Quali malattie hanno diritto alla pensione di invalidità

Per ricevere una pensione di invalidità civile devono essere rispettati alcuni requisiti, ecco quali

Assegno mensile erogato ai cittadini affetti da patologie congenite o acquisite che riducono la loro capacità lavorativa, l’assegno di invalidità erogato dall’INPS spetta ai lavoratori dipendenti, agli autonomi, ai commercianti, ai coltivatori diretti e agli iscritti ad alcuni fondi pensione sostitutivi ed integrativi dell’assicurazione generale obbligatoria. Tuttavia, per ottenere la cosiddetta pensione di invalidità è necessario soddisfare ben precisi requisiti.

L’invalidità civile è infatti una condizione che deve essere riconosciuta e che, se certificata, permette di accedere a determinate prestazioni e ad agevolazioni economiche e socio-sanitarie. È però fondamentale che l’INPS accerti l’effettiva difficoltà del cittadino a svolgere le attività richieste dall’ambito quotidiano o lavorativo: è in base a tale grado di difficoltà, infatti, che gli riconoscerà una certa percentuale di invalidità. Ma vediamo, più nel dettaglio, come funziona la pensione di invalidità civile.

Pensione di invalidità: a chi spetta e come richiederla

Innanzitutto è bene specificare che non basta l’accertamento da parte dell’INPS per ottenere la pensione di invalidità: la malattia invalidante di cui si soffre deve essere tra quelle previste dalla legge, per poter accedere a tale agevolazione.

La richiesta di invalidità per patologia deve essere fatta in modalità telematica tramite il sito dell’INPS, con l’aiuto di un patronato oppure allegando da sé tutta la documentazione sanitaria che attesti l’esistenza di una malattia invalidante. Malattia, questa, che può essere di tipo fisico, psichico o sensoriale.

Per essere riconosciuti come invalidi civili, è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e soffrire di minorazioni congenite o acquisite, oppure avere insufficienze mentali derivanti da difetti sensoriali e funzionali. Gli under 18 e gli over 67 possono essere riconosciuti invalidi solamente se affetti da difficoltà persistenti nello svolgere funzioni tipiche della loro età.

Per fare richiesta della pensione di invalidità è necessario inviare all’INPS il certificato sottoscritto da un medico abilitato INPS e redatto nei 30 giorni precedenti, indicando i dati anagrafici del richiedente, il codice fiscale, il primo riconoscimento o l’aggravamento, i dati anagrafici dell’eventuale tutore, il domicilio e un indirizzo email. Inviando la richiesta, si fissa anche la data per la visita di accertamento dinanzi alla commissione medica ASL.

Invalidità civile: le patologie riconosciute e gli importi erogati

Nel 2019, l’importo della pensione di invalidità – per gli invalidi civili con inabilità lavorativa al 100% – è di 285,66 euro al mese per 13 mensilità. La propria soglia di reddito annua deve però essere inferiore a 16.814,34 euro.

A chi spetta la pensione di invalidità al 100%? A chi soffre di:

  • malattie cardiovascolari come aritmie gravi (senza pacemaker), cardiopatia gravissima, Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca gravissima;
  • Tubercolosi polmonare con esiti fibrosi parenchimali o pleurici con insufficienza respiratoria e dispnea a riposo;
  • Pneumonectomia con insufficienza respiratoria grave;
  • Ipotiroidismo grave con ritardo mentale;
  • Artropatia gottosa con grave impegno renale;
  • Diabete mellito complicato da grave nefropatia;
  • Ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento;
  • Iposurrenalismo grave;
  • Alzheimer con deliri e depressione ad esordio senile;
  • Epilessia generalizzata con crisi plurisettimanali in trattamento;
  • Epilessia generalizzata con crisi quotidiane;
  • Emiparesi grave o emiplegia associata a disturbi sfinterici;
  • Epilessia localizzata con crisi plurisettimanali o quotidiane in trattamento;
  • Sindrome cerebellare grave;
  • Afasia grave;
  • paralisi cerebrale infantile con emiplegia o atassia;
  • Sindrome extrapiramidale parkinsoniana o coreiforme o coreoatetosica grave.

A costoro, oltre alla pensione di invalidità, è riconosciuta anche un’indennità di accompagnamento pari a 517,84 euro mensili per 12 mensilità. Ci sono poi gli invalidi civili parziali, che hanno diritto all’assegno di invalidità se la riduzione della loro capacità lavorativa è compresa tra il 74% e il 99% e se non superano il reddito annuo di 4.906,72 euro.

In questo caso, il contributo mensile è di 285,66 euro. Infine, vi è l’indennità di frequenza per i minori di 18 anni, 285,66 euro mensili per 12 mensilità che cessano al compimento della maggiore età e che sono riservate a chi ha difficoltà a compiere le normali attività quotidiane (oppure è affetto da una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore).

Pensione di invalidità: il caso di ciechi civili e i sordi

Tra le patologie che danno accesso alla pensione di invalidità, un trattamento speciale è riservato alla cecità e alla sordità. I ciechi parziali, con residuo visivo non superiore 1/20 da entrambi gli occhi, hanno diritto ad un assegno di invalidità pari a 285,66 euro (con reddito inferiore a 16.814,34 euro annui), a cui si aggiunge un’indennità speciale di 210,61 euro. Se il residuo visivo non è invece superiore a 1/10, l’assegno è di 212,01 euro purché il reddito sia inferiore agli 8.083,89 euro annui. I ciechi assoluti hanno infine diritto ad un assegno di accompagnamento di 925,25 euro al mese.

I sordi hanno anch’essi diritto ad un assegno di invalidità di 285,66 euro al mese, con un limite massimo di reddito pari a 16.814,34 euro, a cui si somma un’indennità di comunicazione di 259,02 euro.