Ore di CIG in calo nel 2024, ma +13% sul 2023: i dati sulla cassa integrazione di febbraio

I numeri delle ore di cassa integrazione autorizzate a febbraio 2024 sono in calo rispetto a gennaio, ma superano di gran lunga i dati sull'anno

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

I numeri della cassa integrazione nel 2024 sembrano calare di mese in mese, ma restano comunque elevati rispetto allo stesso periodo del 2023. Febbraio di quest’anno, infatti, è stato chiuso con l’autorizzazione di 46,5 milioni di ore, che rispetto al dato di gennaio 2024 registra un -5,3% che fa ben sperare. Ma guardando ai numeri sull’anno, invece, il quadro è ben diverso, con un +13% che fa riflettere.

Cassa integrazione in crescita rispetto al 2023

A dare una panoramica sulle ore di cassa integrazione autorizzate in Italia nei primi mesi del 2024 è stata l’Inps che ha pubblicato il consueto report dell’Osservatorio. Nel documento del Coordinamento Generale Statistico Attuariale emergono numeri che da un lato fanno sorridere, dall’altro no guardando ai risultati ottenuti negli anni passati.

Le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate nello scorso mese di febbraio, infatti, sono state 46,5 milioni, il 5,3% in meno rispetto al precedente mese di gennaio in cui quelle autorizzate erano state 49,1 milioni. Ma guardando ai risultati sull’anno, invece, febbraio 2024 è già avanti del 13%, poiché lo scorso anno erano state autorizzate 41,1 milioni di ore.

Nello specifico a crescere nettamente sono state le ore di cassa integrazione ordinaria, che a febbraio 2024 hanno toccato quota 28,3 milioni. A gennaio erano state 24,1 milioni, addirittura 17,1 milioni nel febbraio 2023 con una variazione tendenziale del 64,7%. La Regione che guida la classifica di febbraio 2024 è la Lombardia, con 6,5 milioni di ore autorizzate, seguita da Veneto (4,6 milioni) e Campania (3,6 milioni, con la maggior variazione tendenziale del 221% rispetto al 2023). Ad autorizzarne meno Valle d’Aosta (appena 16 mila), Molise (49.520) e Sicilia (145.183, con un -56% rispetto al 2023). Netta la differenza tra Nord e Sud, con 17,7 milioni di ore concesse al Nord e sole 6,1 al Sud. Al Centro, invece, 4,3 milioni di ore autorizzate.

Per quanto riguarda il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a febbraio 2024 i dati dell’Inps segnalano una variazione tendenziale del -22,8% con 17,3 milioni di ore di cui 10,1 per solidarietà. La variazione congiunturale rispetto a gennaio 2024 è pari al -27,0% (23,7 milioni di ore a gennaio 2024). Ad autorizzarne di più, con 2,9 milioni di ore, la Campania seguita da Lazio (2,6 milioni) Lombardia (2,1 milioni). Nel confronto Nord-Sud, invece, è avanti il Mezzogiorno con 6,6 milioni di ore, mentre il Nord è “fermo” a 5,9 milioni e il Centro a 4,6.

Gli interventi in deroga nel mese di febbraio 2024 sono stati pari a zero, mentre a gennaio 2024 le ore concesse erano state 134.538.

Il numero di ore autorizzate a febbraio 2024 nei fondi di solidarietà, invece, è pari 910.702 ore e registra un decremento del -22,5% rispetto al mese precedente. Poiché nel mese di febbraio 2023 le ore autorizzate erano state 1,5 milioni, la variazione tendenziale è del -38,2%.

Le differenze tra le varie casse integrazione

Ordinaria, straordinaria e deroga sono alcuni tipi di cassa integrazione, ma di cosa si tratta?

Quando parliamo in generale di cassa integrazione si fa riferimento alla prestazione finalizzata a sostituire o integrare la retribuzione. È destinata a tutti quei lavoratori sospesi dal lavoro o che operano con orario ridotto a causa di difficoltà produttive dell’azienda. A poterne usufruire sono gli operai, gli impiegati e i quadri mentre a esserne esclusi sono i dirigenti e i lavoranti a domicilio.

Per cassa integrazione ordinaria (CIGO) si intende la prestazione rivolta alle aziende industriali non edili e alle aziende industriali ed artigiane dell’edilizia e del settore lapideo che sospendono o riducono l’attività aziendale a causa di eventi temporanei e transitori. Può essere concessa per 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi, ma in determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi.

Quella straordinaria (CIGS), invece, può essere richiesto per ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione
aziendale, per crisi aziendale di particolare rilevanza sociale ed è destinata ad aziende con in media più di 15 dipendenti nel semestre precedente la richiesta di intervento.

La cassa integrazione in deroga (CIGD), infine, è un trattamento destinato ai lavoratori, compresi interinali e lavoratori a domicilio, di imprese escluse dalla cassa integrazione ordinaria e straordinaria. È concessa, nello specifico, in cui alcuni settori (come il tessile, l’abbigliamento, il calzaturiero e altri) che potrebbero versare in grave crisi occupazionale. Lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga permette quindi di concedere i trattamenti di integrazione salariale anche a tipologie di aziende e lavoratori che ne sono esclusi.