TFR, cambiano le regole per alcuni dipendenti

Nuove regole TFR per i dipendenti pubblici: dal 1° gennaio 2023, infatti, dovranno utilizzare esclusivamente il canale telematico Inps per lo scambio dei dati

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Nuove regole TFR per i dipendenti pubblici: dal prossimo anno, a partire dal 1° gennaio 2023, dovranno utilizzare esclusivamente il canale telematico Inps per lo scambio dei dati digitali necessari a definire il trattamento di fine rapporto e il trattamento di fine servizio (TFS).

Ma cosa cambia in concreto? L’Istituto previdenziale, proprio recentemente, ha fornito tutti i dettagli con la pubblicazione di un’apposita circolare, dove appunto ha esposto le istruzioni operative per l’utilizzo del canale telematico.

Nuove istruzioni Inps per il TFR dipendenti pubblici

L’Inps, nell’ambito della trasformazione digitale e tecnologica della Pubblica Amministrazione, ha attivato un importante percorso di potenziamento della digitalizzazione dei servizi e delle procedure amministrative. In questo contesto si inserisce la scelta di affidare al solo canale telematico lo scambio di informazioni in merito al trattamento di fine servizio (TFS) e al trattamento di fine rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici (qui invece quando, come e di quanto aumenteranno le loro buste paga nei prossimi mesi).

Le istruzioni, come già anticipato, sono state esposte con la pubblicazione di una circolare (la n. 125 del novembre 2022, consultabile qui), con cui l’Istituto spiega l’utilizzo del canale telematico TFS e fornisce precisazioni sull’avvio in modalità esclusiva del canale telematico TFS – TFR.

Il passaggio all’utilizzo esclusivo del canale digitale mira a superare le criticità legate alla trasmissione da parte delle Amministrazioni pubbliche della documentazione cartacea e, di fatto, conclude un percorso già avviato in passato. In particolare, nell’ambito della procedura TFS la trasmissione digitale dei dati era stata prevista con il messaggio n. 3400 del 20 settembre 2019, mentre per quanto riguarda le procedure TFR lo scambio digitale dei dati era stato introdotto con la circolare n. 185 del 12 dicembre 2021.

Attraverso la modalità telematica l’Istituto si prefigge, quindi, di “realizzare l’obiettivo di efficacia e di efficienza dell’attività di liquidazione della prestazione in oggetto, in linea con il miglioramento dei servizi offerti al cittadino dall’Istituto e di ridurre i tempi di definizione”.

TFR: cosa cambia per i dipendenti pubblici

Il passaggio al digitale, concretamente, si realizzerà attraverso l’utilizzo dei modelli “PL/1”, “350/P” e “TFR/1” per la liquidazione del TFS e del TFR, facendo riferimento – laddove disponibili – alle informazioni presenti nella sezione “Posizione Assicurativa”, attraverso le denunce contributive mensili (flusso Uniemens) inviate dalle Amministrazioni.

Il processo di liquidazione si articola ora in una sequenza di adempimenti a carico sia del datore di lavoro sia della Struttura territoriale Inps di competenza. Il flusso integrato tra la prestazione e la Posizione Assicurativa è strutturato nelle seguenti fasi:

  • Fase 1, Sistemazione della Posizione Assicurativa;
  • Fase 2, Inserimento dell’ultimo miglio;
  • Fase 3, Comunicazione di cessazione;
  • Fase 4, Calcolo;
  • Fase 5, Certificazione cedibile/Liquidazione;
  • Fase 6, Riliquidazioni, in caso di modifiche o variazione dei dati.

In prima istanza i dipendenti pubblici devono sapere che il datore di lavoro è tenuto a verificare la completezza e la correttezza della Posizione Assicurativa ai fini TFR, tra cui:

  • cassa previdenziale e regime di fine servizio;
  • corretto tipo impiego e tipo servizio;
  • laddove previsto, tipo part-time e percentuale part-time;
  • motivo di cessazione dell’ultimo periodo di servizio;
  • certificazione e validazione di tutti i periodi utili.

