che definiscono il loro status e le compensazioni economiche delle pensioni di invalidità. Un’altra sezione però è dedicata ai caregiver, le persone che si prendono cura di parenti in difficoltà.
A queste figure sono dedicati una serie di vantaggi anche dal punto di vista del pensionamento. Diverse forme di pensione anticipata hanno infatti benefici significativi per chi ha un parente disabile o invalido a carico:
- Opzione Donna include tra i suoi beneficiari i caregiver, con un vincolo di 6 mesi di convivenza prima che sia possibile fare richiesta. A questo requisito i 61 anni di età e i 35 di contributi lavorativi versati;
- Ape Sociale prevede il pensionamento a 63 anni e 5 mesi di età con 30 anni di contributi, se ci si prende cura di un parente disabile o invalido.
Entrambe queste norme hanno però un problema: scadono nel 2024 e da anni vengono rinnovate per l’anno successivo, con piccole modifiche. Sarà il Governo a dover trovare le risorse per confermarle anche per il 2025, nella legge di bilancio.
Da Ape Sociale a Opzione Donna fino a Quota 41: cosa vuole fare il Governo in manovra
Oltre al rinnovo di Ape Sociale e Opzione Donna, che è nelle intenzioni del Governo di Giorgia Meloni ma che non hanno ricevuto ancora una conferma ufficiale, l’esecutivo vorrebbe provare a inserire una qualche versione di Quota 41 all’interno della manovra finanziaria da approvare entro fine anno.
Difficile, se non impossibile, che la riforma sia strutturale e che porti con sé la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi per tutti i lavoratori. Possibile invece che questa idea venga applicata proprio ai caregiver riconosciuti dalla Legge 104 che siano considerati lavoratori precoci. I requisiti da rispettare per ottenerla sarebbero però numerosi:
- aver versato 41 anni di contributi;
- aver versato 35 anni di contributi effettivi, quindi escludendo disoccupazione e malattia;
- aver versato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età;
- essere il caregiver di una persona gravemente disabile con cui si convive da almeno 6 mesi.
Questa misura dovrebbe entrare in vigore già dal 2025, come prima applicazione dell’idea di Quota 41. Anche in questo casi si tratterà con ogni probabilità di una norma provvisoria, la cui conferma avverrà di anno in anno nella legge di bilancio.