Tutto nasce dal vento, non quello che piega gli alberi e spalanca le finestre ma quello capace di spingere le persone a muoversi e cambiare direzione. Roberto Ricci ragazzo con il mare negli occhi e nelle vene, nel 1989 a Grosseto in Toscana decise che lo sport e il design non dovevano stare in due mondi separati, la tavola da surf è il suo grande amore che costruisce con abilità e passione non doveva essere solo uno mezzo per praticare uno sport, ma poteva diventare una estensione del corpo umano, un modo alternativo per dialogare con la natura e il mare, da lì successivamente la domanda nacque spontanea “e se anche i vestiti potessero avere lo stesso spirito?”. Iniziò così la vita del brand RRD in un percorso unico dove la sartorialità italiana incontra la leggerezza dei materiali tecnici, quelli che resistono alla salsedine, al vento e alla vita vera, ogni capo RRD porta con sé lo spirito della libertà delle onde e viene pensato anche per muoversi tra i grattacieli o le strade delle nostre metropoli che corrono veloci esattamente come i surfisti tra le onde del mare, da questa nuova interpretazione della moda nasce il termine tecno-sartoriale che contraddistinguerà per sempre lo stile di questo originale e innovativo brand.
RRD non racconta una moda da vivere in passerella, ma uno stile di vita che insegna a vivere gli abiti affinché vengano vissuti sino in fondo, il nero profondo delle giacche, i tessuti elastici e resistenti, le linee pure del suo stile sono come vele di un windsurf, essenziali, funzionali e bellissime nella loro semplicità, chi indossa questo brand non porta soltanto un capo d’abbigliamento ma vive una vera e propria filosofia dove la fluidità, il movimento e l’adattabilità diventano protagonisti indiscussi di uno stile unico. Il marchio toscano inizialmente nasce come un brand legato al mondo del windsurf, delle tavole da surf e degli sport acquatici in generale per poi evolversi in breve tempo in un marchio di abbigliamento tecnico e lifestyle capace di mantenere sempre saldo quel legame forte con il mare e l’oceano, facendo dell’innovazione, della sperimentazione e del design un proprio segno distintivo. RRD sin dai suoi albori investe moltissimo nella ricerca di nuove tecnologie adattabili ai tessuti tecnici, la svolta sarà nel 1994 con la creazione della prima collezione lifestyle composta di T-shirt e bermuda pensata per trasferire lo spirito d’innovazione delle tavole da surf ai capi d’abbigliamento, sarà nel 1995 che Roberto Ricci fonderà la Montecristo S.n.c (adesso l’etichetta fa capo a RRD S.p.A) insieme al Direttore creativo Roberto Bardini società che cambierà radicalmente il concetto di outerwear, i tessuti sono performanti, lo stile pulito e una grande attenzione alla funzionalità, giacche tecniche, capispalla, pantaloni e maglieria diventano parte integrante del guardaroba RRD, nel tempo si aggiungeranno anche gli accessori per chiudere il cerchio su uno stile di vita contemporaneo dove il DNA sportivo sposa il design e la sartorialità tipica dell’eccellenza italiana.
In questa occasione, QF Lifestyle ha incontrato Roberto Ricci, fondatore del brand, per farsi raccontare l’evoluzione di un marchio capace di cavalcare l’onda della moda, senza mai perdere di vista la propria identità e capace di mettere d’accordo gli sportivi e gli amanti di uno stile raffinato ma dal carattere deciso.
Il brand nasce nel 1989 dalla sua passione per il surf, ci racconta qualche particolare di questa sua passione e delle leve che l’hanno portata a lanciare un marchio di moda sportswear?
