Trump è la scommessa vinta di Elon Musk, azioni Tesla a +14%

Elon Musk ha investito moltissimo nella vittoria elettorale di Donald Trump: cosa vuole ottenere

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 6 Novembre 2024 11:06

Donald Trump ha vinto le elezioni in Usa. Manca solo l’ufficialità, ma il nuovo presidente degli Stati Uniti a partire dal 2025 sarà il candidato repubblicano. Un ruolo cruciale nella sua campagna elettorale lo ha avuto il miliardario sudafricano Elon Musk, che potrebbe anche ottenere un ruolo all’interno della nuova amministrazione.

Musk viene da un periodo di difficoltà sia a livello delle sue scelte di investimento personale che delle sue aziende. Tesla sta soffrendo come tutte le società automobilistiche e non produce un modello di ampio successo da cinque anni. L’acquisto di Twitter, ora trasformato in X, si è rivelato un investimento pessimo, almeno dal punto di vista finanziario. Ma ora Musk punta a trarre più vantaggio possibile dalla vittoria di Trump.

Donald Trump, la scommessa di Elon Musk

Un investimento da quasi 100 milioni di dollari. Questo è quanto Elon Musk ha donato alla campagna elettorale di Donald Trump. Pur non essendo il primo donatore in assoluto, il suo contributo è stato cruciale per la vittoria del candidato repubblicano alla Casa Bianca. Fondamentale è stato l’apporto di X, già Twitter, social network che l’imprenditore sudafricano ha trasformato nella cassa di risonanza della propaganda di Trump.

Elon Musk è arrivato a trasferirsi fisicamente nello Stato della Pennsylvania, decisivo per queste elezioni. Una scommessa vinta dal miliardario sudafricano, che ha conquistato la fiducia del Tycoon, che lo ha definito “un supergenio“, e che sta avendo riscontri immediati. Le azioni di Tesla, la società di auto elettriche di Elon Musk, sono cresciute di valore del 14% alla notizia della vittoria di Trump.

Nelle ore successive alla vittoria Trump ha promesso di proteggere Musk e le sue aziende di conseguenza. Anche la promessa di un taglio degli incentivi sulle auto elettriche va paradossalmente in questa direzione. Nonostante non riesca a produrre un modello di successo da cinque anni, la società di Elon Musk ha ancora un vantaggio sensibile sulle concorrenti grazie all’ecosistema interno di automobili e caricatori che ha diffuso in tutti gli Usa. In questo momento gli incentivi favoriscono soprattutto le aziende che stanno tentando di entrare nel mercato dominato da Tesla, come Ford.

A cosa punta Elon Musk: il ruolo di SpaceX

Ancora più centrale di Tesla però nel rapporto tra Elon Musk e la nuova amministrazione, sarà SpaceX. L’azienda che ha sviluppato i primi razzi per lanci orbitali in grado di essere riutilizzati e che sta sviluppando per conto della Nasa un nuovo sistema di lancio per far tornare astronauti sulla Luna, ha ottenuto un monopolio dei fatto nella messa in orbita di satelliti. Un dominio che si estende dal settore privato fino a quello dei contratti pubblici.

Anche se Elon Musk ha criticato alcuni concorrenti, tra cui Boeing, per gli enormi contratti pubblici che hanno ottenuto soprattutto in ambito della difesa nazionale, gli stessi contratti governativi hanno avuto e ancora hanno un ruolo fondamentale nella sopravvivenza e nella crescita di SpaceX. Tanto che diversi osservatori, come riportato da Nbc News, sono preoccupati dei possibili conflitti di interessi che il sodalizio tra Musk e la Casa Bianca potrebbe portare proprio nell’ambito del mercato spaziale.

Elon Musk nuovo “Segretario al taglio dei costi”

Il vero risultato tangibile che Musk potrebbe ottenere dalla vittoria di Trump è però quello di entrare attivamente a far parte della nuova amministrazione. L’imprenditore sudafricano ha già annunciato di voler eliminare diverse agenzie federali. Si tratta di organizzazioni che fanno parte dei dipartimenti, i ministeri americani, e che si occupano di ambiti molto diversi. È un’agenzia federale l’FBI, ma fanno parte di questa categoria anche una serie di sigle che Musk vede come “inutile burocrazia.”

Trump vorrebbe che Musk guidasse una commissione che si assicuri che il governo possa agire in maniera più efficiente. La riduzione delle normative potrebbe però aiutare ancora una volta le aziende dell’imprenditore sudafricano, come ammesso dallo stesso Musk: “Quello che stiamo vedendo con SpaceX, Tesla e quant’altro è che l’oppressione normativa, anno dopo anno, è sempre peggiore” ha dichiarato durante la campagna elettorale in un comizio in Pennsylvania.