La mancata o l’errata indicazione di tali informazioni comporterà un’erronea valutazione del relativo periodo nel calcolo della prestazione finalizzata sia alla certificazione che alla liquidazione del trattamento di fine rapporto. A seguito dell’impianto della pratica, l’Inps prosegue con la stessa procedura di calcolo della prestazione TFR/TFS, utilizzando i dati giuridici ed economici predisposti nelle fasi illustrate in precedenza.

TFR dipendenti pubblici: come funziona la nuova procedura online Inps

Come specificato nella circolare Inps, l’Amministrazione è tenuta a procedere, per ciascun dipendente cessato o che ha modificato il proprio regime previdenziale, alla compilazione e all’invio di ulteriori set di informazioni fondamentali per il calcolo e la certificazione TFR.

Le principali informazioni che deve comunicare, inserendole nelle apposite sezioni, sono le seguenti:

  • stato di pagamento dei riscatti presenti negli archivi Inps;
  • documentazione (da allegare) per riscatti TFR/TFS non presenti negli stessi archivi;
  • dati relativi ai periodi di servizio prestati presso Enti non iscritti ai fini previdenziali all’Inps (in particolare nei casi di passaggio per mobilità o periodi presso Enti soppressi);
  • dati relativi ai benefici di legge di cui ha usufruito l’iscritto;
  • ulteriori allegati utili alla Struttura territoriale competente per la corretta valutazione.

A seguito dell’impianto della pratica, l’operatore Inps avvia la procedura di calcolo della prestazione, che utilizza i dati giuridici ed economici valorizzati nelle fasi precedenti. In questa fase, però, è necessario eseguire le seguenti verifiche/adempimenti:

  • accesso a Nuova Passweb, per associare TFS all’Ultimo Miglio TFS predisposto dal datore di lavoro;
  • verifica dati contenuti nella documentazione allegata.

Tutti i dati, le comunicazioni e le varie comunicazioni inviate dall’Amministrazione all’Inps risultano visualizzabili e consultabili dall’interessato sul portale (inps.it) accedendo al Cassetto previdenziale.

Cosa cambia per la Pubblica Amministrazione

Per effettuare le attività suddette le Amministrazioni devono essere abilitate ad accedere attraverso il sito istituzionale dell’Inps, sia alla procedura Nuova Passweb sia alla procedura di Comunicazione di Cessazione TFS.

Per l’abilitazione a Nuova Passweb occorre compilare il modulo “RA011”, come descritto nel messaggio n. 2045 del 25 maggio 2019, mentre per l’abilitazione alla Comunicazione di Cessazione TFS occorre compilare il modulo “RA012” (cfr. il messaggio n. 3400/2019). Entrambi i moduli devono essere inviati alla PEC della Struttura territoriale INPS di competenza. Tali abilitazioni consentono al personale abilitato dell’Amministrazione di effettuare tutte le attività precedentemente descritte con riferimento alle posizioni assicurative che risultano essere dipendenti della medesima Amministrazione.

Nel caso in cui l’Amministrazione, già abilitata con i moduli “RA011” e “RA012”, abbia necessità di lavorare, tramite la procedura Nuova Passweb e tramite la Comunicazione di Cessazione TFS, su posizioni assicurative di dipendenti appartenenti a Enti diversi dall’Amministrazione stessa (ad esempio, il Provveditorato che deve lavorare sulle posizioni assicurative di dipendenti di diverse scuole) è possibile richiedere la configurazione come Ente gestore compilando il modulo “RA015” e seguendo le indicazioni fornite con il messaggio n. 3809 del 15 ottobre 2018. In tale modulo deve essere indicato il codice fiscale dell’Ente gestore (corrispondente al codice fiscale dell’Amministrazione indicata nei moduli “RA011” e “RA012”) e l’elenco di tutti i codici fiscali delle Amministrazioni di appartenenza delle posizioni assicurative che devono essere gestite.

Il modulo “RA015”, opportunamente compilato, deve essere inviato alla PEC AbilitazioneEnti.GestionePubblica@postacert.inps.gov.it.