Il governo è al lavoro per introdurre nuove misure di supporto per i lavoratori a basso reddito, come bonus sulle tredicesime e agevolazioni fiscali per le imprese che assumono, specialmente nel Mezzogiorno.
Queste proposte saranno discusse nel prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani, 30 aprile, in vista della Festa dei lavoratori del 1° maggio. Prima di essere presentate ufficialmente, le nuove iniziative saranno discusse con i sindacati, che sono stati convocati oggi a Palazzo Chigi per essere informati sui dettagli dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Gli incentivi contenuti nella bozza
Come lo scorso anno, anche per la prossima festa dei lavoratori è previsto il varo di un Decreto Primo Maggio, che sembra verrà anticipato domani pomeriggio alle principali sigle sindacali nazionali dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Gli incentivi previsti includono diversi elementi:
- Una riforma dei fondi di coesione per aumentare le risorse a favore di ciò che è stato definito giornalisticamente come Superbonus Lavoro, ovvero un’extra deduzione del 120% (o 130%) per le aziende che incrementano la forza lavoro, già introdotta dalla riforma fiscale dello scorso anno ma ancora non attuata.
- Bonus sulle tredicesime.
- Bonus per le assunzioni nel Sud.
- Detassazione dei premi di produzione.
Bonus tredicesima in arrivo e limiti
Il bonus tredicesima del 2024 sembra essere un incentivo una tantum di 80 o 100 euro, destinato ai lavoratori con un reddito da lavoro dipendente non superiore a 28mila euro e la presenza di coniuge e/o almeno un figlio a carico, inclusi figli nati fuori dal matrimonio ma riconosciuti, adottivi o affidati. Questa misura sarebbe valida solo per la tredicesima di quest’anno e potrebbe necessitare di rifinanziamento per i prossimi anni. Tuttavia, va precisato che queste informazioni non sono ancora confermate da un testo ufficiale.
Ma a a causa delle limitate risorse disponibili la misura resterà solo al 2024, in attesa dell’introduzione strutturale di un regime fiscale sostitutivo per le tredicesime dei lavoratori dipendenti. “Stiamo lavorando su questo, quindi dobbiamo verificare la compatibilità finanziaria. Sono sempre cauto riguardo alle risorse, quindi è essenziale garantire che una misura che potrebbe beneficiare le famiglie abbia le adeguate coperture finanziarie”, ha spiegato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, a margine della conferenza programmatica di FdI a Pescara.
Cosa ci sarà dentro il Dl Coesione
Un altro provvedimento atteso è il decreto legislativo sulla Coesione, che riscrive le regole per l’utilizzo dei fondi europei assegnati all’Italia dall’Unione Europea ogni sette anni, per un totale di oltre 40 miliardi di euro.
L’Italia si trova in difficoltà nell’impiego di tali risorse, trovandosi al penultimo posto in Europa, a causa di ostacoli burocratici e di un coordinamento insufficiente tra le amministrazioni. Questi problemi, già affrontati e risolti dal governo con il rigido programma del Pnrr, devono essere affrontati anche per i fondi strutturali.
Per questo motivo, si sta considerando l’applicazione delle stesse regole di gestione del Pnrr anche ai fondi strutturali, includendo sanzioni per gli enti che non rispettano i tempi dei progetti e un coordinamento centralizzato presso Palazzo Chigi, oltre a una razionalizzazione nella destinazione delle risorse.
L’obiettivo della riforma è quello di intervenire strutturalmente su alcuni limiti e deficit delle politiche di coesione del nostro Paese, come ha dichiarato il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, durante la conferenza di FdI. Si mette quindi in campo “un modello di governance in grado di rendere efficaci ed efficienti l’utilizzo di queste risorse”, ha affermato Fitto.