Cos’è una lettera di impegno all’assunzione

Scopri qui in cosa consiste una lettera di assunzione, come funziona e quando è vincolante.

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Redazione

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Parliamo della lettera di intenti per assunzione, che può essere assimilata ad un accordo preliminare fra le parti in vista di un contratto di lavoro regolare. Essa contiene una serie di impegni bilaterali fra azienda e dipendente, formalizzati prima della firma e della registrazione del contratto di lavoro. Ecco come deve essere redatta per essere valida e quali assunzioni di responsabilità comporta.

Lettera di assunzione: cos’è e quando si usa?

Al termine del processo di selezione, quando domanda (datore di lavoro) e offerta (candidato) trovano il punto di incontro ottimale, entra in gioco la cosiddetta promessa di assunzione.

Poniamo il caso che l’azienda abbia trovato la risorsa cercata e voglia opzionarne le prestazioni, mentre contestualmente il collaboratore è in procinto di lasciare un precedente impiego per ‘accasarsi’ nella nuova posizione lavorativa. Si tratta del classico esempio nel quale emerge l’utilità dell’impegno all’assunzione: una scrittura privata che non prevede adempimenti amministrativi, come per esempio la comunicazione al Centro per l’Impiego di competenza territoriale, ma che, se sottoscritta da entrambe le parti, ha natura giuridica e vincolante.

Può essere usata per ogni tipologia di assunzione (contratto a tempo determinato, contratto di apprendistato, contratto a tempo indeterminato) e per ogni livello di inquadramento, ovvero per un quadro come per un neo assunto. Essa resta in vigore fino al momento in cui è sostituita dal regolare contratto di lavoro, che dovrà essere firmato entro un termine temporale prestabilito.

Lettera di impegno all’assunzione: quali elementi deve contenere?

Il riferimento normativo che regola le informazioni che il datore di lavoro è obbligato a fornire al lavoratore è l’art. 4bis comma 2 del D.Lgs. n. 181/2000. La lettera di assunzione svolge proprio la funzione di comunicare in modo formale i reciproci obblighi e impegni fra le parti.

Dovrà essere veritiera e non discostarsi troppo da quanto verrà definito e sancito con il contratto di lavoro, ma è comunque ammesso che siano lasciati dei margini di cambiamento sugli accordi definitivi fra azienda e dipendente.

Ecco quali sono i punti essenziali contenuti in una lettera di impegno all’assunzione:

  • dati personali del lavoratore e dati identificativi del datore di lavoro;
  • data di inizio e di fine del rapporto lavorativo, in caso di contratto a tempo determinato;
  • durata del periodo di prova, qualora previsto;
  • sede del luogo di svolgimento delle mansioni lavorative e orario settimanale;
  • tipologia di contratto nazionale collettivo, con inquadramento, qualifica, livello e dettaglio delle mansioni del dipendente;
  • RAL (Retribuzione Annuale Lorda) concordata;
  • durata delle ferie e periodo di fruibilità;
  • termini del preavviso per eventuali dimissioni;
  • consenso al trattamento dei dati personali.

A seconda della tipologia di incarico e delle mansioni, è possibile inserire altre clausole accessorie, come:

  • impegni di riservatezza, il Non-Disclosure Agreement (NDA)
  • penale per eventuali inadempienze;
  • patto di non concorrenza.

Lettera di assunzione a tempo indeterminato: quando è vincolante?

La promessa di assunzione può essere usata per qualsiasi tipologia di contratto, sia esso a tempo determinato che a tempo indeterminato, senza per questo modificare la propria valenza di obbligo giuridico.

Se sottoscritta da entrambe le parti, infatti, la lettera di assunzione è vincolante per la stipula del contratto di lavoro, del quale si configura come un atto preliminare finalizzato all’inserimento del lavoratore nella nuova mansione / azienda.

Se invece la promessa di assunzione è firmata dal solo datore di lavoro, in modo unilaterale, il dipendente è libero di non rispettare gli accordi e di non accettare le condizioni offerte.

Abbiamo detto che se firmata da entrambe la parti in causa, la lettera di assunzione diventa un atto vincolante. Ma cosa comporta questo all’atto pratico? Comporta la possibilità di rivalersi sulla parte inadempiente agli obblighi, chiedendo un risarcimento.

Se per esempio il dipendente non assume l’incarico nella forma e nei modi concordati, creando un danno all’azienda, quest’ultima in qualità di parte lesa può chiedere un rimborso. Viceversa, se è il datore di lavoro ad essere inadempiente, perché non rispetta la stipula del contratto nelle modalità prestabilite, allora il lavoratore potrà dichiararsi parte lesa e rivolgersi ad un giudice per richiedere la fattuale attuazione di quanto precedentemente sottoscritto nella lettera di assunzione (art. 1453 del Codice Civile). Il lavoratore potrà altresì chiedere un risarcimento pecuniario, anche qualora rinunciasse a pretendere l’adempimento dei patti contenuti nella lettera di assunzione.