Tutto è cominciato nel 1981 quando ho iniziato a praticare il windsurf, in quel periodo facevo anche immersioni, navigare con la tavola mi ha permesso di conoscere il mare, di divertirmi a cavalcare le onde, mi sentivo parte di questo stile di vita, quando il tempo era brutto con un vento forte saltavo sulla tavola e mi abbandonavo alla corrente, mi faceva provare delle sensazioni di libertà e felicità, quando il mare invece era calmo mi immergevo nelle sue acque con una leggera serenità. Con il passare del tempo la passione per il windsurf diventava sempre più intensa, ho cominciato a lavorare a Perugia con un’azienda che progettava e produceva tavole da vela, li ho imparato i segreti di un arte/mestiere davvero unico, qualche anno dopo ed esattamente nel 1989 fondai la mia società con sede a Maui nelle Hawaii e Grosseto in Toscana, due località molto diverse tra loro ma con un comune denominatore, il mare. Progettavo e costruivo tavole realizzate a mano, erano pezzi unici, successivamente ho cominciato anche a produrle in serie, con il trascorrere del tempo ho sentito nascere in me l’esigenza di unire il mondo tecnico del windsurf a una linea di abbigliamento che soddisfacesse le esigenze degli amanti e professionisti di questo sport, le mie origini toscane mi vedevano nascere in una famiglia dove mio padre era carrozziere e mia mamma una camiciaia, due mondi in apparenza lontani tra di loro che furono per me fonte d’ispirazione, portandomi a creare oltre alle tavole da surf anche la mia prima linea d’abbigliamento composta da bermuda e T-shirt dedicate a questo magnifico sport, fu così che prese vita il brand RRD, da un’intuizione e un esigenza.
Nel 1994 la grande svolta con il lancio della sua collezione total look, quali sono le caratteristiche uniche del suo brand?
Il percorso per arrivare ad un total look è stato lungo, sono partito con bermuda e magliette, poi nel 1995 fondo la Montecristo SRL insieme all’attuale Ceo e Direttore Creativo Roberto Bardini, abbiamo cominciato a studiare i materiali e mescolarli tra di loro, cercavamo quelli che potessero soddisfare al meglio le esigenze di performance del nostro consumatore, abbiamo sperimentato e successivamente abbiamo cominciato a creare e produrre giacche e pantaloni che potessero avere uno spirito sportivo, performance importanti e avessero un stile tipico del nostro made in Italy.
L’uso dei materiali e le performance di questi sono un elemento fondamentale per il suo marchio, come si muove nella scelta e selezione di questi?
Essendo partiti da una da una collezione beachwear abbiamo dovuto fare tanta ricerca sul tipo di materiali, nel 2012 ho iniziato anche a produrre mute da sub e da li sono nate delle idee, abbiamo notato che la Lycra che componeva parte dell’interno e dell’esterno delle mute aveva delle qualità e caratteristiche particolari, che se assemblate in modo corretto con altri materiali come le membrane anti vento e anti pioggia poteva essere utilizzata anche per creare capi d’abbigliamento come giacche e pantaloni, da qui la nascita della nostra giacca iconica “Winter Storm” e la creazione del “Surflex” una speciale versione di Lycra creata al 95% da un mix di fibre riciclate. Per RRD mettere insieme materiali sintetici o naturali e contaminarli tra loro è fondamentale per poter creare dei capi che siano confortevoli, dalle alte performance e allo stesso tempo con uno stile elegante, ci sentiamo degli alchimisti del tessuto. L’innovazione è parte integrante del nostro modus operandi cosi come il design, facciamo tanta ricerca e sperimentiamo nuovi metodi che possano offrirci la possibilità di avere prestazioni uniche.
Funzionalità, stile, design e performance possono convivere?
Questo è il fil rouge della nostra azienda è il nostro know-how, per noi sono quattro elementi fondamentali senza i quali non potremmo creare le nostre collezioni e devono assolutamente vivere insieme in perfetto equilibrio e armonia. I nostri capi possono essere indossati per tutte le occasioni dal lavoro al tempo libero, da una situazione formale ed elegante a una cena con amici, il loro stile è contemporaneo ed elegante e il comfort davvero unico e alte le performance.
