Consigli per scrivere un curriculum efficace

Leggi su QuiFinanza i nostri consigli per scrivere un curriculum vitae valido per un lavoro

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Al giorno d’oggi trovare lavoro non è facile, a causa di un mercato estremamente competitivo e alla scarsità di nuovi impieghi specialmente in settori tradizionali e ormai saturi. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi alle aziende nel modo giusto, imparando come si scrive un CV per valorizzare al meglio le proprie capacità e presentarsi in maniera adeguata ad un colloquio di lavoro.

A seconda del contesto, il modo migliore potrebbe essere scegliere il formato del curriculum formato europeo, oppure un modello personalizzato. In entrambi i casi è fondamentale compilarlo con attenzione, rendendo il documento facile da leggere, diretto e mettendo in risalto i propri punti di forza.

Ecco tutti i consigli per capire come scrivere un curriculum efficace e fare colpo sui selezionatori. Vedremo prima in che cosa consiste il CV europeo e poi passeremo in rassegna le caratteristiche che ogni curriculum, di qualsiasi tipo, dovrebbe avere. I dettagli.

Cos’è il curriculum vitae europeo?

Con l’integrazione del Mercato Unico Europeo, oggi è possibile cercare lavoro non solo in Italia ma anche all’estero in tutti i paesi d’Europa. Basta avere una buona conoscenze dell’inglese, essere disposti a trasferirsi in un paese straniero e utilizzare il modello di CV europeo per la compilazione dei dati essenziali alle candidature. Il documento standardizzato consentirà di presentarsi per qualsiasi posizione disponibile, sia in Italia che fuori.

Il CV Europass è un sistema convenzionale per il curriculum vitae, un formato elettronico composto da 5 documenti. Il primo rappresenta la pagina classica in cui si presentano competenze ed esperienze, accompagnato eventualmente da una lettera di presentazione, mentre il secondo è il passaporto internazionale delle lingue, con il quale auto-valutare la conoscenza e il livello nelle lingue straniere.

Dopodiché il CV europeo può essere integrato con altri 3 documenti:

  • Europass mobilità;
  • supplemento al certificato;
  • supplemento al diploma.

Europass mobilità permette di presentare e documentare le abilità e le competenze, maturate al di fuori del paese di origine, quindi le esperienze di studio e lavoro realizzate all’estero, nell’ambito di percorsi di apprendimento formale – ad es. corsi di istruzione – e non formale – attività di lavoro, volontariato e così via.

Il supplemento al certificato è un documento ufficiale rilasciato da scuole e istituzioni professionali, ottenibile per la partecipazione a corsi e altri eventi formativi, mentre il supplemento al diploma è relativo alle competenze sviluppate durante la frequentazione dei corsi delle scuole superiori.

I vantaggi del curriculum europeo

Rispetto a un curriculum tradizionale, personalizzato e redatto seguendo le regole generali, il CV europeo offre diversi vantaggi. Innanzitutto l’Europass è un modello standard, un formato ottimizzato progettato appositamente per adattarsi ai sistemi utilizzati da tutte le aziende e le agenzie di reclutamento europeo. Questo permetterà di proporsi per qualsiasi posizione all’estero o in Italia, usando lo stesso formato per il curriculum vitae. Mentre i selezionatori saranno facilitati dal dover leggere e gestire modelli di curriculum identici.

Inoltre il CV Europass è utile per sfruttare la sua struttura, organizzando in maniera efficiente le informazioni, un modello che costringe ad essere brevi e coincisi, presentando le esperienze in ordine cronologico. Per questo motivo è indicato per chi non ha ancora molti dati da inserire, oppure in contesti in cui è necessario adottare un layout che vada bene per situazioni differenti, evitando di riscrivere il curriculum ad ogni presentazione.

Per chi è giovane, con poca esperienza e magari intende candidarsi presso molte aziende, il CV europeo potrà dunque essere un ottimo strumento.

Gli svantaggi del CV Europass

Il formato Europass per il curriculum vitae ha anche alcuni svantaggi, infatti è considerato un documento piuttosto lungo, l’ordine cronologico non sempre è adeguato e le informazioni sulle competenze non sono le prime ad essere visualizzate.

Ad esempio non è consigliato alle persone che devono inserire molti dati nel CV, preferendo invece un formato che consente di scegliere quali abilità mettere in evidenza. Perciò chi ha un’esperienza lavorativa ultradecennale o ultraventennale potrebbe preferire uno stile di curriculum meno formale e più adatto alla personalizzazione della struttura.

