Morti sul lavoro in aumento, i numeri Inail sulle denunce di infortunio in 10 mesi nel 2024

L'Inail ha diffuso i dati aggiornati ad ottobre sulle denunce di infortunio con esito fatale e non in Italia nel 2024: in aumento le morti nel tragitto casa-lavoro

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 5 Dicembre 2024 20:57

Le morti sul lavoro in Italia non si fermano, anzi i numeri di incidenti fatali crescono ancora. Nell’ultimo aggiornamento dell’Inail, sui dati raccolti fino a ottobre, salgono gli infortuni sul lavoro nel 2024, in particolar modo quelli con esito letale: in 10 mesi sono  state 491.439 le denunce registrate dall’Istituto, con un aumento del +0,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, delle quali 890 relative a decessi, il 2,5% in più in confronto al 2023.

Le morti sul lavoro nel 2024

Si tratta di un incremento di 22 morti rispetto alle 868 segnalate nello stesso periodo del 2023, con un calo dei casi avvenuti sul posto della propria occupazione, scesi da 672 a 657, ma con un aumento dei decessi avvenuti nel tragitto casa-lavoro, passati da 196 a 233.

In generale, se si guarda agli anni precedenti, il numero totale di denunce per infortuni sul lavoro nel 2024 ha registrato un calo del -17,5% se messo a paragone ai primi 10 mesi del 2022.

Come sottolineato dall’Inail, l’incidenza sul totale degli occupati Istat (dati provvisori), rispetto al 2019 è in calo sia per gli infortuni (-12,0%) sia per le morti (-5,1%), mentre a confronto con il 2023 è rispettivamente di -1,1% e in crescita di +0,8% sui decessi.

Mettendo in relazione il numero degli infortuni letali con gli occupati stimati dall’Istituto di statistica nei vari periodi (dati provvisori), l’incidenza cala dai 3,89 decessi ogni 100mila occupati denunciati del 2019 ai 3,69 del 2024 e aumenta da 3,66 a 3,69 rispetto all’anno scorso.

In numeri reali le morti sul lavoro registrate quest’anno fino ad oggi sono 19 in meno rispetto al 2022, 127 in meno sul 2021, 146 in meno sul 2020 e sei in meno sul 2019.

Nove le denunce di incidenti plurimi nel 2024 che hanno riguardato 29 decessi, contro i 12 incidenti del 2023 per complessive 31 vittime.

Impennata per quanto riguarda le malattie di origine professionale denunciate nel 2024, pari a 73.922, per un aumento del 22,3%.

I dati Inail

Scendendo nel dettaglio dei numeri riportati negli Open data dell’Inail e aggiornati a ottobre, tra i settori più interessati dalla crescita delle denunce di incidenti fatali sul lavoro sono la gestione industria e servizi, in salita da 744 a 759 denunce mortali, l’agricoltura, che passa da 98 a 101, e il Conto Stato (da 26 a 30).

In particolare, i comparti con un aumento maggiore sono quelli delle costruzioni, con 128 morti denunciate a fronte dei 117 del 2023, del manifatturiero con 86 decessi (81 nel 2023), il trasporto e magazzinaggio con 84 (91 nel 2023), il commercio con 48 (56 nel 2023) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese con 35 (37 nel 2023).

La crescita delle morti sul lavoro riguarda sia gli uomini (da 809 a 815) sia le donne (da 59 a 75), mentre se si guarda al passaporto diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 707 a 701) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 121 a 143) e degli stranieri comunitari (da 40 a 46).

Per classi di età il rapporto segnala una crescita tra gli under 15 (da 1 a 5 casi), tra i 20-29enni (da 78 a 85), tra i 35-39enni (da 53 a 61), tra i 45-54enni (da 207 a 234), tra i 60-64enni (da 122 a 127) e tra gli over 69 (da 34 a 42). In calo invece nelle fasce 15-19 anni (da 18 a 13), 30-34 anni (da 46 a 44), tra i 40-44 anni (da 83 a 62), tra i 55-59 anni (da 171 a 161) e tra i 65-69 anni (da 55 a 54).

Se si analizza la distribuzione geografica delle denunce, si segnalano numeri in crescita nel Nord-Ovest, da 228 a 242 nel Nord-Ovest, al Centro Italia da 156 a 173 e nelle Isole (da 75 a 96), mentre si rilevano dati in diminuzione nel Nord-Est (da 196 a 189) e al Sud (da 213 a 190).

Nello specifico sono il Lazio (+17), la Lombardia (+16), la Sicilia (+14), la Toscana (+10) e la Sardegna (+7), le Regioni con più morti sul lavoro nei primi 10 mesi del 2024, mentre quelle più virtuose sono il Veneto (-17), la Campania e l’Abruzzo (-12 ciascuna), il Piemonte (-9) e le Marche (-6).