Come abbassare l’Isee legalmente

È possibile abbassare l'Isee legalmente, nel caso in cui sia troppo alto? La risposta è positiva: scopriamo cosa è possibile fare

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

È possibile abbassare l’Isee per poter accedere ad alcune agevolazioni più vantaggiose ed a particolari bonus? Ma soprattutto è possibile farlo legalmente, senza incorrere in sanzioni o altre spiacevoli conseguenze? Cerchiamo di capire come si possono muovere i contribuenti per gestire al meglio l’Isee senza commettere dei reati. Prima di procedere, comunque, è importante fare una premessa: è illegale abbassare l’Isee fornendo dei dati alterati o completamente falsi. Questa è un’operazione che non deve essere fatta nella maniera più assoluta.

Ricordiamo, infatti, che l’Isee è un’attestazione il cui scopo è quello di andare a certificare, annualmente, il reddito ed il patrimonio di un determinato nucleo familiare. Grazie all’indicatore Isee è possibile riuscire ad individuare un particolare valore, con il quale viene attestato il reddito ed il patrimonio dei componenti di un nucleo familiare nell’arco dell’anno precedente.

Acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, l’Isee è un attestato – una sorta di autocertificazione – che permette alle famiglie di accedere ai servizi di pubblica utilità o alle prestazioni sociali. Sempre con delle condizioni agevolate.

Come si calcola l’Isee

In che cosa consiste l’Isee e come si calcola? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo importante indicatore, che viene utilizzato in molte situazioni.

Grazie all’Isee è possibile valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che hanno intenzione di andare a richiedere una prestazione sociale agevolata. I diretti interessati, infatti, hanno la possibilità di accedere a particolari prestazioni – tra le quali ci sono alcuni servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate legate, ad esempio, al telefono fisso, alla luce e al gas – nel caso in cui risultino essere in possesso di determinati requisiti soggettivi. E soprattutto grazie alla situazione economica della famiglia.

Per ottenere la certificazione Isee il diretto interessato deve compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica – conosciuta anche con il suo acronimo: DSU -: un documento al cui interno sono contenute le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale che sono indispensabili per riuscire a descrivere la situazione economica di un determinato nucleo familiare. L’Isee è uno strumento utile per determinare, in maniera equa, la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie. Ed è soggetto a dei controlli.

Ma come viene calcolato l’Isee? Questa operazione viene effettuata basandosi sui redditi e sulle giacenze patrimoniali del secondo anno precedente. cosa significa tutto questo? Molto semplicemente che l’Isee 2022 è calcolato utilizzando i redditi e le giacenze medie del 2020 e basandosi sui saldi patrimoniali al 31 dicembre 2020. Si fa riferimento, però al nucleo familiare così come è composto al momento della richiesta.

Attraverso l’Isee corrente, però, è possibile riuscire ad ottenere un nuovo indicatore aggiornato ad eventuali cambiamenti che sono subentrati nella situazione reddituale della famiglia. Questa ulteriore possibilità permette a quanti abbiano maturato un radicale cambiamento della propria posizione economica – come ad esempio la perdita del lavoro – di poter accedere ai benefici che sono previsti dall’ordinamento.

Come ottenere l’attestazione

Sono diverse le strade che possono percorrere i diretti interessati per riuscire ad ottenere l’attestazione Isee. Per farlo è possibile presentarsi da un commercialista abilitato o presso un Caf, dove è possibile procedere con la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Su questa dichiarazione verrà effettuato il calcolo dell’indicatore Isee.

Chi, invece, ha la possibilità di muoversi in autonomia o più semplicemente non ha intenzione di avvalersi di intermediari, può utilizzare il servizio di compilazione in forma autonoma dell’Isee direttamente dal portale dell’Inps.

Come abbassare l’Isee

È possibile abbassare l’Isee? La risposta è positiva: l’indicatore, infatti, è un’attestazione il cui obiettivo è quello di andare a certificare ogni anno il patrimonio ed il reddito di un determinato nucleo familiare. In alcuni casi i diretti interessati hanno la possibilità di abbassarlo nel caso in cui la situazione aggiornata non dovesse coincidere con quella dell’ultima situazione presentata.

I diretti interessati, in questo caso, hanno la possibilità di presentare l’Isee corrente, con il quale è possibile andare ad aggiornare i redditi del nucleo familiare. Questo particolare indicatore si basa sui redditi degli ultimi dodici mesi, ma in alcuni casi si basa anche su periodi inferiori. L’Isee ordinario, come abbiamo spiegato in precedenza, prende in considerazione patrimoni e redditi di due anni prima. L’Isee corrente, però, ha una validità massima di sei mesi.

La famiglia anagrafica

Esiste un’altra possibilità per abbassare l’Isee in maniera legale: nel caso in cui il nucleo familiare non dovesse coincidere con la famiglia anagrafica. Sarà necessario, a questo punto, provvedere ad aggiornare la composizione del nucleo familiare. Questa possibilità avviene solo e soltanto quando è stato effettuato un vero cambio di residenza. È necessario ricordare, comunque, che per abbassare l’Isee è necessario spostare la residenza ed uscire dal nucleo familiare. Ed è necessario non essere considerati ancora fiscalmente a carico.

Le proprietà immobiliari

Un’altra strada da percorre per abbassare legalmente l’Isee è quello di intervenire direttamente sulle proprietà. Nel caso in cui si sia in possesso di immobili inutilizzati, che continuano a figurare come rendita, è possibile concedere gli stessi in usufrutto. Questa operazione fa abbassare l’Isee. Una proprietà in usufrutto gratuito o a pagamento comporta, comunque vada, un introito che continuerà a figurare nell’Isee.

Il conto corrente

Un’ultima strada da percorrere è quella di intervenire sui conti correnti. Ad incidere sull’Isee è la giacenza media su un conto corrente. Una soluzione praticabile potrebbe essere quella di cointestare il conto corrente ad una persona estranea al nucleo familiare. Le somme presenti sul conto corrente si presumono essere di proprietà al 50% dei due titolari del conto. Le somme a questo punto inciderebbero solo per metà del loro importo sull’Isee.