Sanremo, niente soldi al vincitore: i premi simbolo del Festival

A vincere la 70esima edizione del Festival di Sanremo 2020 è stato Diodato

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il Festival di Sanremo è probabilmente uno degli eventi più attesi dagli appassionati di musica. Al tempo stesso, però, nel corso degli anni si è tramutato anche in una sorta di varietà. Un pogramma d’intrattenimento a tutto tondo che tiene coonto pienamente di quella che è la visione d’intrattenimento del suo direttore artistico. Giunto alla sua 70esima edizione, quest’anno l’evento è costato alla Rai ben 18 milioni di euro (spese ripagate però ampiamente dai ricavi assicurati da sponsor e pubblicità). La cifra comprende i soldi spesi per pagare il conduttore, gli ospiti e persino il Comune, ma non il vincitore. Sì perché, come i ben informati sapranno, chi si assicura la vittoria al Festival lo fa solo per l’onore e per la gloria, dato che nessun premio in denaro è previsto per chi arriva primo in classifica.

Festival di Sanremo, ai partecipanti solo premi simbolici

Al contrario di molti altri concorsi e/o gare, il Festival di Sanremo non prevede dunque l’assegnazione di un premio in denaro. Né il vincitore e né tanto meno i cantanti in gara ricevono denaro per partecipare. I premi conferiti, pertanto, sono tutti simbolici, per così dire. Di pratico c’è infatti l’impatto conseguente che già la sola partecipazione garantisce. Si offre infatti un’esposizione notevole, con garanzia di una trasmissione massiva del proprio brano in radio e non solo. Consideriamo inoltre anche tutto l’insieme di interviste. Di fatto un progetto pubblicitario in piena regola, che vale molto più di un singolo premio economico.

Quest’anno, come tutti gli altri anni, i premi assegnati sono stati:

  • leoncino d’oro rampante (simbolo della città di Sanremo) al primo classificato, il vincitore;
  • premio della critica Mia Martini, una targa o un piatto d’argento;
  • premio sala stampa, alla memoria di Lucio Dalla;
  • premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo;
  • premio Enzo Jannacci di Nuovolmaie per la migliore interpretazione;
  • premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano;
  • premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione musicale;
  • il premio dello sponsor Tim (novità degli ultimi anni), per la canzone che ha registrato il numero maggiore di ascolti streaming.

A questi riconoscimenti, assegnati ai big in gara, si deve aggiungere poi il premio per il primo posto nella categoria giovani, quella delle nuove proposte.

Sanremo 2020, perché la vittoria è importante (non solo per la fama)

Sanremo 2020 ha visto trionfare Diodato quest’anno, con la canzone Fai rumore. Il cantante, oltre all’onore di essere arrivato primo tra tutti al Festival della Musica Italiana, si porterà a casa solo una bella statuetta d’oro e l’impegno (da cui però può tirarsi indietro) di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Niente soldi, come abbiamo visto, il che a molti potrebbe sembrare un paradosso visto il denaro che riesce a smuovere l’evento ogni anno.

Bisogna ammettere, però, che l’esposizione mediatica che garantisce il palco dell’Ariston e la vittoria finiranno inevitabilmente con tradursi in introiti per il primo classificato. Ospitate in Tv e radio, interviste e impegni successivi al Festival sono una grande opportunità per chi vuole fare della musica il proprio mestiere e, di conseguenza, si trasformano anche in un’opportunità di business. Come dire che i soldi, quasi sicuramente, arriveranno dopo.