Whirlpool cede 5 stabilimenti italiani: cosa succederà ai circa 5mila lavoratori

Il colosso americano degli elettrodomestici ha ceduto il business europeo nell'accordo con i turchi di Arçelik, con tutta la forza lavoro dei 7 stabilimenti, 5 dei quali in Italia

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Whirlpool si smarca definitivamente dall’Italia e vende i cinque stabilimenti presenti nel nostro Paese. L’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati ha concesso il nullaosta all’accordo tra la multinazionale degli elettrodomestici e Arçelik, per la nascita di una joint venture, Beko Europe. La nuova società sarà divisa per il 75 per cento in mano al gruppo turco e per il restante 25 per cento al colosso americano, che cederà l’intero ramo europeo della produzione dei grandi elettrodomestici.

Gli stabilimenti italiani coinvolti

Per anni al centro delle vertenza sindacale per la fabbrica di Napoli, Whirlpool trasferirà così cinque stabilimenti italiani sui sette presenti in tutto il continente a Beko Europe, con il coinvolgimento nel nostro Paese di 4.600 dipendenti su una forza lavoro di 14mila persone, che si chiedono adesso cosa succederà.

Il rischio di tagli, infatti, non sarebbe da escludere dato che Arçelik ha alre fabbriche nell’Unione Europea che sviluppano elettrodomestici non troppo diversi da quelli fabbricati in Italia (qui abbiamo parlato dei licenziamenti scattati in Italia in un’altra azienda di elettrodomestici, Electrolux).

Nel nostro Paese sono interessate le sedi di Siena ( dove si producono frigoriferi e congelatori a pozzetto), Comunanza (in provincia di Ascoli Piceno, dove vengono assemblati lavatrici e lavasciuga), Melano (in provincia di Ancona, specializzata in piani cottura), Cassinetta (nel Varesotto, dove vengono fabbricati frigoriferi, forni a microonde da incasso), il magazzino logistico e centro di ricondizionamento dei prodotti danneggiati di Carinaro (Caserta), oltre agli uffici di Fabriano (Ancona).

A Cassinetta, Melano e Siena, i dipendenti hanno già ricevuto un mese di cassa integrazione con fermo, mentre per il sito di Comunanza sono scattati 15 giorni di Cig e i lavoratori del magazzino di Carinaro hanno trascorso un anno con il contratto di solidarietà.

“Il ministro Adolfo Urso ha detto lo scorso 1 maggio – è stato il commento di Barbara Tibaldi, responsabile del settore elettrodomestico della Fiom-Cgil – che aveva agito con il golden power, impegnando Arçelik per un periodo determinato di tempo a non fare licenziamenti. Ma forse è arrivato il momento di ripensare lo strumento, usando l’elettrodomestico come settore pilota: discutiamo di cosa è il golden power e chiamiamo le parti prima che inizi la trattativa. Fissando paletti stringenti”.

L’accordo tra Whirlpool e Arçelik

In una comunicazione interna alla Whirlpool riportata da Ansa, si sarebbe evidenziato come tutta l’operazione rappresenti “una pietra miliare fondamentale” e “che la combinazione delle due attività porterà vantaggi significativi a clienti e consumatori, attraverso marchi attraenti, produzione sostenibile, innovazione di prodotto”.

L’accordo tra il colosso americano e Arçelik, aveva già ricevuto lo scorso ottobre l’autorizzazione della Commissione europea e adesso l’Antitrust del Regno Unito ha dato il via libero definitivo, ritenendo che la creazione della joint venture non solleverà problemi significativi sotto il profilo della concorrenza.

“Abbiamo riscontrato che non si prevede che l’accordo danneggi la concorrenza, poiché gli acquirenti continueranno a beneficiare di un’ampia gamma di opzioni. Pertanto, riteniamo che questo accordo debba essere autorizzato a procedere”, ha dichiarato Martin Coleman, presidente della commissione indipendente che ha condotto l’indagine.

Il primo aprile prossimo saranno portati a compimento tutti gli iter legali per rendere effettivamente operativa a partire dal giorno dopo la nuova società Beko Europe, alla quale il gruppo turco conferirà due stabilimenti produttivi romeni.