Caro bollette, si spengono i monumenti: dove saranno al buio

Diverse amministrazioni comunali hanno deciso di spegnere i monumenti o ridurre l'orario d'illuminazione per risparmiare a causa della crisi

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La guerra in Ucraina, giunta al 225esimo giorno, sta davvero mettendo alla prova tutti quanti, con risvolti ormai sempre più pesanti sull’economia di ogni giorno dei comuni cittadini. Con lo scoppio del conflitto e le sanzioni inflitte alla Russia, come sappiamo, è infatti partita la caccia al gas e non solo, con un rincaro dell’energia che non ha eguali negli ultimi anni. Con l’arrivo dell’inverno e la minaccia del freddo, bisogna fare anche i conti infatti con la possibile stangata delle prossime bollette della luce che purtroppo non faranno sconti a nessuno.

Lo sanno bene anche le amministrazioni comunali in giro per l’Italia che, nell’ottica di risparmiare quanto più possibile in un momento di crisi per l’energia come quello che stiamo vivendo, hanno deciso di spegnere alcuni dei monumenti più iconici delle città. Da Nord a Sud c’è chi prende posizione e chi, invece, decide ancora di temporeggiare.

Monumenti e città “al buio”

Visto il rincaro dell’elettricità, che porterà le prossime bollette a superare di quasi il 60% i consumi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a correre ai ripari sono le amministrazioni comunali in giro per l’Italia che hanno deciso di ridurre l’illuminazione per le strade o, addirittura, premere sul tasto “off” spegnendo di sera alcuni monumenti. È il caso di grandi comuni come Milano e Torino che hanno deciso di intraprendere due strade differenti.

Se nel capoluogo lombardo infatti si è deciso di diminuire l’intensità dell’elettricità per le strade e si pianifica già il periodo natalizio con le luminarie a orari ridotti e lampadine al Led, a Torino l’amministrazione ci è andata giù pesante. A spegnersi, infatti, sarà il simbolo della città piemontese, quella Mole Antonelliana che il sindaco Stefano Lo Russo ha annunciato prossimamente al buio insieme ad altri iconici monumenti torinesi come Palazzo Reale e Palazzo Civico.

Diversa invece la situazione della Capitale, con l’amministrazione di Roma che ha deciso al momento di pianificare il risparmio energetico in maniera differente. A spegnersi, infatti, non saranno i monumenti, ma tutti gli altri edifici pubblici la cui illuminazione è considerata di secondo piano nel quadro della Città Eterna. A Palermo, invece, il neo sindaco Roberto La Galla ha deciso di lasciar brillare i monumenti del capoluogo siciliano, ma studierà insieme agli assessori delle misure per far fronte alla crisi energetica.

I rincari e le bollette salate

Quanto sta accadendo col prezzo dell’energia, quindi, non è isolato alle tasche dei comuni cittadini. Infatti, secondo quanto riferito dai Comuni italiani la spesa elettrica complessiva è aumentata di oltre il 50%, passando dal miliardo e 600 mila euro ai 3,5 miliardi. Il rischio, quindi, è quello di default dei bilanci a fine anno.

Tra le misure da dover attuare nel caso di ulteriore crisi ci sarebbe addirittura la riduzione o lo stop ai servizi pubblici, dai trasporti alle scuole, dagli ospedali ai musei e gli edifici pubblici. A sottolineare questa preoccupazione ai microfoni del Corriere della Sera è Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci al fisco locale: “Chiediamo un intervento straordinario, perché le misure messe in campo dai Comuni sono palliativi, serve altro”.