Boeri contro la manovra: “Per quota 100 i soldi non basteranno”

Il presidente dell'Inps boccia anche il reddito di cittadinanza: "Spiazza il lavoro al Sud e penalizza le famiglie numerose"

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Redazione

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Pubblicato: 9 Gennaio 2019 10:47

Boeri si mostra ancora una volta critico verso il Governo gialloverde e non nasconde le sue perplessità su quota 100 e sul reddito di cittadinanza.

Nel corso di una intervista a La Stampa Boeri parla del suo istituto: “L’Inps non va commissariata. Non c’è nessuna ragione per farlo: non ci sono né problemi di funzionamento, né fatti gravi. Se accadesse, sarebbe un modo di esautorare il Parlamento che ha un ruolo importante nella procedura di nomina”.

Quota 100

A proposito delle pensioni anticipate: “Dobbiamo ancora fare le ultime valutazioni sul decreto, ma c’è il rischio di non rispettare il tetto di spesa. E le tasse sono destinate ad aumentare. La durata triennale potrà spingere ad anticipare le uscite soprattutto nel privato e il divieto di cumulo è sbagliatissimo: finirà per alimentare il lavoro nero”.

Sul blocco delle indicizzazioni e il taglio delle pensioni più alte Boeri spiega che “è uno dei problemi che stiamo affrontando in queste ore. Se tutto va bene il taglio delle pensioni d’oro sarà a marzo, il blocco delle indicizzazioni ad aprile. Ciò significa che la prima decurtazione accorperà tre mesi”. “Trovo paradossale che mentre si dice di voler abolire la legge Fornero si introduca lo stesso meccanismo che inizialmente diede i maggiori risparmi”.

Reddito di cittadinanza 

Bocciato anche il reddito di cittadinanza che “va contro le famiglie”. “Io ero e sono favorevole ad una misura di sostegno alla povertà, e ho apprezzato il fatto che le ultime bozze si sono avvicinate ad una estensione del reddito di inclusione in vigore. Ma è vero che nel testo ci sono diverse incongruenze“, spiega. “La misura spiazza il lavoro al Sud. Un single con reddito zero può aspirare a 9.360 euro all’anno: sa quanti sono i lavoratori dipendenti al Sud che hanno redditi da lavoro inferiori a quella somma? Il 43 per cento. Ciò significa che quasi un giovane su due da quelle parti potrà essere messo di fronte a due alternative entrambe allettanti: smettere di lavorare o essere pagato in nero per ottenere comunque il sussidio”. Inoltre il testo “penalizza le famiglie numerose dove sono concentrati i poveri. Una famiglia con tre figli prende il doppio di un single, una famiglia con cinque figli lo stesso. Non si doveva sostenere la genitorialità?”.