Come si scrive un curriculum per lavoro

Come abbiamo visto, è importante scegliere il formato del curriculum più adatto alle proprie esigenze, optando per il modello Europass o un documento simile, in base alle situazioni. In entrambi i casi il modo in cui scrivere un CV non cambia, infatti esistono degli aspetti generali che bisogna considerare, indipendentemente dal tipo di file e dal layout adottato.

Informazioni personali

Innanzitutto le informazioni personali devono essere precise e dettagliate, ma senza esagerazioni. In questo caso basta inserire il nome, il cognome, la data di nascita, il luogo di residenza e i contatti, quindi email, telefono e profili social LinkedIn e Facebook. Eventualmente si possono aggiungere siti web e altri account professionali, allegando una foto con una buona qualità di risoluzione.

Titoli di studio e lingue parlate

Dopodiché è necessario indicare i titoli di studio e le lingue parlate, una sezione nella quale non ci si dovrebbe dilungare eccessivamente. Le aziende e i recruiter non amano perdere tempo su questo punto, perciò basta mostrare il livello e il tipo di formazione, senza riportare ogni corso seguito e tutte le conoscenze acquisite durante il percorso scolastico. Gli studi servono a capire la specializzazione del candidato, non le competenze, dunque meglio rimanere brevi.

Esperienze di lavoro

Di seguito bisognerà scrivere nel curriculum vitae le esperienze lavorative, riportandole in ordine cronologico se sono poche e ravvicinate, oppure concentrandosi sulle ultime o le più importanti qualora dovessero essere numerose. Anche qui è indispensabile privilegiare le informazioni più rilevanti, valorizzando a seconda dei casi il tipo di attività svolta o il nome dell’azienda, senza soffermarsi su tutte le mansioni ricoperte e svolte.

Chiaramente un CV con un’ampia elencazione di esperienze professionali, magari svolte anche durante gli studi universitari, potrà risaltare agli occhi del selezionatore, che noterà una persona intraprendente e propositiva.

Competenze professionali

Il passo successivo consiste nella presentazione all’interno del CV delle competenze professionali, in assoluto la parte principale del CV. Senza essere prolissi è essenziale indicare i propri punti di forza, quelle abilità che possono offrire un valore aggiunto all’azienda qualora dovesse assumervi.

Ovviamente non bisogna mentire, né esagerare sulle capacità possedute, ma valorizzare quelle realmente acquisite. Le aziende sanno bene che le soft skills e le competenze pratiche possono fare la differenza, ma non bisogna mai inventare ciò che non si possiede anche perché le lacune facilmente emergerebbero in un periodo di prova.

Informazioni accessorie

Nella parte finale del curriculum vitae è possibile inserire delle informazioni accessorie, meno importanti rispetto a quelle iniziali, ma utili nel caso il reclutatore volesse approfondire la conoscenza del candidato.

Qui si possono aggiungere competenze ed esperienze di secondo piano, non riportate prima per non appesantire il CV, eventuali hobby e interessi personali, attitudini professionali, disponibilità ai trasferimenti in altri paesi e altro ancora.

Curriculum: che cosa scrivere? La scelta dello stile

Capire cosa scrivere nel curriculum è davvero importante, poiché da questa scelta dipendono le opportunità che il proprio profilo venga o meno selezionato. Durante la compilazione del CV bisogna sempre pensare ai reclutatori, ovvero alle persone che leggono il documento e devono selezionare quelli più interessanti. La ricerca di cosa scrivere, e cosa no, andrebbe fatta mettendosi nei panni dei selezionatori. Che cosa si aspettano di trovare dal mio curriculum? Questa è la domanda che ogni candidato dovrebbe porsi, prima di inviare il documento in risposta ad una certa offerta di lavoro.

Questa prima fase è di essenziale importanza. Infatti spesso i recruiter hanno appena un o due minuti da dedicare a ogni curriculum vitae, perciò è necessario colpire l’attenzione degli esperti. Per farlo è indispensabile essere precisi e brevi, cercando di inserire tutte le informazioni principali in una sola pagina o al massimo due. Come accennato sopra, le qualità professionali devono essere messe in risalto, concentrandosi sulle competenze collegate alla posizione per la quale ci si sta candidando.

