Lavoro, le parole da non usare mai su LinkedIn e nei Cv

C'è una strategia per scrivere correttamente profili LinkedIn e curriculum vitae efficaci, evitando le parole più scontate e noiose

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 11 Gennaio 2025 11:24

Chi cerca un lavoro o lo ha già spesso ha un profilo LinkedIn e i motivi sono diversi. La piattaforma permette di costruire e ampliare la propria rete professionale e ciò è importante non solo per chi è alla ricerca di nuove opportunità ma anche per i già occupati, che potrebbero trovare posizioni migliori. Ovviamente chi ha un profilo di questo tipo cerca di renderlo accattivante allo stesso modo del proprio curriculum vitae. Ecco allora le parole che non si dovrebbero mai usare nelle proprie presentazioni professionali.

Quali parole non usare mai nel curriculum vitae?

Ogni giorno i responsabili delle risorse umane si ritrovano ad esaminare molti curriculum vitae e ciò può risultare estenuante soprattutto se vi è una ripetizione costante degli stessi termini ed espressioni. Quali parole, dunque, si dovrebbe evitare di utilizzare? La prima è “creativo”, talmente utilizzata da aver perso il suo vero significato.

Anche la parola “motivato” non aggiunge valore, soprattutto se non si fornisce un contesto. Quando si invia la candidatura per un lavoro, infatti, si dovrebbe essere già motivati. Anche “entusiasta” potrebbe risultare una parola scontata. Il motivo è semplice: se ci si candida per quella determinata posizione, si dovrebbe essere già interessati sia al settore che alla mansione.

Infine andrebbero evitati termini come “esperto” e “innovativo”. Il primo perché c’è il rischio che i reclutatori possano fare delle domande più approfondite per verificare davvero il livello di competenza. E poi perché nessuno dovrebbe mai considerarsi un esperto in un settore: c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Il secondo perché si tratta di una parola troppo generica. Chi pensa davvero di essere innovativo, infatti, potrà dimostrarlo raccontando qualcosa che ha fatto concretamente, come un progetto che grazie al suo aiuto è migliorato.

Il consiglio è quindi quello di utilizzare al posto di parole generiche degli esempi pratici e concreti grazie ai quali il proprio curriculum potrà risultare più interessante per chi lo legge.

E quali frasi invece non usare?

Ci sono anche delle frasi che non si dovrebbero inserire nel proprio curriculum e il motivo è che sembrano troppo banali e generiche. Tra queste ci sono “buone capacità interpersonali” e “attitudine al lavoro di gruppo”. Non andrebbero inserite perché sono scontate. Un’azienda si aspetta infatti proprio tali qualità da tutti i candidati. Al posto di queste frasi, si potrebbe invece dire cosa ci rende speciali e diversi dagli altri. In questo caso, si potrebbero menzionare ad esempio le attività di volontariato svolte, che dimostreranno che si hanno delle buone capacità relazionali, e dire che si è interessati ad aiutare gli altri.

Un’altra frase che potrebbe risultare inutile è “amo leggere, viaggiare e ascoltare la musica”. Se nel curriculum si parla di hobby, infatti, è fondamentale non inventare nulla in quanto il reclutatore potrebbe chiedere ad esempio “qual è l’ultimo libro che ha letto?” e se non si ha la risposta pronta si potrebbe creare un’impressione negativa.

Nel caso si voglia includerli nel cv, il suggerimento in ogni caso è quello di inserire solo informazioni reali e che potrebbero diventare spunti di conversazione durante il colloquio di lavoro. E infine, si dovrà evitare di scrivere frasi come “sono intraprendente e ho capacità di problem solving”. Sicuramente l’intraprendenza è un qualcosa che si cerca nei candidati, ma inserire tale termine nel curriculum potrebbe far sembrare un po’ arroganti e poco originali.

Quelle che abbiamo appena menzionato sono solo alcune delle frasi che si utilizzano spesso nei cv, ma che non si utilizzerebbero mai per descrivere se stessi. Il motivo per il quale si usano espressioni ricercate è perché si crede di poter impressionare i recruiter, cosa assolutamente sbagliata, dato che questi ultimi prediligono la genuinità. Dei termini troppo complessi e delle frasi troppo articolate, infatti, potrebbero risultare forzate e poco autentiche. Si dovrebbe invece usare sempre un linguaggio chiaro e semplice ed essere onesti e specifici quando si descrivono le proprie competenze ed esperienze.

