Lo smart working continua a fare gola a molti, anche dopo la pandemia, così aumentano anche le richieste di imprese e imprenditori interessati ad assumere professionisti da remoto. Basta una buona connessione internet e un pc, e la postazione (o la città) da cui lavorare rimane a discrezione del lavoratore.
Abbiamo allora provato a fare una lista delle aziende con posizioni aperte, anche per chi lavora dall’Italia (o vuole stabilirsi qui).
Le figure più ricercate dalle aziende che assumono in smart working
Inutile dirlo, tra le figure più ricercate dalle aziende che assumono in smart working ci sono gli specialisti del settore digital e tech: tutti professionisti, quindi, che possono svolgere la propria attività direttamente da remoto, da casa o da qualsiasi altro posto, anche in luoghi di vacanza.
Advigator, che gestisce un software per venditori Amazon che gestisce le campagne pubblicitarie, analizza i report dei termini di ricerca, aggiunge nuove parole chiave e imposta le offerte al valore ottimale, è alla ricerca per esempio di Sviluppatori senior backend e Sviluppatori junior frontend, entrambi da remoto.
Agile Lab, un’azienda italiana che si propone di realizzare sistemi software utilizzando le più avanzate tecnologie Big Data, ha proprio una sezione “Vieni a lavorare con noi (senza venire in ufficio)”, dove è possibile prendere di tutte le posizioni aperte. Attualmente si cercano, da remoto: Big Data Engineer; Developer; SRE Engineer; Content Marketing Specialist.
Arduino, società che si occupa di hardware e il software, ha invece diversi annunci all’attivo in diverse sedi, che tuttavia non richiedono obbligo di presenza in ufficio ma (come si legge sul sito, alla sezione “carriere”) possono essere svolti da remoto. Tra le posizioni aperte: Cloud engineer; Cloud engineer; DevOps Engineer; Frontend Developer; Quality Assurance Engineer; Senior Embedded Engineer;
User Experience Lead; Customer Solutions Technician; Accounts Receivable Professional; Mobile Developer; Product Manager; Supply chain quality technician.
Infine, anche Amazon è attualmente alla ricerca di IT Support Engineer da remoto, con riferimento al mercato italiano (per cui però la sede di lavoro indicata è “virtuale”).
Come è cambiato il lavoro dopo il Covid: le aziende che hanno scelto l’ibrido
Non solo lavoro da remoto, dopo la pandemia sempre più lavoratori hanno dimostrato di essere sempre più attratti dal cd. lavoro ibrido, ovvero dalle aziende che danno ai propri dipendenti la possibilità di scegliere se svolgere la propria attività da casa o in ufficio. A seguito del fenomeno delle Great Resignation, cioè delle dimissioni, le multinazionali hanno dovuto così far fronte a una sempre più preoccupante carenza di personale, offrendo benefit e agevolazioni ai professionisti, così da attirare e mantenere i migliori talenti.
Lo smart working, o meglio dare la possibilità di sceglierlo, è diventato così una moneta di scambio, al pari della contrattazione dello stipendio: le ricerche dicono che i lavoratori, dopo la pandemia, sono diventati meno ossessionati dal fare soldi, mentre hanno iniziato a prestare più attenzione alla qualità della vita. Tra le multinazionali che hanno scelto di riconoscere il lavoro ibrido, ne abbiamo trovate alcune con diverse posizione aperte.
DevInterface, per esempio, è alla ricerca costante di web developers (backend / frontend / fullstack) e per policy aziendale consente anche il lavoro a distanza (totale o parziale). Ha posizioni aperte sia completamente da remoto che in ufficio, nelle sue sedi, Casavo, società specializzata nel settore immobiliare. Le principali figure ricercate in smart working sono in ambito tech. È alla ricerca di sviluppatori software CodicePlastico, società con sede principale a Brescia che dal 2018 ha adottato un modello di lavoro orientato al remoto, alternando liberamente giornate in presenza al lavoro da casa.
Menzione a parte, infine, per DuckDuckGo, azienda che ha organizzato le proprie attività completamente da remoto, con oltre 180 lavoratori all’attivo provenienti da oltre 15 paesi. Periodicamente, però, per i dipendenti vengono organizzati meeting annuali in tutto il mondo (sospesi solo durante la pandemia) per migliorare il lavoro di squadra, rafforzare il team e permettere alle varie squadre di conoscersi e lavorare insieme rafforzando i legami all’interno del proprio gruppo.
Le aziende che assumono lavoratori da remoto, non solo nel settore tech e digital
Fin dalle prime ricerche, focalizzandoci sugli annunci di lavoro delle aziende, quello che è’ emerso è che la maggior parte delle posizioni aperte per le quali viene riconosciuto lo smart working si rivolgono a professionisti in ambito tech e digital. Non è difficile capire perché, dato che si tratta di attività spesso non legate a un posto specifico, che si possono svolgere ovunque avendo un computer e una buona connessione.
Tuttavia, non sono le uniche opportunità. Ci sono alcune società, infatti, che riconoscono lo smart working anche in altri ambiti. Per esempio, la software company Hotjar cerca per il mercato EMEA (Europe, Africa, the Middle East or East Coast Americas), quindi anche in Italia, professionisti da assumere da remoto come: Legal Counsel; Business Operations Coordinator; Content Writer; Sales Operations Coordinator e Tax Manager.
Poi c’è la Flightradar24 che cerca, per lavoro che può essere svolto da remoto, Content Marketing Specialist e Customer Support Representative. Flowing invece ricerca impiegati amministrativi in smart working: trattandosi di una technology company full-remote la capacità di lavorare in team e con i clienti da remoto è un must-have.