Twitter fa causa a Musk per il dietrofront: la battaglia legale

Il social network ha depositato una citazione in tribunale per costringere il multimiliardario a rispettare l'accordo

Non è bastato decidere di rinunciare all’acquisizione di Twitter per tirarsi indietro da un’operazione da 44 miliardi euro che ha tenuto banco negli ultimi mesi. Davanti al dietrofront improvviso di Elon Musk il social network non ci sta e fa causa al multimiliardario per costringerlo a tenere fede all’accordo che ad aprile sembrava essere chiuso.

Twitter fa causa a Musk per il dietrofront: l’istanza

Attraverso i propri legali, Twitter ha depositato la citazione contro Musk alla corte del Delaware, negli Stati Uniti, che dovrà adesso decidere se l’imprenditore sudafricano sia costretto a rispettare i termini dell’offerta presentata oppure abbia ragione a ritenere violati gli obblighi contrattuali del social network per non aver ricevuto “informazioni sui profili falsi e sullo spam”.

In fase di trattative Musk aveva accettato di pagare una penale di un miliardo di dollari in caso si fosse ritirato dall’affare, che questo potrebbe essere il prezzo da pagare se i giudici americani dovessero decidere in suo favore.

Secondo le indiscrezioni, un’udienza sarebbe stata chiesta già a settembre per dare corso a un “processo rapido”. Del resto subito dopo la rinuncia di Musk le azioni del social network sono crollata in borsa del 7%.

Il fondatore e Ceo di Tesla aveva congelato negli ultimi tempi l’acquisizione di Twitter in attesa di ricevere rassicurazioni sul fatto che gli “spam bot” sulla piattaforma, ovvero gli account falsi automatizzati, fossero meno del 5% degli utenti.

Una condizione indispensabile per il plurimiliardario che aveva comunicato con una lettera inviata dal suo studio legale il ritiro dell’operazione di acquisizione per “il mancato rispetto di diversi aspetti dell’accordo” (qui avevamo parlato della rinuncia dell’acquisto di Twitter).

Sulla stessa piattaforma Elon Musk aveva ironizzato sull’azione legale annunciata in seguito da Twitter perché sarebbe adesso obbligata a rivelare la quota reale di account falsi o automatizzati, che secondo il tycoon si aggirerebbe in realtà intorno al 20%.

Twitter fa causa a Musk per il dietrofront: le accuse

L’istanza presentata dal social network è circostanziata con accuse pesanti: “Musk si rifiuta di onorare i propri impegni nei confronti di Twitter e dei suoi azionisti perché l’accordo che ha sottoscritto non serve più ai suoi interessi personali” scrivono i legalei parlando di “danni irreparabili” causati all’azienda, di “disprezzo”, di una marcia indietro che è “un modello di ipocrisia e cattiva fede” in quanto le violazioni cui il fondatore di Tesla fa riferimento sono “pretesti senza alcun fondamento” (qui avevamo parlato dell’incontro segreto di Musk con il Papa).

Dopo aver montato uno show e aver proposto e poi firmato un’intesa amichevole di acquisizione, Musk a quanto pare ritiene di essere libero di cambiare idea – contrariamente a qualsiasi altro soggetto sottoposto alle leggi del Delaware – di buttare fango sulla compagnia, danneggiare le sue operazioni, distruggere il patrimonio degli azionisti e andarsene”, si legge nella citazione (qui avevamo parlato di quanto fosse costato Twitter a Musk).

Secondo i legali Il dietrofront del patron di Tesla “fa seguito a una lunga lista di sue violazioni contrattuali materiali che hanno gettato un’ombra su Twitter e sulle sue attività”.