Quali sono invece le parole da evitare su LinkedIn?

LinkedIn è diventato sempre più popolare: è un social che aiuta a trovare un impiego e a stabilire relazioni professionali. In più dà anche la possibilità di acquisire tutte le competenze principali per poter costruire una carriera di successo. Ci sono però delle parole che non dovrebbero essere mai utilizzate su questa piattaforma, come “esperto” che è una delle più utilizzate.

Quest’ultima è infatti finita al primo posto nella lista di quelle più comuni pubblicata qualche anno fa sul blog della piattaforma. Ma perché non si dovrebbe usare, c’è un motivo in particolare? Dagli studi effettuati è emerso che questa parola è diventata così comune perché molte persone tendono a copiare i termini usati da altri professionisti che hanno profili di successo.

Un’altra parola che non si dovrebbe utilizzare su LinkedIn è “appassionato”. Il motivo è che il social network suggerisce di comunicare la propria personalità con autenticità senza ricorrere a frasi fatte. Nel settore lavorativo, infatti, sarebbe preferibile puntare su alcune qualità del proprio carattere, quelle che riflettono meglio di altre la propria determinazione, il proprio coraggio e non il semplice entusiasmo. Alle aziende, infatti, non serve chi si entusiasma in modo facile ma chi ha la forza e la visione per essere un buon leader e dare coraggio agli altri senza mai arrendersi.

Anche il termine “strategico” si dovrebbe evitare su LinkedIn perché è usato così tanto che non fa più alcun effetto. Sicuramente è uno tra quelli che si usano di più per cui ai recruiter potrebbe risultare vuoto e noioso. Anche nel blog di LinkedIn si suggerisce di non utilizzare tale parola perché generica. Rischia infatti di rendere i profili tutti uguali e non attirare l’attenzione. Per crearne uno interessante si dovrebbero invece usare dei termini più originali e precisi che mostrino davvero che tipo di persona si è senza cadere nei soliti cliché.

Quali sono le altre parole da evitare su LinkedIn

Tra le parole da non usare su LinkedIn c’è poi “con esperienza” e il motivo è che tutti la utilizzano per cui oramai non dice quasi più nulla da sola. È infatti troppo generica, perché non spiega che tipo di esperienza si ha e soprattutto se ci si è distinti dagli altri per qualcosa in particolare. Ripetiamo: i reclutatori ogni giorno visionano tanti profili e usare delle parole come queste rischia di rendere il proprio profilo meno interessante. Mostrare invece cosa si è fatto e cosa si sa fare raccontando la propria storia senza utilizzare delle frasi generiche potrebbe rendere il proprio profilo più interessante.

Anche la parola “concentrato” andrebbe evitata perché si usa troppe volte e non trasmette la vera essenza della persona. I recruiter, secondo i dati di LinkedIn, dedicano in media dai cinque ai dieci secondi per farsi un’idea di un profilo: usare parole prefabbricate non aiuterà a catturare l’attenzione. Dire di essere concentrati può voler dire tutto e niente. Usando tale termine il reclutatore non potrà mai capire cosa rende il candidato diverso dagli altri e cosa sa fare bene. Andrebbero utilizzate invece delle parole più precise che raccontino come si riesce a fare meglio degli altri e come ci si distingue da profili simili.

C’è anche “certificato” tra le parole che si dovrebbe evitare di utilizzare su LinkedIn e il motivo è che non colpisce come dovrebbe. Se tutti i dicono di avere un certificato, infatti, chi guarda i profili non riesce a capire cosa rende unica una persona rispetto all’altra. Si dovrebbe quindi spiegare che tipo di certificato si ha, cosa si è imparato con esso e come si è utilizzata quella conoscenza sul lavoro. Solo così, il proprio profilo potrà diventare più interessante e personale e catturare davvero l’attenzione dei recruiter.

Un’altra parola che molti utilizzano nei loro account LinkedIn e che quindi non si dovrebbe usare è “creativo”. Utilizzarla da sola non fa risaltare il proprio profilo e non dice nulla di concreto su chi si è veramente.

Coloro che cercano lavoro o sono già occupati e vogliono ampliare la propria rete professionale (grazie anche a LinkedIn) dovrebbero quindi evitare di utilizzare parole comuni come ad esempio “motivato”, “creativo” o “certificato” nei propri curriculum e profili. Esempi concreti delle proprie esperienze, invece, potrebbero davvero dimostrare qual è il proprio valore.