Lavoro, dati Istat 2024: disoccupazione in calo e +75mila occupati

Dati e analisi del mondo del lavoro in Italia: come si è evoluta la situazione nei primi tre mesi del 2024, in relazione a un anno fa e al quarto trimestre 2023

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Istat ha pubblicato un’analisi del mercato lavorativo italiano nel primo trimestre del 2024. I principali dati posti in vetrina sono i seguenti. Crescita del Pil con +0,3% in termini congiunturali e +0,7% in termini tendenziali. Aumento dell’input di lavoro dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. Statistiche migliori invece rispetto a un anno fa, ovvero al primo trimestre del 2023: +1,5%.

Lavoro in Italia: i dati dell’occupazione

Notizie positive per il governo di Giorgia Meloni. La crescita dei dipendenti a tempo indeterminato, pari a +92mila e dunque +0,6% rispetto al precedente trimestre, ha contribuito notevolmente al positivo riscontro in termini occupazionali generali. Aumento congiunturale di 75mila unità (+0,3%), figlio anche di una crescita di 32mila unità degli indipendenti, pari a +0,6%.

Un sistema che, per quanto non strappi sorrisi sul fronte del Paese reale, che resta in difficoltà in termini occupazionali e di garanzie contrattuali, trova il suo equilibrio in positivo. Ciò al netto della diminuzione dei dipendenti a termine: -49mila unità, dunque -1,7%. Ecco le ulteriori statistiche a tema occupazione proposte dall’Istat:

  • disoccupati: -55mila in tre mesi;
  • inattivi tra 15-64 anni: +37mila;
  • tasso occupazione: 62%/+0,1 punti;
  • tasso disoccupazione: 7,2%/-0,2 punti;
  • tasso inattività: 33,1%/+0,1 punti).

Istat, i dati delle imprese

Anche sul fronte delle imprese si attesta una crescita congiunturale dei lavoratori dipendenti: +0,8%. Riportiamo di seguito le cifre nel dettaglio:

  • lavoratori a tempo pieno: +0,7%;
  • lavoratori a tempo parziale: +0,9%;
  • crescita tendenziale posizioni dipendenti: +2,8% nel totale;
  • ore lavorative congiunturali: +0,6%;
  • ore lavorative tendenziali: +0,4%;
  • ricorso cassa integrazione: 7,8 ore ogni 1000 ore lavorate;
  • tasso congiunturale posti vacanti: -0,3 punti;
  • tasso tendenziale posti vacanti: -0,2 punti.

Primo trimestre 2024: analisi generale

Si è assistito, stando ai dati Istat, a un lieve rallentamento dell’input di lavoro rispetto al trimestre precedente, ovvero il quarto del 2023. Nonostante ciò, si evidenzia ancora un segno positivo, 0,6% nel dettaglio, che diventa +1,5% in termini tendenziali.

La rilevazione sulle forze di lavoro, al netto di quelli che sono gli effetti stagionali, stima un numero di occupati in aumento di 75mila unità. Dato leggermente in crescita rispetto all’ultima parte dello scorso anno (+0,3%), che si traduce in 23 milioni 820mila unità.

Coinvolti in questo dato statistico tanto i dipendenti a tempo indeterminato (+92mila in 3 mesi) che gli indipendenti (+32mila in 3 mesi). Come detto, però, al netto di un calo dei dipendenti con contratto a termine (-49mila nel primo trimestre 2024).

La crescita del tasso di occupazione sale al 62%, con un +0,1 punti in 3 mesi, in relazione a uomini e over 34. Numeri stabili invece per le donne e i più giovani, con fascia d’età compresa tra i 15 e i 34 anni. Scendono invece tasso di disoccupazione, -0,2 punti, e tasso di inattività, +0,1 punti.

Rispetto al quarto trimestre 2023 diminuiscono le posizioni in somministrazione, precisamente dello 0,4%. Un calo che risulta ancor più evidente su base annua: riduzione del 3,5%. Cresce invece il lavoro intermittente. Questo tipo di posizioni d’impiego aumentano del 2,7% rispetto all’ultima fase del 2023. Se si torna indietro di un anno, invece, l’aumento è del 3,7% rispetto al primo trimestre 2023. Ecco riportati ulteriori dati che aiutano a comprendere l’attuale situazione lavorativa in Italia:

  • indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula: +0,1%;
  • aumento del costo del lavoro: 1,6% in connessione al +1,8% delle retribuzioni;
  • tasso di posti vacanti: 2,1%, con -0,3 punti rispetto al trimestre precedente.