Come di consueto, l’INPS anche questo mese ha pubblicato l’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza, con i dati aggiornati al 15 marzo 2022 e relativi ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza, negli anni 2019-2022.
Le statistiche aggiornate (consultabili qui), ci permettono oggi di sapere quali sono le Regioni che più hanno usufruito del sussidio, quanti sono i furbetti a cui è stato sospeso e il numero totale di beneficiari che hanno potuto contare sull’aiuto statale.
Reddito di Cittadinanza, le Regioni dove sono state erogate più card
Stando all’ultimo report INPS, la distribuzione per aree geografiche vede più coinvolte le regioni del Sud. Nello specifico, il numero dei percettori di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza (qui i destinatari) ammonta a:
- 441.334 al Centro;
- 600.425 al Nord;
- 2.103.648 nell’area Sud e Isole.
Le Regioni del Meridione, ancora una volta, guidano la classifica di quelle che – a livello previdenziale e assistenziale – costano attualmente di più alle casse dello Stato. Purtroppo, nonostante gli interventi, la spesa sostenuta non è controbilanciata da una spinta dell’occupazione altrettanto alta in termini numerici. Lavoro nero e disoccupazione continuano ancora a essere un problema reale e concreto per questi territori, cui politiche del lavoro sono spesso lente o poco impattanti.
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Reddito di Cittadinanza, quanti gli assegni revocati o decaduti
I dati relativi alla prima parte del 2022 riportano un numero totale di percettori pari a 1.413.241, nuclei che dall’inizio dell’anno a oggi hanno ricevuto almeno una mensilità di Reddito o Pensione di Cittadinanza (qui come calcolare l’assegno spettante).
Le persone coinvolte, in totale, ammontano a 3.145.407, per un importo medio erogato a livello nazionale di 564,76 euro (591,25 euro nelle card RdC e 295,42 euro per la PdC).
Tra quelli che ne ha fatto richiesta, dopo le opportune verifiche, c’è quindi chi ancora continuerà a riceverlo (qui le date di erogazione di marzo), ma non mancano i cd. “furbetti del Reddito di Cittadinanza”. Dall’inizio dell’anno ad oggi, infatti, diversi assegni sono stati revocati, altri sono decaduti. In particolare, secondo l’Osservatorio INPS, NEL 2022, il beneficio è stato revocato a 11.017 nuclei, mentre sono decaduti dal diritto 115.854 nuclei.
Va ricordato, a tal proposito, che il reddito di Cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, risultano in possesso di determinati requisiti economici, di cittadinanza e di residenza (qui tutti i dettagli).
La decadenza del godimento della misura è prevista, oltre al termine dell’intero periodo dovuto, anche nei casi in cui venga meno uno dei requisiti economici in corso di godimento della prestazione e in ipotesi di violazione degli obblighi di comunicazione in carico al richiedente. In caso di sanzioni per violazione degli obblighi legati alla sottoscrizione del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale o presentazione di DSU non veritiere, sono previste specifiche ipotesi di revoca, decadenza e tempi minimi prima della possibilità di presentare una nuova domanda. Sono previste ipotesi di revoca e decadenza anche a seguito di specifica comunicazione dell’autorità di pubblica sicurezza e giudiziaria.