Quali soggetti rientrano nelle categorie protette

Vi sono soggetti che godono di diritti speciali per l'inserimento nel mondo del lavoro. La guida sulle categorie protette

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Pubblicato: 22 Ottobre 2019 10:55Aggiornato: 8 Maggio 2024 13:50

L‘integrazione di ogni cittadino nelle attività lavorative è un presupposto fondamentale di qualsiasi stato democratico, una misura ancora più importante per promuovere l’inclusione sociale.

Nel nostro paese esistono dei gruppi tutelati, liste di persone che godono di diritti speciali per favorire l’inserimento lavorativo. Vediamo chi sono le categorie protette, quali soggetti rientrano nelle agevolazioni per le assunzioni mirate e come iscriversi alle liste di lavoro.

Categorie protette del lavoro, cosa sono e finalità

Nelle società moderne non tutte le persone godono delle stesse opportunità. A causa di problemi di varia natura, come patologie gravi, disabilità invalidanti e altre problematiche, alcuni individui hanno infatti difficoltà a entrare nel mondo del lavoro.

Tuttavia la Costituzione italiana protegge tali persone, affermando come diritto costituzionale l’accesso di ogni cittadino a servizi basici come l’istruzione, la sanità e appunto il lavoro.

A favore dei soggetti riconosciuti disabili e portatori di handicap esiste un presidio normativo ad hoc. In particolare, la legge 68/99 recante “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, individua una serie di categorie protette e si pone l’obiettivo di incentivare le imprese pubbliche e private al collocamento delle persone colpite da disabilità.

Per favorire l’integrazione di questi soggetti sono previste delle agevolazioni di varia natura, il collocamento mirato e incentivi economici che favoriscono le assunzioni e offrono un percorso facilitato per l’inserimento lavorativo.

Le normative di legge, affinché sia possibile promuovere la contrattazione di persone che rientrano nelle categorie protette, infatti indica alcuni sgravi e vantaggi di natura fiscale, ma anche obblighi nei confronti di imprese pubbliche e private.

Quanti lavoratori categorie protette in azienda

In particolare alcuni datori di lavoro sono tenuti a prevedere una percentuale di posti a favore dei lavoratori svantaggiati, in base al numero complessivo di dipendenti della società. Si tratta delle cd. quote di riserva.

Questo è lo schema normativamente previsto per le assunzioni delle categorie protette:

  • imprese con 15/35 dipendenti – almeno un lavoratore di categoria protetta
  • imprese con 36/50 dipendenti – almeno due lavoratori di categorie protette
  • imprese con più di 50 dipendenti – almeno 7% di lavoratori di categorie protette

Dal punto di vista pratico, come si calcola la quota di riserva? Cosa deve considerare l’azienda per non sbagliare? Ebbene, la dimensione occupazionale dell’impresa, sfruttata come base di computo per il calcolo della quota di riserva, deve essere fissata tenendo conto del numero di tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato, salva l’esclusione di alcune categorie (tra esse gli apprendisti e i dirigenti).

Esclusione dell’obbligo di assunzione: i casi

L’obbligo di assunzione di persone facenti parte delle categorie protette, però, viene meno in alcuni casi. Si tratta ad esempio delle imprese con meno di 15 dipendenti, delle aziende che stanno affrontano fasi di fallimento, liquidazione, ristrutturazione societaria, oppure che sono coinvolte in procedimenti di mobilità o d’attivazione di contratti di solidarietà.

Allo stesso modo non devono rispettare i vincoli della Legge 68/99 le imprese che si occupano di attività di trasporto, edilizia, impianti a fune e impegnate nel settore minerario.

Anche altri ambiti possono usufruire di eccezioni alla normativa, tra cui gli organi di polizia, difesa nazionale e protezione civile, servizi in cui le persone delle categorie protette possono partecipare soltanto svolgendo funzioni di tipo amministrativo. Pertanto in riferimento alle norme di tutela, previste a favore dell’inclusione lavorativa e dell’integrazione sociale delle categorie protette, valgono delle eccezioni alla disciplina generale.

Chi rientra nelle categorie protette: elenco completo

La legge tutela una serie di persone, sia individui colpiti da problemi di disabilità invalidante, sia soggetti che non presentano problemi fisici o psichici, ma vengono considerati comunque svantaggiati e penalizzati, rispetto alla maggioranza dei cittadini.

L’elenco completo delle categorie protette include:

  • invalidi di guerra
  • invalidi di servizio
  • non vedenti
  • non udenti
  • invalidi del lavoro
  • invalidi civili
  • profughi italiani
  • orfani
  • vittime del terrorismo e della criminalità organizzata
  • familiari superstiti

Ogni condizione, però, prevede alcune restrizioni, in base alle quali viene concessa o meno la partecipazione alle agevolazioni lavorative in merito alle assunzioni obbligatorie.

Ad esempio l’invalidità civile deve essere pari o più alta del 46%, tra i non vedenti rientrano anche le persone con una vista pari o inferiore a un decimo, mentre tra gli invalidi del lavoro soltanto i soggetti con riconoscimento di almeno il 34% di invalidità (acclarata da Inail in base alle norme vigenti) rientrano tra le categorie protette. Ulteriori limitazioni sono applicate ai familiari di vittime della criminalità organizzata e di atti di terrorismo.

Come iscriversi alle liste delle categorie protette

Per essere riconosciuti persone socialmente svantaggiate, e dunque essere formalmente inclusi nelle liste categorie protette, è necessaria una valutazione da parte di una ASL. Essa, tramite una commissione sanitaria ad hoc, provvederà a rilasciare un’apposita certificazione al fine di constatare l’effettiva condizione di disabilità.

L’iscrizione alle liste delle categorie protette è permessa a tutte le persone in possesso dei requisiti, con età maggiore di 15 anni, non ancora andati in pensione e che risultano disoccupati.

Per finalizzare l’adesione basta rivolgersi ad un Centro per l’Impiego, rivolgendosi alla sede di riferimento in base alla zona di residenza.

Agevolazioni fiscali per le imprese che assumono

Come sopra accennato, la Legge 68/99 fissa una serie di agevolazioni di natura fiscale, incentivi offerti alle aziende che assumono persone delle categorie protette.

Le detrazioni sono concesse nella forma di veri e propri bonus fiscali e con l’esenzione parziale del pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali, in base alla percentuale di invalidità posseduta dal lavoratore disagiato assunto.

Sono previsti altresì rimborsi forfettari delle spese per la trasformazione del posto di lavoro, a renderlo adeguato alle possibilità dei soggetti svantaggiati o per l’applicazione di tecnologie di telelavoro oppure per l’eliminazione di barriere architettoniche.

In ogni caso, per eventuali ulteriori norme di dettaglio si raccomanda di leggere il testo del proprio Ccnl di riferimento.