Il discorso in Parlamento che ha spiazzato l’Aula. Cos’è successo

L'intervento del senatore del gruppo di Carlo Calenda, Marco Lombardo, in discussione generale sul ddl di ratifica di un accordo con la Svizzera sui nostri lavoratori frontalieri, ha lasciato tutti con la bocca aperta. Ecco perché.

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Redazione

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Si è parlato parecchio, nelle ultime settimane, dell’intelligenza artificiale e delle criticità che ne accompagnano l’utilizzo sempre più estensivo. Al di là dei posti di lavoro che la tecnologia andrà con tutta probabilità a sostituire, i timori sono legati soprattutto a questioni etiche, specie per quanto concerne l’informazione. Alcuni fra i creatori dell’intelligenza artificiale hanno già lanciato l’allarme riguardo i rischi che l’umanità corre, e in questo senso ha fatto molto scalpore l’intervento in Aula di un senatore centrista. Che ha letteralmente lasciato a bocca aperta i colleghi. Ecco perché.

L’intervento

Quando prende la parola in Aula il senatore del gruppo di Carlo Calenda, Marco Lombardo, in discussione generale sul ddl di ratifica di un accordo con la Svizzera sui nostri lavoratori frontalieri, a tutti i colleghi in Aula – oggi 120 – il suo non può non sembrare un intervento come gli altri. “Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui per discutere un provvedimento di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera”, è l’incipit di Lombardo, di professione docente. Ma l’intervento è altro: è il debutto al Senato dell’intelligenza artificiale, che ha dato ‘una mano’ al senatore del gruppo di Calenda per il suo intervento odierno.

“E’ stato – dice Lombardo all’AdnKronos – un intervento interamente scritto, virgole comprese, dall’Intelligenza artificiale”. “Io – rivela – ho aggiunto soltanto le righe finali in cui ho reso noto l’intervento per la stesura del mio discorso di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4′“.

I rischi in politica

L’obiettivo di quella che Lombardo, docente universitario di diritto Ue, ma da sempre attento alle nuove tecnologie digitali, ha chiamato “una provocazione” è mettere in guardia dai rischi di interventi esterni all’uomo anche in politica: “Quanti di noi oggi sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri, prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale?”, ha chiesto in Aula il senatore del gruppo di Azione-Italia Viva.

Sono noto i recenti casi di immagini create artificialmente che hanno fatto parecchio discutere: Papa Francesco con giubbotto di lusso, Trump in manette, il Pentagono in fiamme che ha scatenato il panico a Wall Street. Esempi della giungla che potrebbe diventare l’informazione-propaganda dove tutto è vero e falso allo stesso tempo.

Nel merito, la procedura per avere in mano il testo poi letto in Aula ha previsto l’invio di istruzioni all’algoritmo sul tema da affrontare – in questo caso i frontalieri italiani che lavorano in Svizzera – con leggi, dossier, precedenti e norme esistenti, che hanno permesso all’intelligenza artificiale di creare il testo finito ora agli atti di Palazzo Madama.

“Mi sembrava giusto che in Senato si aprisse una riflessione, anche la politica deve capire l’impatto che l’Ia può avere, nel bene e nel male. Le opportunità sono enormi, ma bisogna essere consapevoli dei rischi, per esempio delle possibili ingerenze stranieri, delle fake news che si possono veicolare”.

L’errore

E’ un testo perfetto? “C’è un errore – ammette Lombardo – nel passaggio sul tema del telelavoro, che non tiene conto degli ultimi aggiornamenti su questa modalità di prestazione di lavoro, ma era giusto mantenere anche l’inesattezza”. Complimentato da molti colleghi, ma anche attorniato da tanti volti disorientati, Lombardo fa sapere che continuerà a occuparsi del tema, perché “la politica deve essere consapevole di quello che può succedere”.