Crisi d’impresa, due nuove indennità per i lavoratori

Per poter accedere al fondo di garanzia Inps occorre avere un contratto di lavoro subordinato. Il fondo funziona anche se il datore di lavoro non è in regola con i versamenti

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Maggiori tutele per i dipendenti del settore privato in caso di insolvenza del datore di lavoro. Adesso l’Inps eroga anche un’indennità a titolo di risarcimento per il licenziamento illegittimo, relativamente a Tfr e retribuzioni degli ultimi tre mesi del rapporto. Stabilita anche una indennità per le ferie non godute maturate sempre negli ultimi tre mesi.

Il fondo di garanzia per i crediti di lavoro

Tali misure sono coperte tramite un apposito fondo di garanzia Inps per il trattamento di fine rapporto e dei crediti di lavoro. Per le due indennità non c’è il divieto di cumulo con l’eventuale Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) fruita dal lavoratore. Lo precisa l’Inps tramite la circolare 70 del 2023.

Come funziona il fondo di garanzia Inps

Possono richiedere l’intervento del fondo di garanzia tutti i lavoratori dipendenti da datori di lavoro tenuti al versamento all’Inps del contributo che alimenta la relativa gestione, compresi gli apprendisti e i dirigenti.

Sono tenuti ad alimentare il fondo tutti i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze lavoratori con un inquadramento contrattuale che permette loro di maturare il Tfr. Possono accedere alla misura anche i giornalisti e i lavoratori dello spettacolo, purché siano sempre titolari di un rapporto di lavoro subordinato. Accedono al fondo anche i cosiddetti “aventi diritto”, ovvero gli eredi dei lavoratori nel frattempo venuti a mancare e i soggetti terzi ai quali il lavoratore abbia ceduto il suo Tfr, per esempio a garanzia di un prestito. La circolare elenca tutti i soggetti che possono avanzare il diritto e specifica quali sono quelli esclusi.

Il fondo si attiva in tutti i casi di cessazione del rapporto di lavoro dipendente, purché venga accertato lo stato d’insolvenza del datore di lavoro a seguito di una procedura concorsuale.

Il fondo viene alimentato da un contributo a carico dei datori di lavoro dello 0,2% che sale allo 0,4% per i dirigenti di aziende industriali.

La Cassazione specifica che le prestazioni del fondo di garanzia sono dovute anche quando il datore di lavoro non si sia messo in regola con i versamenti e l’obbligazione contributiva sia prescritta. Il motivo va ricercato nella natura previdenziale delle prestazioni del fondo che fa scattare quel principio di automaticità previsto dall’articolo 2.116 del codice civile.

Ma non tutti i crediti di lavoro rientrano nella tutela del fondo di garanzia: il fondo interviene sui crediti maturati nell’ultimo trimestre a titolo di retribuzione e dunque resta esclusa l’indennità di mancato preavviso.

Come fare domanda per il fondo di garanzia Inps

La domanda di accesso al fondo di garanzia va presentata esclusivamente in modalità telematica direttamente accedendo al portale dell’Inps oppure tramite i patronati o gli avvocati. Viene considerata irricevibile ogni domanda presentata tramite qualsiasi altra modalità.

Per approfondire si rimanda al testo della circolare 70/2023 sul portale dell’Inps, che aggiorna la materia andando a sostituire integralmente le circolari n. 74 del 15 luglio 2008 e n. 32 del 4 marzo 2010.

Sono diverse le misure dell’Inps a sostegno di lavoratori e cittadini. Negli ultimi tempi si è parlato molto, ad esempio del bonus anti inflazione una tantum e della cassa integrazione per caldo.