Nel mondo della moda maschile, la parola “sartorialità” evoca immediatamente immagini di tessuti pregiati, tagli impeccabili e una cura maniacale per il dettaglio, ma la vera sartoria non è solo tecnica ma anche visione, anima, cultura e la capacità di coniugare tradizione e innovazione senza mai dover sacrificare l’eleganza, in questo panorama Boglioli si distingue come interprete assoluto di autenticità e stile italiano nel settore dell’abbigliamento maschile.
Boglioli nasce nel 1973 a Gambara in provincia di Brescia ma la sua storia è ben più antica perché la famiglia aveva già nei primi anni del novecento una sartoria che produceva anche per conto terzi, gli anni settanta data di nascita del brand erano un periodo storico dove l’abito maschile era ancora sinonimo di rigore, grazie al know-how acquisito in tanti anni di scrupolosa attività il marchio si spinse in breve tempo a scardinare le regole classiche della sartoria, mettendo da parte le imbottiture e le costruzioni pesanti iniziando a lavorare con tessuti lavati, trattati, vissuti, ricordiamo con piacere la celebre K-Jacket una giacca destrutturata lavata e tinta in capo, una originale dichiarazione d’intenti e di libertà stilistica che portò Boglioli alla ribalta a livello internazionale.
Boglioli non costruisce solo abiti ma attitudini, il suo uomo non cerca l’attenzione degli altri preferisce una leggera discrezione, i capi del brand parlano di leggerezza, di cotone tinto in capo e di morbidezza delle spalle destrutturate, un equilibrio sottile tra comfort e raffinatezza, la giacca diventa un’estensione del corpo, il marchio bresciano nel tempo ci ha insegnato che il vero lusso sta nella semplicità, non quella banale bensì quella ottenuta attraverso ricerca, innovazione, stile e savoir-faire. I tessuti usati da Boglioli sono frutto di una conoscenza profonda dei materiali e delle lavorazioni, cashmere leggerissimi, lini italiani, cotoni doppi ritorti, ogni fibra viene selezionata per offrire un’esperienza estetica e sensoriale, ogni sua creazione è pensata per durare nel tempo, sia in termini di qualità che di gusto estetico, il lato distintivo del brand è racchiuso nella sua grande sensibilità nel creare abiti di carattere ed eleganza senza tempo, ma con uno spirito contemporaneo e autentico.
Per l’occasione QF Lifestyle hs incontrato Francesco Russo, CEO di Boglioli, per raccontare aneddoti e novità di questo brand simbolo d’italianità e stile.
Dai primi del 900 come piccola sartoria sino a diventare un brand importante della moda maschile, quali sono i punti fermi che non sono mai cambiati?
I nostri punti fermi restano la lavorazione artigianale e il controllo diretto su ogni fase produttiva. Il capospalla viene realizzato internamente presso la nostra sede di Gambara, in provincia di Brescia, dove possiamo garantire standard qualitativi elevati e una supervisione costante del processo produttivo. Nata inizialmente come realtà specializzata nella produzione conto terzi, l’azienda ha mantenuto una forte vocazione manifatturiera, che rappresenta un vero e proprio patrimonio di competenze tecniche e know-how. A questo si affianca una continua ricerca tecnologica, che ci consente di innovare senza perdere di vista la tradizione. Oggi, infatti, collaboriamo con alcune delle più importanti aziende di tessuti per sviluppare tessuti esclusivi, frutto di un dialogo costante tra creatività, innovazione e qualità.
La giacca è il vostro capo più importante vogliamo approfondire l’argomento?
La giacca rappresenta il cuore identitario del nostro marchio, che si distingue per un approccio creativo e la capacità di coniugare tradizione sartoriale e stile contemporaneo, al di fuori degli stereotipi. Il nostro capo iconico è la giacca da uomo destrutturata, pensata per essere indossata in ogni momento della giornata. Ne proponiamo una varietà pressoché infinita, grazie a una selezione attenta dei materiali e a una palette ricca di colori, sia in tinta unita che in fantasie. La K-Jacket, in particolare, ha segnato un punto di svolta: è stata la prima giacca destrutturata e tinta in capo presentata al Pitti Uomo, ed è quella che ha dato maggiore visibilità al brand Boglioli. Ancora oggi, per quanto molti brand abbiano adottato nel loro stile il concetto di giacca destrutturata, la vestibilità Boglioli è unica e inimitabile, e nessun altro brand è in grado di presentare giacche tinte in capo su materiali preziosi come seta, cashmere, e lane pregiate.
Come è cambiato il modo di costruire un abito negli ultimi anni?
