Capodanno da Gen Z, gli under 25 vanno in montagna: Cortina meta preferita

L'interesse della Generazione Z per la montagna a Capodanno è in forte crescita, con Cortina meta d'eccellenza, trainata dalle Olimpiadi 2026

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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Le Dolomiti e, in particolare, Cortina d’Ampezzo, si preparano a vivere un Capodanno 2026 da record, trainate dall’effetto mediatico delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. E inoltre, già in queste settimane, si sta registrando in generale un vero boom di richieste per le mete di montagna tra gli under 25. Per la Generazione Z, la neve non è più solo sinonimo di sci o snowboard, ma diventa un palcoscenico sociale ed esperienziale.

Perché gli under 25 preferiscono la montagna a Capodanno

Uno dei fattori decisivi del successo, secondo l’indagine di ScuolaZoo Viaggi, è la formula dei pacchetti organizzati. Quelle tradizionalmente considerate mete “premium”, come Cortina, diventano ora accessibili anche ai più giovani, grazie a offerte che riducono costi e complessità logistiche rispetto ai viaggi fai-da-te. Inoltre, tra i giovani viaggiatori, più informati e sensibili ai trend digitali, c’è la tendenza a pianificare con maggiore anticipo rispetto alle generazioni precedenti. In questo modo, valutando bene le offerte, riescono a contenere i prezzi. 

La tendenza che emerge tra la Gen Z è quella di ragazzi e ragazze che ricercano esperienze da condividere, più che semplici destinazioni. E Cortina d’Ampezzo, con il suo mix di glamour, neve e storytelling legato alle Olimpiadi Invernali del 2026, incarna perfettamente questo nuovo modo di viaggiare.

Da qui anche la vendita sempre maggiore di viaggi organizzati della durata di 2 o 4 notti, che combinano attività sportive, feste e momenti di socializzazione. In molti casi non serve nemmeno essere sciatori esperti. Proprio per la popolarità che stanno riscontrando, anche tra chi non è un habitué della montagna, i programmi includono escursioni, attività outdoor e momenti di gruppo, pensati per un pubblico dinamico e curioso ma non esperto.

Il rinnovato interesse dei giovani per la montagna è stato possibile, quindi, grazie anche ad un adattamento dell’offerta turistica.

Le altre mete più popolari, tra mare e città europee

Se la neve conquista il podio, mare e città non restano a guardare. ScuolaZoo Viaggi registra anche una forte domanda per Rimini e Riccione, due destinazioni che continuano a spopolare tra gli under 25 grazie a un’offerta ricca di eventi, feste e party sulla spiaggia. Qui il Capodanno si vive con un’energia diversa: meno sci e più musica, meno montagne e più mare, ma con la stessa voglia di condivisione e di community.

Sul fronte urbano, Firenze conferma il suo fascino come città d’arte giovane e vivace, ideale per chi cerca un mix di cultura e divertimento. Tra le mete europee più gettonate, invece, spiccano Praga, Budapest, Barcellona e Lloret de Mar, che continuano a essere scelte soprattutto per la loro atmosfera cosmopolita e per i prezzi competitivi rispetto alle principali capitali del Nord Europa.

Turismo giovanile e impatto economico

Il fenomeno non ha solo una dimensione sociale, ma anche economica. L’espansione del turismo under 25 rappresenta un segmento sempre più rilevante per le economie locali. Secondo le stime di settore, i giovani italiani tra i 18 e i 25 anni spendono in media tra 400 e 600 euro per un viaggio di Capodanno, con una preferenza crescente per formule “tutto incluso”. Si tratta di una fascia di consumo dinamica, sensibile al prezzo ma disposta a investire in esperienze percepite come di valore: sport, musica, socialità e condivisione.

L’interesse per le mete montane si traduce in un impatto economico indiretto importante. Si porta dietro l’aumento dell’occupazione stagionale, fa crescere i ricavi delle strutture ricettive e dei servizi di trasporto, e sostiene anche una maggiore domanda per le attività outdoor. L’effetto moltiplicatore coinvolge poi il comparto food & beverage, con riflessi positivi su tutta la filiera turistica alpina.