Blauer: innovazione, stile e alta qualità

Incontro con Silvana Sattanino, fondatrice insieme a Enzo Fusco di FGF Industry spa.

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Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Pubblicato: 5 Dicembre 2024 12:03

Blauer è un marchio americano fondato nel 1936 a Boston da Louis Blauer, inizialmente questo brand dedicò la sua produzione a giacche in dotazione al corpo di polizia e quello dei vigili del fuoco americani, un’azienda capace nel produrre i propri capi di soddisfare le esigenze di performance, combinando funzionalità e resistenza alle condizioni più estreme e di emergenza. Negli anni Blauer divenne riconosciuto in tutti gli Stati Uniti non solo per le divise di polizia e vigili del fuoco, ma anche per il personale sanitario e le forze speciali di sicurezza diventando un brand rappresentativo del miglior workwear.

Abbigliamento funzionale e tecnico in uno stile che strizzava un occhio al lifestyle sino a diventare quasi una seconda bandiera nazionale, ottenendo onorevoli riconoscimenti in tutto il paese, sarà la licenza acquisita da FGF Industry spa di Enzo Fusco a portare il marchio in Italia e nel mondo, sino a farlo diventare uno dei brand più richiesti da buyer e consumatori finali, l’avvento della licenza e della visione estetica di Enzo Fusco porteranno nuova linfa creativa al brand, dandogli una nuova identità distintiva, nuove collezioni che combinano funzionalità, stile e alta qualità, puntando sull’innovazione e la ricerca dei materiali, sino a diventare punto di riferimento per un elegante stile casual e outdoor.

Per l’occasione, abbiamo incontrato Silvana Sattanino moglie di Enzo Fusco, con un ruolo centrale all’interno della FGF Industry spa, la Holding che al suo interno ha i brand Blauer, Blauer HT, Ten-c e BPD, per farci raccontare le novità di un marchio americano dallo stile italiano.

Come e quando è iniziata la vostra avventura con Blauer?
Abbiamo iniziato con la licenza di distribuzione di Blauer nel 2001 e successivamente nel 2017 FGF Industry ha acquistato il 50% del brand del segmento fashion, da subito ci siamo accorti che lo stile che in America aveva riscosso grande successo, in Italia e in Europa non avrebbe funzionato, proprio quell’aspetto tecnico e quello stile urban/militare che fino a quel momento aveva rappresentato il punto di forza del brand nel nostro paese non sarebbe stato completamente capito, di conseguenza abbiamo deciso di modificare lo stile, i materiali e le proporzioni, mantenendo fermi alcuni dettagli e cambiandone altri.

Quindi, come vi siete mossi?
Grazie alla grande esperienza e sensibilità di Enzo Fusco ( marito di Silvana e fondatore di FGF Industry ndr) abbiamo cambiato dettagli tecnici e di stile, puntando su ricerca, innovazione e design, Enzo nasce come stilista, ma è anche un uomo prodotto e un grande imprenditore, questi 3 elementi insieme hanno contribuito a far cambiare direzione e a far crescere Blauer sino a farlo diventare quel marchio ricercato e molto desiderato che è oggi, un brand dallo stile unico in eterna evoluzione, grazie anche a collezioni ricche e variegate costruite con l’arte del saper fare, dove i dettagli stilistici si mixano in perfetto equilibrio con quelli tecnici.

Quale è stata per lei la ricetta di questo successo?
Direi la ricerca, Enzo Fusco ha un archivio storico di capi raccolti negli anni in tutto il mondo, parliamo di migliaia di pezzi che per FGF INDUSTRY sono una fonte ineguagliabile di ispirazioni, Enzo e il suo team spesso s’immergono in quell’universo creativo, quando ne escono le idee si accavallano l’una con l’altra, occorre solo scegliere la più innovativa e creativa per la stagione e reinterpretarla a seconda del mood e dello stile che si vuole proporre, trovando successivamente il materiale più idoneo. Un altro elemento che ha contribuito al nostro successo è il perfetto equilibrio tra qualità e prezzo e aggiungerei anche lo studio e la ricerca dei nuovi materiali che sono davvero un punto di forza di Enzo e dell’azienda.