Negli ultimi anni abbiamo evoluto il nostro modo di costruire l’abito introducendo nuove linee pensate per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento a vestibilità, funzionalità e stile. Accanto alle nostre iconiche proposte sfoderate, abbiamo inserito soluzioni con una struttura interna più definita, capaci di offrire un’alternativa elegante e versatile. La linea Milano, ad esempio, è foderata e si distingue per la spalla leggermente costruita: un perfetto equilibrio tra raffinatezza e comfort. La linea B-Line, invece, è semi-costruita e può essere semi-foderata o completamente foderata. Questa scelta progettuale garantisce un comfort superiore. Nella SS26 abbiano inoltre lanciato forme ancora più fluide, sia di giacca che di pantalone, da affiancare alla nostra proposta continuativa.
Quali sono i tessuti con cui amate confrontarvi?
La scelta dei tessuti è il punto di partenza imprescindibile del nostro lavoro. Selezioniamo con cura solo materie prime di altissima qualità, rigorosamente italiane, privilegiando fibre naturali accomunate da un’eccellente morbidezza. Il concetto di soft touch guida ogni nostra decisione: lavoriamo principalmente con cotone, lino, cashmere, seta e lana, scelti per la loro leggerezza e sensazione tattile unica. Anche nei casi in cui i materiali non nascono con questa caratteristica, come lo shetland, interveniamo con lavorazioni manuali e artigianali. La garzatura con cardi naturali ci consente infatti di trasformare anche i tessuti più ruvidi, donando loro una mano morbida e piacevole al tatto, senza comprometterne la struttura. L’obiettivo è offrire un’esperienza sensoriale che unisca comfort, estetica e qualità sartoriale.
Taglio, cucito e stiro sono fasi importanti nella vostra attività, che variazioni hanno subito negli ultimi anni?
Il nostro approccio al prodotto unisce innovazione e tradizione, anche nelle fasi fondamentali di taglio, cucito e stiro. All’interno dell’azienda convivono più generazioni di sarti, che tramandano il sapere artigianale con passione e dedizione. Ogni capo è tagliato con estrema precisione, seguendo un processo attento in cui nulla è lasciato al caso: la cura per ogni singolo dettaglio è ciò che garantisce una vestibilità impeccabile e un comfort assoluto. Negli ultimi anni abbiamo integrato tecnologie avanzate nei nostri processi produttivi, come il piazzamento automatico e il taglio computerizzato, che ci consentono di ottimizzare tempi e materiali mantenendo intatta la qualità. Queste innovazioni sono però sempre accompagnate da un forte presidio umano: il controllo qualità viene effettuato in linea da personale esperto, capace di rilevare anche le più piccole imperfezioni. Il cucito resta uno dei gesti più emblematici della nostra tradizione sartoriale. I dettagli che richiedono maggiore attenzione sono rifiniti a mano, perché crediamo che la manualità sia ancora oggi il segno distintivo dell’eccellenza. Le cuciture diventano così il trait d’union tra estetica, funzionalità e maestria artigianale, contribuendo a definire l’identità e il valore di ogni singolo capo.
Innovazione e sartorialità posso convivere?
Innovazione e sartorialità non sono concetti in contrasto, anzi: rappresentano per noi due facce complementari dello stesso approccio alla qualità. L’eccellenza artigianale, che resta il cuore pulsante del nostro lavoro, si affianca a una costante ricerca tecnica e stilistica, dando vita a capi in cui ogni dettaglio è frutto di esperienza, passione e innovazione applicata. Ne è esempio emblematico il nostro esclusivo processo di tintura in capo, una tecnica nata in Italia negli anni ’70 e che Boglioli ha saputo reinterpretare in chiave evoluta. Per ogni articolo della collezione elaboriamo trattamenti specifici, con formule calibrate per ciascun tessuto e tonalità. Il risultato è un capo dalla mano ‘vissuta’, con una texture raffinata e un’eleganza non convenzionale, che conserva la sua anima sartoriale pur assumendo una forte personalità contemporanea. Questo processo, frutto di anni di ricerca e sperimentazione, è stato perfezionato fino a diventare un segno distintivo del nostro brand. Oggi siamo l’unica azienda in grado di applicarlo con successo anche a materiali nobili come lino, seta e cashmere, conferendo ad ogni giacca un carattere unico e inconfondibile. La nostra visione si fonda proprio su questo: unire il valore della tradizione con il coraggio dell’innovazione, per creare capi che raccontano una storia fatta di eccellenza, ricerca e identità.
Quali sono i primi passi da fare per la realizzazione di una giacca?
