È il Natale dell’albero vero: quanto costa (e perché conviene)

Con le festività alle porte, c'è ancora chi non ha deciso che abete addobbare. Per gli esperti è meglio quello naturale

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Redazione

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Il Natale è alle porte, e già si respira l’atmosfera tipica delle feste. C’è chi decide di addobbare l’albero alla fine di novembre, seguendo il calendario americano e degli esercizi commerciali, chi aspetta il 7 o l’8 dicembre e chi, invece, ancora non ha portato a casa un abete. Statisticamente, il 70% delle famiglie italiane accenderà quest’anno le luci dell’albero.

Quanto costa un albero di Natale vero e perché è meglio di quello in plastica

Chi ha aspettato finora per acquistarne uno o ancora è indeciso sul da farsi, potrebbe chiarirsi meglio le idee con i dati forniti dalla Federazione Florovivaismo di Confagricoltura.

Il presidente Luca De Michelis ha ricordato, attraverso una nota stampa, che l’abete vero, spesso non preso in considerazione perché ritenuto più costoso, è tornato “di moda” in Italia, grazie anche a una rinnovata attenzione per l’ambiente.

L’albero naturale è una “scelta green”, ha sottolineato. E c’è un continuo aumento delle richieste, che fanno bene alla natura. Come conferma anche Pefc Italia, l’ente normatore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale.

Le emissioni per la produzione e lo smaltimento di un albero in plastica equivalgono dalle 4 alle 10 volte quelle di un albero vero. A incidere maggiormente è il trasporto, a dimostrazione del fatto che comprare da filiere corte e locali, quando è possibile, salva l’ambiente.

Gli abeti finti sono prodotti con derivati del petrolio, e quindi devono essere smaltiti come rifiuti speciali. I 5 milioni di alberi in plastica acquistati ogni anno emettono gli stessi gas di 6 milioni di chilometri percorsi con un auto a combustibile.

Maria Cristina d’Orlanda, presidente di Pefc Italia, sottolinea come, oltre a supportare le comunità locali e le aree interne del nostro Paese, scegliere un abete vero significa avere in casa una “creatura vivente che respira”, che assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno e olii essenziali che purificano l’ambiente.

Tra l’altro molti garden center, a fine festività, effettuano il servizio di ritiro, impedendo che l’albero venga impropriamente gettato. E affidarsi a professionisti consentirà inoltre di avere i giusti consigli su come piantarlo, avendo a disposizione lo spazio adatto.

Nei vivai specializzati un albero vero può essere comprato o noleggiato a costi molto ridotti, dai 20 euro ai 65 euro. Non lontani dunque da quelli degli abeti sintetici.

Per un albero adulto, a seconda del luogo e della grandezza, si possono arrivare a spendere anche diverse centinaia di euro. Fino alle migliaia che spendono i Comuni per gli abeti di piazza. Come il nuovo Spelacchio di Roma. Qui quanto è costato.

Caro bollette, stelle di Natale introvabili e prezzi record per tutti i fiori

Oltre all’abete, tra le piante preferite dagli italiani in questo periodo di feste ci sono le stelle di Natale, che vengono prodotte principalmente nel Lazio, in Liguria, in Piemonte, in Puglia e in Toscana.

Il prezzo dipende dalla grandezza del vaso, ma nel 2021 è aumentato a dismisura a causa del caro bollette. Diversi vivai, considerando gli alti costi di riscaldamento, arrivati a essere oltre il doppio rispetto agli scorsi anni, hanno rinunciato a produrre le stelle di Natale, ormai introvabili in diverse zone.

Discorso valido anche per i fiori recisi, con il costo di un singolo stelo passato da 0,20 centesimi a 1,20 o 1,40 euro. A pesare sono anche gli aumenti sui costi degli imballaggi, dei contenitori e dei vasi. Inoltre le serre e i fiorai faticano a trovare la torba per il terriccio.

Il caro prezzi, insomma, metterà a rischio le festività per le famiglie italiane. Qui tutti gli aumenti relativi al Natale. Ma fortunatamente saranno in tanti gli italiani a godere della tredicesima, tornata a crescere dopo la crisi, come spiegato qua.