Tre laureati su 4 vengono assunti subito per questi lavori

L’ultima relazione di Almalaurea mostra come rimanga forte il divario tra Nord e Sud: quali sono le facoltà da scegliere per trovare lavoro appena laureati

Il trend è lo stesso orami da tanti anni e rappresenta una delle piaghe principali per il nostro Paese. Una sorta di linea immaginaria (ma che incide in maniera determinante sulla vita dei cittadini) che separa il Nord Italia virtuoso e pieno di opportunità da un Sud Italia che da sempre – ossia da quel lontano 1861 – viene visto come una pesante zavorra che frena le ambizioni di tutta la Nazione.

Purtroppo l’ultimo rapporto Almalaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei nostri laureati e delle nostre laureate non fa eccezione a questo trend, che pare ormai diventato un vero e proprio paradigma tutto italiano. Non sono solo le possibilità lavorative ad essere molto differenti tra Nord e Sud, ma anche gli stessi atenei e i corsi di laurea registrano uno spaventoso divario tra Settentrione e Meridione.

Lavoro dopo la laurea, rimane il divario tra Nord e Sud ma siamo in ripresa

Lo studio mostra come, a distanza di un anno dalla laurea, un ragazzo uscito dall’Università Kore di Enna o da una facoltà di Catanzaro sia ancora a spasso e con poche possibilità occupazionali, mentre un suo coetaneo formatosi a Bolzano o Brescia stia già lavorando nel 90 per cento dei casi. Ma, per fortuna, qualche segnale incoraggiante arriva anche da quelle città del Sud che da tempo lavorano per invertire la tendenza.

Tant’è che nella top five delle università che offrono le migliori prospettive d’impiego ci sono due Politecnici, quello di Torino e quello di Bari (il Politecnico di Milano non è stato censito), ma se si allarga lo sguardo a 5 anni dalla laurea, il Politecnico di Bari passa addirittura in testa alla classifica nazionale con un tasso d’occupazione del 96,5 per cento.

In generale, la buona notizia che emerge dal rapporto Almalaurea su 660 mila laureati – intervistati a un anno, a tre e a cinque dal titolo – è che, dopo la brusca battuta d’arresto del 2020, l’anno scorso il tasso d’occupazione non solo è tornato ai livelli pre-Covid, ma è addirittura aumentato: poco meno del 75 per cento a un anno, più dell’85 per cento a tre anni, sfiora il 90 per cento a cinque anni.

Laurea e lavoro, quali sono le facoltà che garantiscono un impego

Molto del successo lavorativo dipende dal corso scelto. A parità di altre condizioni, i più favoriti sono i laureati in informatica, gli ingegneri, i medici e i farmacisti. Bene anche gli architetti e i laureati in Economia, tutti ben sopra il 90 per cento di occupazione a 5 anni dal titolo (i laureati in ambito scientifico si fermano appena sotto). Sono queste le categorie che Almalaurea indica tra quelle che più facilmente garantiscono un impego a distanza di un anno dalla laurea per ben 3 candidati su 4.

Molto più critiche invece sono le condizioni per i laureati in materie letterarie, ma anche per quelli che hanno appena concluso giurisprudenza. In media, i dottori usciti da queste facoltà sono fermi poco sopra l’80 per cento di occupazione a 5 anni dal titolo: per i primi mancano le offerte, per i secondi c’è un sovraffollamento della categoria. Male anche i laureati in psicologia (85 per cento).