Per una riforma vera e propria delle pensioni bisogna ancora attendere ma, intanto, per il 2022 il primo step è stato tracciato dalla legge di Bilancio pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021. Tre le novità che entrano in vigore quest'anno:
- proroga dell'Ape Sociale per un nuovo anno, con l'ampliamento della platea dei beneficiari e una nuova categorizzazione dei lavoratori addetti a mansioni gravose;
- l’estensione della data ultima di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi per Opzione Donna;
- Quota 100, non prorogata ma, per il 2022, affiancata da una differente forma di pensionamento anticipato denominato Quota 102, conseguibile con un’età anagrafica minima di 64 anni e 38 di contributi.
A fare il punto sulle nuove misure è la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, nella circolare n. 1 del 2022.
Quota 102
I lavoratori autonomi e subordinati del settore pubblico e privato che, nel corso del 2022, compiano 64 anni di età e maturino almeno 38 anni di anzianità contributiva, possono richiedere il trattamento di pensione anticipata. A condizione che la maturazione dei requisiti avvenga nel corso dell’anno, l’accesso alla pensione è consentito anche successivamente al 21 dicembre 2022.
La decorrenza trattamento pensionistico anticipato in Quota 102 è assoggetto al sistema posticipato di decorrenza delle cosiddette "finestre". Più precisamente, – spiega la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro – per i lavoratori autonomi e subordinati del settore privato è prevista una finestra di tre mesi; conseguentemente, la pensione decorre:
- dal primo giorno del quarto mese successivo alla maturazione dei requisiti di accesso, se iscritti alla assicurazione generale obbligatoria;
- dal giorno immediatamente successivo il termine della finestra trimestrale, se iscritti a una gestione esclusiva dell’assicurazione generale obbligatoria.
La pensione in Quota 102 non è cumulabile con altri redditi da lavoro autonomo o subordinato, anche se prodotti all’estero, relativi ad attività svolte successivamente alla decorrenza del trattamento e sino al compimento dell’età per il pensionamento di vecchiaia. Il cumulo reddituale è consentito unicamente con redditi da lavoro autonomo occasionale, percepiti entro la soglia dei 5mila euro lordi annui.
APE Sociale 2022
La legge di Bilancio 2022 è intervenuta anche sull’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico per i lavori usuranti, prevedendo la possibilità di maturare i requisiti utili sino al 31 dicembre 2022. I requisiti comuni alle differenti categorie di beneficiari sono il compimento del 63esimo anno di età e la cessazione dell’attività lavorativa.
I requisiti di contribuzione differiscono, invece, in base alla categoria di appartenenza:
- 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi dal 74 per cento;
- 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi;
- 32 anni per gli operai edili, come indicati nel Ccnl per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.
Le donne, inoltre, hanno diritto a una riduzione del requisito contributivo pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due.
Alle categorie beneficiarie (addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti; conduttori di camion e mezzi pesanti; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di gru e macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e pellicce; facchini e addetti allo spostamento di merci e assimilati; insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature; marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne; operai dell’agricoltura, della zootecnica e della pesca, nonché pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative; operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione di edifici; personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere che lavorano su turni) se ne aggiungono delle nuove:
- artigiani, operai specializzati e agricoltori;
- conduttori di impianti e macchine per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali e operai di impianti per la trasformazione e la lavorazione a caldo dei metalli;
- insegnanti di scuola primaria e pre-primaria;
- magazzinieri;
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- professioni qualificate nei servizi personali ed estetisti;
- tecnici della salute.
Per tutto l’anno 2022 le nuove categorie professionali individuate dal testo saranno legittimate a lasciare il lavoro a 63 anni, a condizione di aver maturato i requisiti, beneficiando di un assegno fino a 1.500 euro lordi, fino al periodo di conseguimento degli ordinari requisiti di pensionamento.
Opzione Donna
Ampliati dalla legge di Bilancio del 2022 i termini dell’accesso a Opzione Donna, consentendo di accedere all’anticipo alle lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi entro la fine del 2021.
Restano anche confermate le finestre di attesa di 12 e 18 mesi.
Un anticipo così consistente rispetto all’età della pensione di vecchiaia (fissata in 67 anni fino al 2024) e rispetto ai contributi della pensione anticipata (pari, per le donne, a 41 anni e 10 mesi di contributi fino al 2026) si traduce tuttavia – commenta la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro – in una penalizzazione permanente per l’assegno: questo viene infatti completamente ricalcolato con il metodo contributivo per le donne optanti, a prescindere dalla loro reale anzianità contributiva al 1995.
Deve trattarsi di 35 anni di contributi “effettivi”, escludendo cioè la contribuzione figurativa della disoccupazione (Aspi, Mini-Aspi e Naspi) e della malattia non integrata dal datore di lavoro. L’accesso a Opzione Donna in tutti i settori potrà essere richiesto anche dopo il 2022, sempre a condizione che i requisiti siano però maturati entro la scadenza fissata al 31.12.2021.
Contratto di espansione
Anche la vigenza del contratto di espansione viene prorogata per un altro biennio: fino al 2023 i datori di lavoro del settore privato ammessi dovranno avere un organico aziendale non inferiore a 50 unità lavorative, soglia raggiungibile sia dalla singola impresa sia calcolata complessivamente nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un'unica finalità produttiva o di servizi.
Sconto contributi previdenziali
La manovra contempla uno sconto sui contributi previdenziali attraverso il taglio di 0,8 punti percentuali dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti con retribuzione imponibile fino a 35mila euro annui.