Una vita come atto di fede: i miracoli riconosciuti di Madre Teresa di Calcutta

I due miracoli riconosciuti della Santa Madre Teresa di Calcutta: analisi dei gesti inspiegabili secondo la scienza

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il mondo cristiano e cattolico non ha mai avuto dubbi sulla legittimità della richiesta di canonizzazione, ovvero del riconoscimento della santità, di Madre Teresa di Calcutta. Per il mondo intero il suo titolo è il suo nome, nonostante alla nascita fosse Gonxha Agnes Bojaxhiu, venuta al mondo nel 1910 e deceduta nel 1997.

Nel 2016 la folla ne ha acclamato la consacrazione, per una donna che ha saputo dare prova di vivere pienamente il Vangelo. Un atto doveroso, dunque, che ci spinge a sottolineare i due grandi eventi che hanno spinto il Vaticano in tale direzione. Per quanto la sua vita, condotta in misericordia e nella costante missione d’aiuto al prossimo, era di per sé già bastevole per tutti i fedeli in giro per il mondo. Ricordiamo quindi i due miracoli ufficialmente riconosciuti.

Il primo miracolo

Il processo di canonizzazione è generalmente alquanto lungo e non c’è stata differenza per Madre Teresa di Calcutta. Il primo grande passo in questa direzione è avvenuto nel 2003 con la sua beatificazione.

Dedita ad aiutare e curare i “più poveri dei poveri”, ha lasciato alle sue spalle numerose storie felici e, riportano i documenti, un miracolo riconosciuto risalente al 1988. Si tratta del caso di una donna originaria di un villaggio sito a nord di Calcutta, Monika Besra. Ammalatasi e non potendo far fronte alle spese mediche del caso, ha chiesto d’essere condotta in un centro delle Missionarie della Carità.

Il 5 settembre la donna ha pregato con le suore, sostenendo d’essere rimasta particolarmente colpita da un raggio di luce proveniente dagli occhi di Madre Teresa di Calcutta, rappresentata in una fotografia. Al pomeriggio ha nuovamente pregato, poggiando un medaglione di Madre Teresa di Calcutta sulla protuberanza formatasi, simbolo del suo male. Quest’ultima era del tutto scomparsa al mattino seguente.

Il secondo miracolo

Il secondo miracolo comprovato, che ha condotto Mare Teresa di Calcutta alla santità, annunciata al mondo da Papa Bergoglio, è avvenuto nel 2008, più di dieci anni dopo la sua nascita. Il protagonista è un uomo ridotto ormai in fin di vita.

Ha dovuto fronteggiare a lungo degli ascessi multipli cerebrali, con idrocefalo ostruttivo, che non gli lasciavano alcuno scampo. Al tempo aveva 35 anni e già sottoposto a un trapianto renale e condotto in terapia con immunosoppressori. Un ingegnere da poco diventato marito, alle prese con questo calvario letale da inizio 2008.

Nessun effetto giunse dalle cure ospedaliere, il che portò al netto crollo delle sue condizioni mediche. Il 9 dicembre, in coma, venne condotto in sala operatoria per scongiurarne la morte imminente. L’intervento venne però rinviato a causa di problemi tecnici. Tornato in sala operatoria per prendere il paziente e farlo riportare in camera, il chirurgo lo trovò seduto, sveglio e del tutto privo di sintomi.

Da uomo di scienza, il medico fece un passo indietro, ammettendo di non aver mai assistito a casi simili in 17 anni di professione. Nella sua deposizione si lesse: “Casi simili sono tutti deceduti. Non ho modo di fornire una spiegazione medico-scientifica.

Ciò che ci giunge sono le testimonianze d’allora, che riportano come ci siano state numerose preghiere a Madre Teresa di Calcutta. La giovane sposa, vista la gravità, aveva chiesto anche ai suoi conoscenti di pregare la beata, alla quale era devota: “Dite a Madre Teresa che lo curi”. Durante l’intervento, poi mai svoltosi, la donna era con un sacerdote e alcuni familiari a pregare la santa nella cappella dell’ospedale.