Quale è il capo più iconico per Blauer?
Sono davvero tanti i capi che nel loro insieme potrebbero rappresentare il brand Blauer, nelle ultime stagioni potrei dire l’Ondina un giubbotto/piumino che ha riscosso in Italia un grandissimo e inaspettato successo, un capo figlio della ricerca dell’archivio di Enzo, nasce dalla scoperta dell’interno di un giubbotto militare del passato, abbiamo preso spunto da quel dettaglio per dare anima allo stile di un piumino contemporaneo, questo capo è qualcosa di speciale, rappresenta uno stile militare contemporaneo, un capo iconico e senza tempo, mixa dettagli di design raffinati con funzionalità e sostenibilità, leggerissimo e adatto a tutte le stagioni, disponibile anche con imbottitura ecologica, nylon, neoprene e taslan, un vero must have per il nostro brand.

Chi sono i vostri clienti?
Con orgoglio posso dire che oggi conquistiamo molte generazioni, dai cosiddetti boomer, ai millennials sino ad arrivare alla giovanissima generazione z, di questo ne siamo fieri, è un segno indelebile che stiano lavorando bene, il prodotto soddisfa le esigenze stilistiche così come quelle tecniche di tutte le generazioni, con una selezione di modelli e materiali ricercati di altissima qualità.

FGF è una realtà societaria a conduzione familiare giusto?
Certo che si, oltre a Enzo Fusco in azienda lavoro anche io e nostra figlia Federica con suo marito Giuseppe D’Amore, ognuno con il proprio ruolo e responsabilità, abbiamo imparato a capirci e a essere sempre disponibili al confronto l’uno con l’altro, le cose vanno decisamente bene, c’è un perfetto equilibrio tra di noi, abbiamo anche la fortuna o bravura di avere un team di collaboratori e manager fidelizzati e fedeli, questo per un’azienda è davvero importante, un vero punto di forza, il tempo ci sta dando ragione su questo nostro modus operandi.

Sul tema sostenibilità come vi comportate?
È un tema importantissimo per FGF, lavoriamo spesso con tessuti riciclati e adottiamo tutte quelle strategie e tecniche atte a inquinare il meno possibile, ci mettiamo tutto l’impegno previsto per applicare al meglio tutte quelle regole che devono assolutamente essere rispettate per salvaguardare l’ambiente e le persone.

State adottando la strategia dei negozi monomarca perché?
Abbiamo circa 15 negozi di proprietà, gli ultimi inaugurati sono stati Verona e Torino, sentivamo l’esigenza di proporre ai nostri clienti l’intera collezione, che non racconta solo di capispalla e giubbotti, ma anche maglie, pantaloni, camicie e accessori vari, poi ci serviva incontrare direttamente il nostro pubblico, per ascoltare il loro parere e raccogliere i loro desiderata e se è il caso anche le critiche, abbiamo in progetto di aprire altri negozi, siamo alla ricerca delle location più giuste per il nostro target.

Ci dica una cosa che avete scoperto grazie al confronto con i vostri clienti?
La fidelizzazione, chi si avvicina al nostro brand ne rimane fedele stagione dopo stagione, scoprire che il nostro consumatore sente appagata sia la parte stilistica/fashion che quella tecnico/funzionale ci rende orgogliosi del lavoro che stiamo facendo.

Avete partecipato per anni a Pitti Immagine uomo e adesso presentate la collezione a Milano è un cambio di strategia?
No, abbiamo solo esigenze diverse, il Pitti è una manifestazione importantissima e di grande valore e prestigio ma i tempi di questo evento non corrispondevano più con i nostri, quindi abbiamo optato per una tipologia diversa di presentazione delle collezioni, Milano non è solo la sede giusta per i tempi, ma anche per la sua proposta commerciale.

È immaginabile visto le  vostre collezioni total look di vedervi sulle passerelle della Milano Fashion Week?
Bella domanda, c’è lo chiedono in molti e non nego che all’intero di FGF Industry se ne sta parlando da tempo, chissà che un giorno …

Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Direi l’Italia, Germania, Francia, Spagna e l’Europa in generale, ma anche la Corea del Sud che è un paese su cui stiamo seminando moltissimo, stiamo crescendo in modo organico in tutti i paesi dove ci presentiamo con le nostre collezioni, come detto tempo fa puntiamo a far crescere il nostro fatturato nei prossimi anni in modo importante, obiettivo superare i 100 milioni.

Cosa desidera in futuro per Blauer?
Vorrei che il brand fosse riconosciuto in tutto il mondo e che il suo nome fosse per tutti sinonimo di qualità, stile e funzionalità.