Netflix, nuovo aumento in Italia: maxi rincaro di 60 euro

Netflix cambia nuovamente faccia, trasformando il proprio piano abbonamenti. Addio anche in Italia al piano Base da 7,99 euro, ma non per tutti: ecco cosa succede

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Netflix sta completando la propria transizione, il che porta il servizio streaming a cancellare l’abbonamento Base senza pubblicità anche in Italia. Una trasformazione radicale del pacchetto di quella che resta la piattaforma simbolo dell’intero sistema di intrattenimento digitale.

Il tutto ha avuto inizio a giugno 2023, coinvolgendo gli utenti statunitensi e canadesi. In breve però la trasformazione ha travolto anche l’Europa e ora è tempo per l’Italia di fare nuovamente i conti con le spese mensili e annuali di questo servizio.

Netflix, addio piano base

Mentre in alcuni Paesi il piano d’abbonamento base era già sparito, in Italia era stato soltanto “nascosto”. Per quanto possa sembrare sorprendente, negli ultimi mesi l’opzione di sottoscrizione a 7,99 euro al mese non era più di fianco alle altre, con pubblicità o senza. Per poterla visualizzare era infatti effettuare un passaggio extra, cliccando su “vedi tutti i piani”. Ora invece è tutto sparito e l’unico modo che si ha per riuscire a continuare a pagare tale cifra, è non disattivare mai più il proprio abbonamento.

Netflix ha infatti deciso di non imporre la propria nuova politica ai clienti attualmente sottoscritti a questa forma di piano, a patto che non lo interrompano. Stesso dicasi anche per chi decide di passare a un altro piano, più o meno costoso. In nessun caso sarà infatti consentito tornare sui propri passi. Vediamo quindi quelle che sono le nuove tre opzioni oggi disponibili:

  • Standard con pubblicità: visualizzazione dell’intero catalogo, al costo di 5,49, con inserzioni pubblicitarie, la cui tempistica d’apparizione varia a seconda della durata del contenuto riprodotto;
  • Standard: visualizza e scarica (con il nuovo abbonamento base non è consentito, ndr) contenuti a 12,99 euro al mese, con qualità 1080p e zero pubblicità;
  • Premium: massima risoluzione possibile, 4k+HDR, download, zero pubblicità e un costo mensile di 17,99 euro.

In precedenza una grande differenza era rappresentata dal numero di dispositivi connessi contemporaneamente. Attualmente la situazione in casa Netflix è leggermente differente. Tutto è possibile, a patto di pagare la giusta cifra. Si ricorda infatti come l’azienda stia lottando contro la condivisione illegale degli account, il che ha spinto a una modifica degli abbonamenti: per aggiungere 1 utente extra, esterno alla propria connessione casalinga, il costo è di 4,99 euro al mese. In caso di abbonamento Premium, infine, gli extra massimi sono due.

Nuovi prezzi Netflix

Quella che era stata presentata come la grande rivoluzione economica di Netflix, sta ora mostrando il suo vero volto. L’obiettivo non era quello di proporre una quarta offerta, bensì di sostituire quella base. Ora gli utenti possono spendere meno, portando introiti all’azienda attraverso gli spot, o pagare ben 60 euro extra ogni anno. Senza pubblicità, infatti, il primo abbonamento disponibile è ora di 12,99 euro, ovvero cinque euro mensili in più rispetto al precedente Base. Sono invece ben 120 euro extra in caso di abbonamento Premium.

Il processo di trasformazione del prezzario delle piattaforme streaming è costante e frequente, il che porta a riflettere. Difficilmente questa sarà l’ultima mossa di Netflix per un intero anno. È facile infatti prevedere una modifica al prezzario, sulla base della fisiologica inflazione, già nel corso del 2024. Tutto ciò in favore di una tendenza dilagante, che vede gli utenti selezionare con cura gli abbonamenti sottoscritti mensilmente, scegliendone uno o al massimo due a seconda dei nuovi lanci di programmazione. In pochi click si pone fine all’epoca delle multi abbonamenti. Oggi avrebbero un costo mensile davvero eccessivo, in base all’effettivo tempo di visualizzazione.