La produzione di mele in Italia nel 2024 sta vivendo una contrazione, con effetti significativi soprattutto a livello regionale, mentre i prezzi sul mercato continuano a crescere. La situazione si inserisce in un contesto europeo segnato da un calo generalizzato, dovuto principalmente alle gelate primaverili che hanno colpito duramente diversi paesi del continente.
Cala la produzione di mele in Italia e in Europa
Secondo le stime di Assomela e CSO di agosto 2024, la produzione italiana di mele è calata, attestandosi a circa 2.162.500 tonnellate, con una flessione dello 0,6% rispetto all’anno precedente. E in Europa, la situazione non è molto diversa. Infatti, come riportano i dati del WAPA (World Apple and Pear Association), la produzione di mele a livello europeo nel 2024 si attesta a circa 10,2 milioni di tonnellate, con un calo dell’11% rispetto al 2023 e del 14% rispetto alla media del triennio 2021-2023.
Questo trend al ribasso si è manifestato principalmente a causa delle gelate primaverili che hanno compromesso in modo significativo le coltivazioni agricole in molte aree. Le basse temperature notturne, che si sono verificate in un periodo cruciale per lo sviluppo delle piante, hanno causato danni diretti ai fiori e ai germogli, riducendo la capacità delle piante di produrre frutti in quantità adeguate. In particolare, le coltivazioni più vulnerabili, come quelle di frutta e ortaggi, hanno subito perdite rilevanti.
La riduzione dei raccolti, che in alcuni casi ha toccato punte del 30-40%, ha avuto un effetto immediato sulla disponibilità di prodotti agricoli sul mercato, generando un aumento dei prezzi e una flessione nei volumi di produzione. Questo scenario ha comportato difficoltà economiche per gli agricoltori, i quali si sono trovati a fronteggiare non solo la perdita di raccolti, ma anche una maggiore incertezza per i prossimi cicli produttivi.
Le regioni più colpite in Italia
A livello regionale, la produzione di mele è molto diversificata. Le province di Bolzano e Trento sono tra le più colpite, con una flessione rispettivamente del 9% e del 7% rispetto al 2023.
C’è da dire, però, che a livello regionale la produzione di mele in Italia evidenzia una grande diversificazione, con forti differenze tra le diverse aree del Paese, influenzate sia da fattori climatici che da pratiche agricole specifiche. Infatti altre regioni italiane hanno mostrato performance più positive. In Piemonte, il raccolto ha visto un incremento dell’8%, un segnale che, seppur moderato, testimonia una crescita rispetto all’anno precedente.
Poi il Veneto ha registrato una vera e propria esplosione nella produzione, con un aumento del 33%, un risultato che evidenzia la resilienza di questa regione, che ha saputo far fronte alle difficoltà climatiche con tecniche agricole più adeguate o con l’adozione di varietà più resistenti. L’Emilia-Romagna ha invece registrato un incremento del 15%, un dato positivo che conferma il buon stato di salute di questa regione per la produzione di mele
Perché aumentano i prezzi
Nonostante la flessione nella produzione di mele, che avrebbe potuto portare a una carenza di offerta, i prezzi hanno mostrato una stabilità generale nella prima parte della campagna commerciale 2024/25, con un incremento rispetto agli ultimi tre anni. Questo fenomeno è il risultato di vari fattori che influenzano il mercato delle mele.
In primo luogo, la riduzione dei raccolti ha causato una contrazione dell’offerta, il che, in un mercato che non subisce altre perturbazioni, può spingere i prezzi verso l’alto.
Questo ha però inevitabilmente influenzato i consumi domestici. Non a caso, i dati per la campagna commerciale 2023/24 riportati da Ismea mostrano una lieve riduzione delle quantità di mele acquistate (-0,7%) rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la spesa delle famiglie per l’acquisto di mele è aumentata del 7%, a causa appunto dell’incremento del prezzo medio al dettaglio (+8%).
L’export sostiene il comparto
Un dato interessante riportato da Ismea, riguarda quello del commercio con l’estero, che sta giocando un ruolo cruciale nel bilancio della filiera delle mele italiane. Nella campagna 2023/24, l’Italia ha registrato un saldo positivo record per quanto riguarda l’export delle mele, con un incremento delle esportazioni pari al 14% rispetto alla campagna precedente, raggiungendo circa 875 milioni di kg esportati. Questo risultato è stato possibile grazie sia a un aumento del volume delle esportazioni (+2,8%) sia a un incremento del prezzo medio delle mele esportate (+11%).
Le esportazioni italiane di mele si sono concentrate principalmente verso i mercati europei, ma le incertezze globali potrebbero influire negativamente sulle esportazioni verso paesi extraeuropei, come l’Asia e il Nord America, dove la concorrenza internazionale sta diventando sempre più agguerrita.
Tuttavia, il contesto internazionale resta un’incognita, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni verso paesi extraeuropei. La domanda globale di mele italiane è destinata a crescere, ma le sfide legate alla concorrenza e alle difficoltà logistiche potrebbero influire sull’andamento del commercio estero.