Morti sul lavoro, 119 casi nei primi 2 mesi del 2024, è il dato peggiore dal 2019

Nei primi due mesi del 2024 sono morti 119 lavoratori, il peggior dato da prima dello scoppio della pandemia

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’Inail ha diffuso i dati sulla sicurezza sul lavoro per i primi due mesi del 2024, certificando un grave aumento degli incidenti e delle vittime rispetto all’anno precedente. Salgono radicalmente anche le patologie di origine professionale. Si tratta dei primi dati di confronto tra due anni che non risentono in nessun modo della pandemia da Covid-19.

I significativi aumenti arrivano dopo due mesi di incidenti sul lavoro che hanno portato la media oltre quella dell’anno passato. In particolare la morte di 5 operai che lavoravano nel cantiere di un supermercato a Firenze, avvenuta a febbraio.

I dati Inail sui morti e gli infortuni sul lavoro

L’Inail ha pubblicato i dati sulla sicurezza sul lavoro per i primi due mesi del 2024, paragonandoli a quelli del 2023. I risultati sono di aumenti molto sensibili sia per quanto riguarda i morti, che i semplici incidenti sul lavoro e le patologie dovute alla professione che si svolge. Si tratta anche di dati molto importanti, in quanto sono i primi ad essere diffusi dopo la fine totale delle restrizioni per la pandemia da Covid-19.

La prima cifra preoccupante sono i 119 morti sul lavoro nei primi due mesi dell’anno, una media di circa due al giorno. Si tratta di un aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando i morti erano stati 100. Seguono poi i dati sugli infortuni, che includono anche quelli relativi agli incidenti stradali in cui sono rimaste coinvolte persone che si stavano recando sul posto di lavoro. In questo caso l’aumento è stato più contenuto, il 7,2% raggiungendo i 92.711 casi.

Infine l’Inail, che ricorda comunque che i dati rimangono provvisori fino alle analisi definitive che verranno svolte nei prossimi mesi, rileva anche un netto aumento delle patologie dovute allo svolgimento delle mansioni lavorative.

Aumento maggiore al sud: i dettagli dei dati Inail

Sono le regioni del Sud ad aver registrato l’incremento peggiore per quanto riguarda il numero di morti sul lavoro nel primo bimestre del 2024. Al meridione i morti sono passati da 14 a 24, raggiungendo i livelli di aree più industrializzate e popolate come quelle del Nord Est. Proprio per questi fattori, è il Nord Ovest a guidare la classifica dell’area geografica con il maggior numero di morti in assoluto, 39. L’aumento però è contenuto rispetto alla media nazionale, dato che nel 2023 erano stati 35.

Un dato significativo anche alla luce delle cifre regionali: la Lombardia infatti è la regione con il maggior numero di morti in più in assoluto, che è però controbilanciato dal netto calo del Piemonte (se i morti in meno). Seguono la Lombardia la provincia di Bolzano e la Campania con 6 morti in più, il Lazio con 5, la Sicilia con 4. Il Veneto risulta la regione più virtuosa per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, con un calo di 8 unità.

Buona parte dei morti sul lavoro sono uomini, 110 rispetto ai 93 del 2023, e italiani, 89 su 119 totali. La fascia d’età più colpita e con il peggio incremento in assoluto è quella tra i 45 e i 54 anni, che passa da 22 a 37 morti nei primi due mesi dell’anno, più del doppio di qualsiasi altra categoria.