Il design è un elemento fondamentale per il vostro marchio, chi disegna le vostre collezioni?
Il design è il primo dei nostri elementi, d’altronde è inserito anche nel nome del brand, noi siamo un marchio di design nato dalla produzione di tavole da vela, non produciamo moda ma capi d’abbigliamento con delle caratteristiche di performance e comfort uniche e dal design esclusivo. Per quanto riguarda la Direzione Creativa abbiamo a capo Roberto Bardini che copre anche il ruolo di CEO, poi ci sono 2 stilisti, ricercatori, modellisti e designer che seguono passo dopo passo il flusso della progettazione e creazione dei nostri capi.
Sul tema della sostenibilità come vi state muovendo?
Oggi non si fa altro che parlare di sostenibilità nel settore moda, io credo che la sostenibilità abbia un valore etico importantissimo, che passa dal rapporto con le persone, all’ambiente e all’uso di materiali riciclati e riciclabili, anche la creazione di capi d’abbigliamento che abbiano una lunga durata è un valore importante in termini di sostenibilità, per noi questo concetto esiste anche nel privilegiare una distribuzione dei nostri capi in piccoli negozi o boutique, piuttosto che in questi enormi centri commerciali e Department Store. RRD è molto sensibile a tutti questi fattori che coinvolgono le persone, l’ambiente e il prodotto, rispettiamo tutte le normative vigenti e stiamo attenti a non avere alcun tipo di spreco, i nostri capi hanno una durabilità davvero alta per la gioia dell’ambiente e del portafogli.
C’è un capo che più di altri rappresenta in pieno lo stile RRD?
Direi che ogni capo ha le sue caratteristiche che lo rendono unico, ma se devo privilegiarne uno direi il pantalone Surflex tech-chino perché ha delle caratteristiche uniche, performance importanti, comfort e stile davvero esclusivo, viene tagliato con tecniche innovative al laser in modo da eliminare il tessuto superfluo (Laser Cutting) viene trattato con gli ultrasuoni in fase di incollaggio e confezione, un tessuto che non si stropiccia e non ha fori creati dalle cuciture, una volta indossato dona una silhouette davvero bellissima. Posso dichiarare con certezza che questo è il nostro capo per eccellenza, un pantalone costruito senza cuciture, con un tessuto stretch fresco e traspirante, leggero e dal touch liscio e morbido.
Chi sono gli uomini e le donne che vestono il suo brand?
Abbiamo un target che spazia dai 20 sino ai 70 anni con una forte concentrazione tra i 40 e 50, uomini e donne che amano lo stile italiano, la sua eleganza, ma anche il design e il confort, senza tralasciare poi i dettagli tecnici che sono per il nostro consumatore un valore aggiunto imprescindibile, il nostro consumatore è uno sportivo metropolitano, attento alla qualità con la necessita di sentirsi sempre a proprio agio.
Avete partecipato in modo importante al Fuori Salone di Milano durante la Design Week quali sono gli altri eventi o fiere che per voi sono fondamentali?
Abbiamo iniziato quest’anno con la partecipazione al Fuori Salone durante la Design Week ed è stata un’esperienza stimolante e molto interessante che si ripeterà negli anni a venire, un evento importante e internazionale che ci ha permesso di stare a nostro agio in un segmento quello del design che per noi è importantissimo, d’altronde come ho già affermato in precedenza noi non facciamo moda, ma design declinato all’abbigliamento, un designer è colui che progetta un qualcosa che deve avere come punto di riferimento la funzionalità e le prestazioni, questo è il modus operandi della RRD.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
In primis l’Italia che è il nostro punto di riferimento, ma anche i paesi del nord d’Europa, stiamo crescendo in modo organico senza affanni, puntiamo nei prossimi anni a conquistare in modo importante anche altri mercati.