Ciò aiuta a selezionare le informazioni da riportare, scegliendo quelle più rilevanti in base all’impresa e alle capacità richieste dalla posizione lavorativa. Oltre alla personalizzazione del testo, sarà opportuno essere trasparenti, valorizzando le proprie abilità professionali ma senza risultare troppo sicuri di sé. Il focus dovrebbe sempre essere su:

  • lingue straniere (specialmente se utili alle mansioni dell’offerta di lavoro, ad es. ditta di import export)
  • competenze attinenti il contesto (ossia abilità immediatamente legate al ruolo da ricoprire)
  • capacità personali (ad es. abilità comunicative, per un lavoro a contatto con il pubblico)

Colpire un reclutatore non è semplice, quindi è necessario curare la struttura del curriculum vitae e il layout grafico, affinché il modello risulti accattivante, semplice da leggere e permetta al recruiter di leggere le informazioni più importanti in pochi secondi. In questo modo si avranno più chance che il proprio CV venga selezionato tra le centinaia o le migliaia di candidature.

Lo stile migliore sarà quello diretto, essenziale e pulito, senza avverbi o parole inutili che rendono più articolata la lettura.

Consigli utili per creare un curriculum efficace

Scrivere un curriculum efficace è abbastanza difficile, soprattutto oggigiorno quando bisogna competere spesso con moltissimi candidati per la stessa posizione lavorativa. A volte essere selezionati anche solo per un colloquio è, in parte, un fatto di fortuna.

Tuttavia è possibile seguire alcuni semplici consigli, per realizzare un CV in grado di colpire il reclutatore e soprattutto facile da leggere. Il testo dovrà essere sintetico e redatto con un carattere di facile lettura (ad es. Times New Roman o Arial), possibilmente composto da una sola pagina o due – e accompagnato possibilmente dalla lettera di presentazione.

Il font e i caratteri devono essere grandi, con una spaziatura adeguata per facilitare l’analisi, evitando abbellimenti, immagini non attinenti e qualsiasi altra distrazione visiva. Ogni elemento del curriculum deve forzare la concentrazione del recruiter sulle informazioni più importanti da leggere.

L’immagine che si dà di sé è fondamentale, quindi bisogna inserire una foto professionale che valorizzi le competenze, l’ambito lavorativo e gli aspetti del carattere che possono aiutare a valorizzarsi per quell’impiego. Le informazioni principali devono essere inserite in alto, quindi studi principali, capacità, esperienze lavorative e lingue straniere, per poi aggiungere dati secondari in fondo seguendo una struttura a piramide rovesciata.

Allo stesso modo sono indispensabili le informazioni personali, a partire dal nome per poi indicare anche i contatti. In questo caso è utile inserire i profili social professionali, soprattutto LinkedIn ma anche Facebook, aggiungendo sempre l’indirizzo email. Per ottenere un risultato migliore è importante curare il profilo LinkedIn, sempre più utilizzato dalle aziende per verificare le competenze e il network di conoscenze dei candidati, eventuali pubblicazioni di contenuti, progetti e risorse.

Quale formato scegliere per il curriculum?

Una delle decisioni più importanti nella scrittura del curriculum riguarda la scelta del formato. Come abbiamo visto il modello europeo Europass è una soluzione adatta ad alcune situazioni, ad esempio quando si hanno poche informazioni da inserire, oppure per candidarsi presso imprese straniere, istituzioni internazionali e incarichi all’interno di enti pubblici.

Spesso, però, l’opzione migliore è un curriculum vitae personalizzato, prendendo spunto dalla struttura dell’Europass ma realizzando un documento originale e accattivante. Naturalmente bisogna evitare una creatività eccessiva, preferendo sempre layout semplici e puliti, la cui configurazione deve essere pensata per favorire la lettura e l’analisi delle informazioni più importanti. Il CV personalizzato tendenzialmente è più apprezzato da chi ha una buona esperienza lavorativa ed anni di carriera alle spalle.

Il formato file più apprezzato è senza dubbio il PDF, mentre i CV in Word risultano più confusi e più difficili da leggere. Dopodiché bisogna salvare il curriculum e aggiornarlo regolarmente, adeguandosi alle nuove tendenze del settore del reclutamento e seguendo sempre le indicazioni degli esperti.

Concludendo, è buona norma modificare il CV in base alla posizione lavorativa e al contesto, evitando di inviare lo stesso documento per tutte le candidature ma sforzandosi di personalizzarlo, di volta in volta, in base all’azienda verso cui si ci candida.