In Italia un giovane su cinque è disoccupato

Tra i Paesi UE quali sono quelli con una disoccupazione giovanile maggiore della nostra? L'indagine Eurostat

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Negli ultimi anni l’Italia ha migliorato gli indici di occupazione, ma la strada da fare non è breve – per allinearsi ai valori dei paesi più ‘virtuosi’. La ripresa dopo il periodo buio della pandemia vi è stata, anche se specialmente tra i giovani il problema della ricerca del lavoro continua ad essere serio.

Di seguito ci occuperemo di questi delicati temi, facendo un confronto tra i dati Eurostat – l’Ufficio statistico dell’Unione Europea – relativi al 2021, quando l’Italia faticosamente iniziava ad uscire dal tunnel della pandemia, e la situazione odierna.

Che cosa è migliorato sul piano occupazionale? E cosa, invece, permane problematico per il mercato del lavoro del nostro paese? Ecco alcune informazioni e percentuali interessanti, che ci permetteranno di capire qual è la situazione in Italia, nel confronto con il resto del continente.

Disoccupazione giovanile 2021: solo Grecia e Spagna hanno fatto peggio

Tra poco diremo dei valori più aggiornati forniti da Eurostat, e relativi al gennaio 2024. Ma prima, come accennato, faremo un confronto con la situazione nel 2021, per capire se davvero qualcosa è oggettivamente migliorato sul fronte occupazionale.

Ebbene, con un breve salto indietro nel tempo, andiamo a vedere il dato della disoccupazione giovanile nel secondo trimestre del 2021. L’Italia all’epoca aveva una ha una disoccupazione giovanile pari al 32,2% (il dato si riferiva a ragazze e ragazzi tra i 15 e i 24 anni), che la posizionava al terzo posto tra le nazioni del Vecchio Continente.

Ma qual era nel periodo la nazione con il maggior tasso di disoccupazione giovanile in Europa? Avendo come riferimento il secondo trimestre del 2021, al primo posto era la Grecia. Il Paese di Aristotele e Platone segnava, infatti, un livello di disoccupazione pari al 38.5%. Tradotto significa che, in terra ellenica, tra le persone che stavano cercando un lavoro, quasi quattro su dieci non lo trovavano. Un dato, quello della Grecia, che era simile a quello della Spagna: il paese iberico si “fermava” infatti a 37,4%.

Come detto, l’Italia si classificava in terza posizione con una disoccupazione giovanile ben sopra il 30%. Quasi una ragazza o ragazzo su tre non trovavano lavoro dalle nostre parti. Nelle prime posizioni figuravano poi la Croazia, con un dato pari al 25.7%, la Svezia con il 25.2% e il Portogallo con il 25%.

Dall’altra parte della classifica, la nazione dell’Unione Europea con il tasso di disoccupazione giovanile più basso era la Germania, con una percentuale del 6.8. Ossia ben cinque volte più bassa di quella italiana. Tra i Paesi più virtuosi anche la Repubblica Ceca, con una disoccupazione tra i giovani pari all’8,8%, e il Regno Unito (recentemente uscito dall’Unione Europea) con il 9,3%.

La disoccupazione durante il Covid

Guardando il video e i dati pubblicati da Eurostat si può assistere a un fenomeno controintuitivo. Come mai, durante la pandemia e il lockdown, il tasso di disoccupazione era diminuito invece di crescere? La spiegazione è presto detta. Il tasso di disoccupazione si calcola infatti tra le persone che sono in cerca di un lavoro, e non tra coloro che non si attivano per trovarlo.

Durante i primi mesi del 2020, appena scoppiata la crisi per il Covid-19, tantissimi giovani hanno smesso di cercare lavoro sfiduciati dalla situazione economica. Ecco perché nel secondo trimestre del 2020 la disoccupazione italiana era scesa al 28,1%. Un dato inferiore di 1.9 punti rispetto allo stesso trimestre del 2019, quando la disoccupazione giovanile era pari al 30%, e di ben 4.6 punti rispetto al secondo trimestre del 2018, quando questo parametro era pari al 32.7%.

Record negativo disoccupazione in Italia, ecco quando

Se abbiamo visto i dati a livello europeo e l’impatto del Covid-19, l’altra domanda che sorge spontanea è: quando la disoccupazione giovanile è stata più alta nel nostro Paese? Il dato peggiore di questo parametro è stato raggiunto nel primo trimestre del 2014, nel pieno della crisi del debito che ha coinvolto in particolare Grecia e Italia.

In quel periodo il dato della disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni era salito oltre il 43%. Questo voleva dire che oltre quattro ragazze e ragazzi su dieci che cercavano lavoro non lo trovavano. Il dato è poi iniziato a scendere lentamente toccando, nel quarto trimestre del 2019, dei valori che non si vedevano da parecchi anni: la disoccupazione giovanile era scesa infatti al 27,5%.

Ma le buone notizie arrivano dall’ultimo report di Eurostat, i quali riportano dati aggiornati che meritano di essere menzionati.

Ad inizio 2024 occupazione in ripresa anche tra i giovani

Qualche mese fa l’Istat annunciava il nuovo record di occupati in Italia, ma com’è la situazione oggi? Se nel periodo della pandemia e in quello immediatamente successivo non poche erano le note dolenti, oggi le cose paiono oggettivamente migliorate. E a confermarlo ci sono i numeri.

Per fare un confronto rapido, Istat spiegava che a dicembre 2023 il tasso di disoccupazione totale era sceso al 7,2% (-0,2 punti rispetto a novembre) e quello giovanile al 20,1% (-0,4 punti). Da notare che il tasso totale alla fine dello scorso anno era al livello più basso da dicembre 2008 (quando era al 6,9%), per i giovani da luglio 2007 (19,4%).

Sono le cifre dunque a delineare un paese tutto sommato in ripresa sul piano occupazionale, nonostante il problema della precarietà (almeno per alcune professioni) e della riforma pensioni. A confermare un trend positivo vi sono poi gli ultimi dati pubblicati da Eurostat.

Se a gennaio 2024 il tasso di disoccupazione dell’area dell’euro corrispondeva al 6,4%, in diminuzione rispetto al 6,5% di dicembre 2023 e al 6,6% di gennaio 2023, com’era la situazione per l’Italia? Ebbene, per il nostro paese la percentuale di disoccupazione totale (scopri qui i limiti di reddito per continuare a percepire le prestazioni Naspi e Dis-Coll), calcolata allo scorso gennaio, è pari a 7,2%, a ben vedere un dato abbastanza confortante – se consideriamo che siamo ben lontani dal primato della classifica – occupato dalla Spagna – 11,6% – con la Grecia al secondo posto – 10,6%. Ciò si combina con quanto avevamo rimarcato qui, in riferimento ai redditi in crescita.

Il nostro paese, inoltre, ha una percentuale minore della Francia – 7,5% infatti il tasso di disoccupazione per i transalpini. Anche paesi tradizionalmente ‘virtuosi’ come la Svezia e la Finlandia fanno peggio di noi, con un indice di disoccupazione pari a 8,1%  e al 7,6%, rispettivamente.

Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (e ricordiamo qui lo speciale strumento dell’Inps per la ricerca di lavoro) invece, i più recenti dati Eurostat ci mostrano un’Italia in condizioni nettamente migliori del 2021. La disoccupazione giovanile, nel gennaio 2024, ha indicato una percentuale pari al 21,8%, sicuramente alta ma non da primato. Fanno infatti peggio Spagna – 28,6%  – Grecia – 22,9% – Svezia e Portogallo, entrambe con il 23,3%.