La realizzazione di una giacca Boglioli nasce da un gesto che unisce arte sartoriale e rigore tecnico: la costruzione del cartamodello. È in questa fase che l’idea prende forma, non solo attraverso la definizione della silhouette, ma anche nella cura minuziosa dei dettagli, che saranno poi il tratto distintivo del capo. Il cartamodello rappresenta molto più di una base tecnica: è il fondamento su cui si costruisce la vestibilità, l’equilibrio delle proporzioni e la coerenza stilistica dell’intera collezione. Progettato con la massima precisione, consente non solo di garantire un fit impeccabile, capace di valorizzare le forme del corpo, ma anche di ottimizzare il consumo del tessuto, riducendo al minimo gli sprechi. Ogni giacca nasce così, da un equilibrio sapiente tra forma e funzione, estetica e sostenibilità, in cui nulla è lasciato al caso.
Ci vuole spiegare cosa si intende per giacca destrutturata?
La giacca destrutturata di Boglioli nasce con l’idea di coniugare la raffinatezza sartoriale con un nuovo senso di libertà. Realizzata in tessuti nobili come cashmere, lana merino, lino o seta, è impreziosita da dettagli sartoriali interni ma priva di elementi rigidi come spalline e fodere. Questa essenzialità la rende leggera, morbida e naturalmente adattabile alla forma del corpo, garantendo al tempo stesso comfort e una silhouette impeccabile. Il nostro iconico modello tinto in capo ha contribuito a definire questo stile: una giacca che, pur mantenendo un’identità elegante, si presta a una vestibilità disinvolta e rilassata. È il perfetto equilibrio tra rigore sartoriale e spirito contemporaneo. Oggi, la giacca destrutturata è diventata un must del guardaroba dell’uomo moderno: versatile, sofisticata e capace di elevare anche i look più casual con un tocco di autentica classe.
Chi disegna le vostre collezioni?
La direzione creativa delle nostre collezioni è stata affidata a Marco Re, uomo prodotto che conosce profondamente il marchio, avendo lavorato in azienda sin dalle sue origini. Il suo ritorno ha rappresentato un elemento chiave nel rilancio del brand. Al suo fianco opera un team stilistico consolidato, che lavora con grande attenzione e rispetto per il DNA di Boglioli, curando con coerenza e visione l’intera progettazione della collezione.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
La presenza dell’immagine Boglioli nel mondo è mantenuta da una catena di oltre 400 selezionati negozi multibrand di alta gamma. Stretti rapporti di collaborazione con i rivenditori hanno consolidato il posizionamento del marchio sul mercato italiano. In Italia l’azienda opera attraverso una piattaforma di circa 150 rivenditori, e il brand ha sviluppato una propria presenza nei più importanti mercati esteri, in particolare Europa continentale, Asia e Stati Uniti. In questi mercati Boglioli è presente nei migliori negozi multimarca con shop-in-shop e pop-up nei punti vendita e nelle città più importanti nel mondo.
Sul tema della sostenibilità come vi state muovendo?
Un passo significativo nel nostro percorso verso una produzione sempre più sostenibile è rappresentato dal progetto di tintura ecosostenibile ‘tinto terra’, realizzato con sostanze naturali ricavate direttamente dalle argille. Questa tecnica ci consente di ottenere una palette cromatica unica che va dal giallo al mastice, fino all’ocra e al verde acqua. I capi risultano estremamente morbidi al tatto, nonostante l’utilizzo di fibre di origine naturale, generalmente più rigide. Si tratta di un primo, concreto passo verso una visione Boglioli sempre più attenta all’impatto ambientale.
Quali sono le novità per l’autunno/inverno?
La collezione Autunno Inverno celebra lo spirito di Boglioli attraverso un’ampia e versatile proposta pensata per accompagnare lo stile di vita dinamico dell’uomo contemporaneo. Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di un nuovo concetto dove l’abito tradizionale lascia spazio a una visione più moderna: protagonista è l’overshirt, che sostituisce la giacca in look destrutturati e rilassati. La giacca safari viene reinterpretata come capo outdoor, mentre nuovi modelli boxy e cardigan jacket acquisiscono un’eleganza urbana. Il capospalla Boglioli per l’inverno è caldo, leggero e trasversale, pensato per affrontare diverse condizioni climatiche senza rinunciare allo stile. Peacoat, field jacket e overshirt realizzati in Shetland, flanella e lane pregiate raccontano una visione tecnica ma raffinata, perfetta per l’uomo metropolitano.
Chi è l’uomo che veste Boglioli?
L’uomo che veste Boglioli è consapevole, ha un gusto raffinato ed è attento alla qualità. Apprezza la sartoria, ma la interpreta in modo personale, con uno stile che unisce eleganza e disinvoltura. Ama i capi ben costruiti, i materiali naturali, le texture autentiche e una palette di colori mai scontata. Non segue le mode, ma sceglie ciò che lo rappresenta, con naturalezza. Preferisce un’eleganza essenziale, mai rigida, che gli permetta di sentirsi a proprio agio in ogni contesto. Il suo carisma risiede nell’equilibrio tra understatement e carattere: è quel tipo di eleganza che non ha bisogno di farsi notare, ma che difficilmente passa inosservata.