Quanto guadagna un Poliziotto Penitenziario

Lo stipendio di un Poliziotto Penitenziario può arrivare a 26.800 euro lordi all'anno. Ma questo importo non è uguale per tutti: molto importante è l'esperienza

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Lavora a contatto diretto con i detenuti e segue degli orari di lavoro (abbastanza) pesanti: stiamo parlando del poliziotto penitenziario che svolge una professione estremamente delicata e impegnativa al tempo stesso.

Ma quanto guadagna davvero un poliziotto che fa parte del Corpo di Polizia Penitenziaria? Viste le premesse, ci si aspetterebbe magari che lo stipendio di un impiegato statale che svolge questa attività sia particolarmente alto, ma vediamo nel dettaglio.

Quanto guadagna un poliziotto penitenziario

Mediamente lo stipendio di un poliziotto penitenziario si aggira intorno ai 22.500 euro lordi all’anno, che corrispondono a circa 1.350 euro netti al mese, inferiore di circa 200 euro, grosso modo il 13% in meno rispetto alla retribuzione mensile media in Italia. Mediamente la retribuzione di un poliziotto penitenziario può partire da uno stipendio minimo di 18.700 euro lordi all’anno, mentre lo stipendio massimo può superare i 27.000 euro lordi all’anno.

Gli stipendi variano in base al grado e alla qualifica ricoperta. Per comprendere l’ammontare del salario di un poliziotto penitenziario, si fa riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 39/2018 contenente la tabella con il corrispettivo stipendio annuale lordo.

Per capire a quanto ammonta effettivamente il “netto”, è necessario sottrarre le trattenute previdenziali e fiscali. In quest’ultimo caso si fa riferimento all’IRPEF. L’aliquota IRPEF varia sulla base del reddito annuo e in questo senso fanno fede i diversi scaglioni, a ciascuno dei quali corrisponde un’aliquota differente. La quota destinata invece all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) è invece uguale per tutti.

Ecco quanto guadagna un poliziotto penitenziario (stipendio di 12 mesi al lordo) in base alla qualifica ricoperta:

  • Commissario Capo Penitenziario: 26.800 euro l’anno;
  • Ispettore di Polizia Penitenziaria: 23.600 euro l’anno;
  • GOM Polizia Penitenziaria: 23.200 euro l’anno;
  • Agente di Polizia Penitenziaria: 19.400 euro l’anno;
  • Guardia Penitenziaria: 18.900 euro l’anno.

L’importanza dell’esperienza

Quando un poliziotto penitenziario ha un’esperienza lavorativa di meno di tre anni si può aspettare uno stipendio complessivo pari a 18.700 euro lordi ogni anno. Quando arriva a metà carriera, invece, lo stipendio può arrivare grosso modo a 21.700 euro all’anno. Con dieci anni di esperienza, quando arriva a essere un esperto lo stipendio può arrivare a 24.500 euro. Con vent’anni di esperienza, può arrivare a guadagnare complessivamente 26.200 euro.

Come si fa ad entrare nella polizia penitenziaria

Come ogni altro ruolo nella Pubblica Amministrazione, per entrare nella polizia penitenziaria è necessario superare un concorso pubblico, che, generalmente viene bandito ogni uno o due anni. La selezione risulta essere aperta a tutti i civili e sovente sono riservati dei posti per le sole donne. Quest’ultima misura è stata disposta per coprire i ruoli al’interno delle carceri femminili.

Anche nella polizia penitenziaria ci sono dei posti che sono riservati esclusivamente a quanti abbiano già intrapreso una carriera all’interno delle Forze Armate come volontario.

Per potersi arruolare è necessario essere in possesso di alcuni requisiti, che cambiano a seconda del ruolo a cui si vuole accedere. Per gli agenti, ad esempio, è necessario avere meno di 26 anni ed essere in possesso di un diploma di scuola secondaria. Per i posti riservati ai volontari delle forze armate il limite anagrafico è stato innalzato a 28 anni.

Aumentata di due anni l’età per accedere al concorso per diventare vice ispettori. Per accedere, invece, ai ruoli direttivi – quindi diventare commissari – è necessario essere in possesso di una laurea, che deve essere presa nei seguenti ambiti:

  • Giurisprudenza;
  • Scienze dell’Economia;
  • Scienze Politiche;
  • Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e Scienze Economico-Aziendali.