Smart home, nel 2023 la crescita è stata solo del 5%

Un crollo rispetto al +29% del 2021. Pesa la riduzione degli incentivi statali. Il mercato vale 810 milioni di euro e al primo posto ci sono i dispositivi per la sicurezza

Foto di Davide Frigoli

Davide Frigoli

Data journalist

Dopo la laurea in Lettere alterna l'attività di data journalist con quella di copywriter, si occupa di energia, green economy e nuove tecnologie.

Gli italiani vogliono la casa intelligente? La risposta è sì, ma solo se le spese per la smart home sono a carico dello Stato. C’è infatti un “prima” e un “dopo” che caratterizza questa industria. Il “prima” è quando c’era il superbonus 110%, all’interno del quale erano previsti incentivi anche per l’acquisto di dispositivi smart per la casa. Il “dopo” è quando queste agevolazioni per la domotica sono state ridotte al 65% o al 50% (a partire dal 31 dicembre 2023). Per di più il legislatore ha fatto anche in modo che accedere a questi sconti diventasse difficilissimo, escludendo ad esempio tutti quei condomìni che, al 31 dicembre 2023, avevano lavori avviati ma il cui completamento era inferiore al 30%. Da qui spiegato l’andamento attuale del mercato, vediamo più da vicino i numeri.

Device per smart home, quanto spendono gli italiani?

Nel 2023 la spesa pro capite nel nostro Paese per l’acquisto di dispositivi intelligenti da installare in casa è stata di 13,7 euro. In Europa si spende molto di più, la media infatti è di 28,8 euro a persona. Quindi nel nostro Paese la crescita del mercato degli home smart device rallenta, e non di poco: il 2023 segna una crescita di mercato di appena il 5% rispetto all’anno precedente, molto esigua se confrontata con quella del 2022, +18 sul 2021 e quasi nulla rispetto al +29% del 2020. Praticamente un crollo verticale. Oggi, in Italia, il giro di affari del settore della smart home è di 810 milioni di euro.

I quattro segmenti dell’industria dei dispositivi per smart home

Questo settore è suddiviso nei seguenti ambiti:

  1. Sicurezza: comprende dispositivi come telecamere di sorveglianza, allarmi e sensori per la protezione delle abitazioni.
  2. Elettrodomestici: qui rientrano i dispositivi intelligenti per la gestione e l’automazione di elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici e forni.
  3. Riscaldamento: questo segmento comprende termostati intelligenti e sistemi di controllo climatico per ottimizzare il riscaldamento e il raffreddamento delle case.
  4. Smart Speaker: i dispositivi come gli assistenti vocali, come ad esempio gli altoparlanti intelligenti, rientrano in questa categoria.

Dispositivi smart per la sicurezza domestica

La parte del leone è delle soluzioni smart per la sicurezza domestica, dispositivi per cui resta attivo un bonus che rientra tra le agevolazioni per la ristrutturazione: parliamo di videocamere, sensori per porte, serrature digitali e sistemi antintrusione. Sono questi i dispositivi che trainano le vendite del mercato della smart home nel 2023. Il loro giro di affari è stato di 195 milioni di euro, il 24% di tutto il comparto dei dispositivi smart con un tasso di crescita che addirittura supera quello del 2022 di dieci punti percentuali, e si attesta al 30%.

Gli elettrodomestici smart

La fetta intermedia è quella degli elettrodomestici smart, un segmento che rappresenta il 19% dell’intero ramo industriale e che vale 151 milioni di euro. Anche questa industria specifica cresce, ma molto meno di quella della sicurezza, segna infatti solo +8% rispetto al 2022. Tuttavia va sottolineato che la performance della vendita di elettrodomestici smart in Italia è superiore a quella europea che, nel 2023 ha subito un forte arresto, -5%. E per quanto riguarda gli incentivi? Il Bonus Mobili ed Elettrodomestici è confermato per il 2024, ma l’importo massimo detraibile scende a 5.000 euro, rispetto agli 8.000 euro validi fino al 31 dicembre.

I sistemi di riscaldamento e climatizzazione smart

Al terzo posto ci sono i sistemi di riscaldamento e climatizzazione smart, valore: 148 milioni di euro e una fetta che corrisponde al 18% del mercato complessivo dei dispositivi intelligenti per la casa. Questo segmento ha risentito più di tutti dello stop alle agevolazioni al 110% previste dal superbonus domotica tanto da accusare una flessione del 5% in termini di valore. Il problema attuale è che, a inizio marzo 2024, diventa operativa la direttiva “Case Green”: il nuovo regolamento europeo sui requisiti di prestazione energetica degli edifici nel quale le caldaie svolgono un ruolo cruciale. Quelle smart ancora di più. E senza il bonus statale al 110% il costo per l’efficientamento energetico rischia di cadere in buona parte sulle spalle delle famiglie che potranno usufruire di uno sconto al 50%, ma solo entro alcuni limitati casi. 

Gli smart speaker

Viene quindi la fetta più piccola, quella degli smart speaker. Rappresenta il 16% del mercato dei dispositivi smart per la casa e nel 2023 ha generato 130 milioni di valore, il 5% in meno rispetto all’anno prima. In questo caso, spiega la ricerca del Politecnico di Milano, la ragione della flessione non è la stretta agli incentivi ma il fatto che la domanda di smart speaker  si è arrestata in attesa della nuova generazione di questo tipo di dispositivi che sfrutteranno a pieno il potenziale dell’intelligenza artificiale generativa.

Dispositivi smart e interfacce, un ecosistema troppo frammentato

L’Osservatorio IoT fornisce anche una fotografia del modo in cui le famiglie usano questa tecnologia. Il 92% dei consumatori è molto soddisfatto dell’esperienza che offrono le varie app d’interfaccia per “usare” la smart home. I due utilizzi principali sono per controllare gli elettrodomestici, 93%; e l’interazione con i dispositivi per la sicurezza, 84%. Dalla ricerca emerge infine come appena l’11% degli utenti usi una sola app per gestire più dispositivi di brand differenti, un dato che mostra come l’ecosistema delle app di smart home risulti ancora troppo frammentato. La maggior parte degli utenti quindi usa più applicazioni per lo stesso obiettivo, e questo incide negativamente sull’esperienza finale.