Tutti a casa un giorno a settimana per fare risparmiare il Comune sulla bolletta. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato l’arrivo di un provvedimento che prevede lo smart working probabilmente di venerdì per i dipendenti comunali.
Una contromisura che rientra nel piano di risparmio energetico dell’amministrazione, per provare a frenare la corsa del costo di luce e gas che potrebbe pesare per 60 milioni di euro in più sulle casse di Palazzo Marino.
Smart working di venerdì al Comune di Milano
Per di dipendenti pubblici del Comune di Milano sono stati già stabiliti 8 giorni di smart working al mese, come da accordi presi con i sindacati, che non dovrebbero opporsi nemmeno alla proposta del giorno di lavoro da remoto a settimana. Resta da chiarire se i venerdì a casa sono aggiuntivi o rientrano nei giorni già previsti.
“Cercheremo di farlo, ovviamente non generalizzato, perché non si può farlo per coloro che sono a contatto con i cittadini – ha dichiarato in proposito Sala – I nostri palazzi e uffici cercheremo di isolarli per piani perché un po’ di servizi devono rimanere attivi”.
“Ne parlerà la vice sindaco, Anna Scavuzzo, faremo delle cose aggiuntive rispetto al decreto del governo, certamente noi come comune ragioneremo sull’illuminazione, sulle luminarie natalizie – ha spiegato ancora il primo cittadino – Poi insieme al Politecnico spiegheremo ai cittadini come si fa a risparmiare energia”.
Il tema era già stato affrontato dal sindaco del capoluogo meneghino un mese fa, a margine della presentazione del progetto Musa all’università Bicocca.
In quell’occasione Sala aveva già l’emergenza energetica “è immaginabile che il week-end si prolunghi avendo garanzie che si lavora bene da casa con compiti ben prestabiliti e qui lo smart working ci ha aiutato”. Altrove abbiamo invece parlato nel dettaglio di tutte le novità sullo smart working nel Dl Aiuti bis.
Il sindaco di Milano ha poi aggiunto riguardo al lavoro agile che “verrebbe da pensare che il meglio è un sistema in cui si garantisce dei giorni a settimana, in cui parte dei dipendenti non vengono a lavoro ma conservando una presenza più o meno omogenea”.
Questo “dal punto di vista del funzionamento”, dal punto di vista dei consumi energetici invece “probabilmente è meglio chiudere un giorno e quel giorno magari non può essere mercoledì”, aveva aggiunto Sala sottolineando che “ci adegueremo alle linee guida che il governo stabilirà che saranno soprattutto su temperature più basse d’inverno nei nostri uffici e magari anche riduzione degli orari di accensione dei riscaldamenti”. In un altro nostro articolo vi abbiamo spiegato cosa cambia con il piano sul riscaldamento stabilito nell’ultimo decreto.
Però “noi vogliamo capire cosa fare di più – aveva concluso – per esempio stiamo riflettendo sul funzionamento dei nostri uffici”.
Dallo smart working all’illuminazione: le soluzioni dei Comuni contro il caro-energia
Quello di Milano non è però l’unico Comune che sta cercando soluzioni per fare fronte all’aumento vertiginoso del costo dell’energia.
A Napoli, ad esempio, l’amministrazione cittadina sta pianificando di ridurre l’illuminazione degli edifici comunali e di riorganizzarli.
A Palermo, il sindaco Roberto Lagalla ha affidato ad un gruppo di esperti il compito di delineare una strategia per il risparmio energetico “affinché non si agisca con improvvisazione e panico, talvolta anche a scapito della sicurezza cittadina”.
La linea dello smart working per tagliare i consumi di gas ed elettricità negli edifici pubblici è seguita anche dalla Regione Lazio che ha già intenzione di ridurre l’illuminazione in diversi uffici della Pa, con chiusura anticipata di alcune strutture o di quei settori che non hanno contatti con il pubblico e che non forniscono servizi essenziali. Infine in un altro articolo vi abbiamo spiegato dove si spegneranno i monumenti pubblici per risparmiare sull’energia.