Fare soldi da minorenni è sicuramente una domanda che molti giovani si pongono per non pesare troppo sulle spalle dei genitori. Ebbene, mettere da parte piccole somme anche se non si ha la maggiore età è possibile, sia con lavori classici che online. Devono però essere rispettate le normative che regolano il lavoro minorile.
La legge prevede infatti che i minori di 18 anni non possano svolgere lavori pesanti o pericolosi. Inoltre ci sono dei limiti di orario da rispettare. Riuscire a guadagnare da minorenni è però possibile. Basta trovare il lavoretto giusto e trasformare così il tempo libero che si ha a disposizione in un’occasione di profitto.
Indice
A quanti anni si può lavorare in Italia
Nel nostro Paese l’età minima per lavorare è 16 anni, anche se si va ancora a scuola. Se si partecipa all’alternanza scuola-lavoro o si sottoscrive un contratto di apprendistato, è possibile anche iniziare a 15 anni. A tale età, però, si può lavorare solo in alcuni settori specifici:
- spettacolo e arte (si può dipingere, suonare, recitare);
- sport (si può partecipare a eventi sportivi o competizioni);
- cultura (si possono scrivere libri);
- moda e pubblicità (si possono fare servizi fotografici o spot televisivi).
Per tutte le tipologie di lavoro indicate, però, serve il permesso del genitore o del tutore legale. È inoltre necessaria l’approvazione della Direzione territoriale del Lavoro.
In ogni caso non dovranno essere pregiudicati la sicurezza, l’integrità psicofisica e lo sviluppo del minore, nonché la frequenza scolastica o la formazione professionale.
Tra i principali lavori svolti dai minorenni ci sono sicuramente quello di:
- dogsitting, molto richiesto soprattutto nel periodo estivo;
- ripetizioni agli amici se si è bravi in determinate materie come la matematica o la musica.
Un altro lavoro molto gettonato è quello della gestione della creazione di contenuti sui social network. La normativa vigente però comunica che la soglia di età per utilizzare un social network è 14 anni anche se tra i 13 e i 14 è possibile creare il proprio profilo ma con la supervisione e il consenso dei genitori.
Quante ore possono lavorare i minori
Chi ha meno di 18 anni non può lavorare più di 8 ore al giorno e 40 ore a settimana. Inoltre non può effettuare gli straordinari.
Se si hanno meno di 16 anni, invece, si possono lavorare solo 7 ore al giorno per un totale di 35 a settimana.
Se si lavora più di 4 ore e mezza di seguito, poi, si ha diritto a una pausa di almeno 1 ora, anche se alcuni contratti collettivi hanno ridotto tale pausa a trenta minuti.
Dopo 5 giorni di lavoro si ha diritto a 2 giorni di riposo, che devono includere la domenica. Ci sono però delle eccezioni per alcuni settori come:
- pubblicità;
- sport;
- turismo;
- spettacolo.
Per quanto riguarda il lavoro notturno, infine, di solito i minorenni non possono lavorare tra le 22:00 e le 6:00 o tra le 23:00 e le 7:00. Esistono delle eccezioni ma solo temporanee e per emergenza. In quel caso, però, il datore di lavoro deve informare l’Ispettorato del Lavoro.
Che tipi di contratti possono avere i minorenni
Come abbiamo visto, fare soldi da minorenni è possibile, così come ottenere dei contratti regolamentati dal D.Lgs numero 77/2025 e dalle successive normative. Più nel dettaglio:
- i giovani che hanno compiuto 15 anni possono partecipare a programmi di alternanza scuola-lavoro grazie ai quali è possibile completare la formazione fino a 18 anni, con la stipula di convenzioni con le associazioni, gli enti pubblici-privati e le imprese grazie alle quali si possono instaurare rapporti di lavoro;
- i giovani di età compresa tra i 15 e 25 anni possono stipulare dei contratti di apprendistato con lo scopo di ottenere un diploma professionale o una qualifica, della durata dai tre ai quattro anni e solo nelle regioni che hanno adottato delle regolamentazioni ad hoc sui profili formativi per i minori.
Infine, chi ha sedici anni può anche stipulare dei contratti di lavoro diversi da quelli di apprendistato che possono essere sia a tempo determinato che indeterminato che danno diritto alla stessa retribuzione del corrispettivo maggiorenne.
Strumenti di pagamento per minori
Nel nostro Paese l’accesso agli strumenti di pagamento per i minori è regolamentato da normative specifiche che hanno l’obiettivo di proteggere i giovani consumatori. Lo strumento di pagamento più comune e accessibile per i piccoli è in ogni caso la carta prepagata che non richiede l’apertura di un conto collegato e può essere facilmente ricaricata dai genitori o dai tutori legali. Tali tipologie di carta, però, molto spesso, hanno dei limiti di spesa predefiniti che servono a monitorare e limitarne l’uso da parte dei minori.
Ci sono poi le carte di debito che sono collegate a conti correnti per giovani. Grazie a essi si possono effettuare pagamenti e prelievi ma con restrizioni. Ci sono infatti delle soglie di spesa giornaliera e mensile che possono essere impostate e supervisionate dai genitori. Questi ultimi, quindi, possono sempre controllare le finanze dei figli.
Le carte di credito tradizionali, invece, non sono fruibili ai minorenni e il motivo è che richiedono la stipula di un contratto che solo un maggiorenne può firmare.
Quali lavori non possono fare i minorenni
Abbiamo parlato dei lavori che possono fare i minorenni. Quali invece non possono fare? Ebbene, la Legge 977/67 stabilisce che:
- chi ha meno di 18 anni non può trasportare carichi pesanti per più di 4 ore al giorno;
- i minori non possono essere esposti a sostanze o preparati tossici o irritanti che ne possano danneggiare la salute;
- i giovani non possono essere esposti a rumori eccessivi ovvero la loro esposizione media al rumore non deve superare i 90 decibel.
Tali restrizioni sono atte a tutelare la salute e il benessere di coloro che hanno meno di 18 anni e assicurare che possano crescere e svilupparsi in modo sicuro e sano.
Come guadagnare a 16 anni online?
Si possono fare soldi da minorenni anche online e quindi comodamente da casa. Ecco alcune idee:
- servizi in streaming come Twitch, diventando affiliati e monetizzando;
- con il content writing, scrivendo articoli online per blog o siti internet.
Merita un approfondimento il tema dello streaming, considerando anche l’ampia diffusione tra i giovanissimi. Per essere affiliati su Twitch occorre soddisfare alcuni requisiti fondamentali:
- aver raggiunto i 50 follower;
- trasmettere per almeno 8 ore e per sette giorni differenti;
- raggiungere una media di 3 spettatori.
Solo soddisfacendo tali requisiti si potrà ricevere l’invito al programma per gli affiliati. Twitch può essere utilizzato dai minorenni purché abbiano almeno 13 anni e siano supervisionati da un genitore o da un tutore legale. La piattaforma specifica che chi ha meno di 18 anni può diventare affiliato, ma i genitori o i tutori devono accettare i termini dell’accordo di monetizzazione per gli streamer.
Se l’attività online che si intende svolgere diventa abituale e continuativa bisogna aprire una partita Iva.