“Ciao mamma, il mio cellulare è rotto”, ma è una truffa

Un’altra truffa svuota conto è stata segnalata online, inizia con un finto sms che recita "Ciao mamma, il mio cellulare è rotto": ecco come difendersi

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Un’altra truffa è stata segnalata sui social, ancora una volta ai danni degli utenti, e si tratta di un finto sms che riporta il messaggio: “Ciao mamma, il mio cellulare è rotto”. L’obiettivo è quello di raggirare i malcapitati, rubare i loro dati e svuotare i loro conti. Il nuovo raggiro è stato egnalato in più occasioni dagli utenti Facebook con un post che è diventato virale ed è stato rilanciato anche da numerosi gruppi e pagine, e che mostra il finto sms inviato dai truffatori alle potenziali vittime.

Il messaggio riporta: “Ciao mamma, il mio cellulare è rotto. Questo è il mio nuovo numero di cellulare, mi mandi un messaggio su Whatsapp? Grazie mille”. I destinatari del raggiro sono per lo più anziani, che si possono veramente trovare nella condizione di avere dei figli fuori casa e che, per questo motivo, ritengono credibile un contatto del genere. In seguito i truffatori avanzano richieste economiche.

Come funziona la truffa del finto sms “Ciao mamma”

Chi non riesce a riconoscere la truffa, in questi casi, segue senza porsi grandi domande quanto indicato nel primo sms ricevuto, spostando quindi la conversazione su Whatsapp, in modo analogo a quanto avviene con i finti messaggi Inps sulle app di messaggistica.

Una volta inviato il primo messaggio, i truffatori seguono quasi sempre lo stesso copione: si spacciano veramente per una persona fidata, come appunto un figlio, e spingono la vittima designata a compiere determinate azioni, per esempio l’invio di denaro o di informazioni sensibili per risolvere il problema del telefono rotto.

Possono chiedere le credenziali della carte di credito o gli estremi del conto corrente per procedere con un prelievo. Come da manuale, la truffa fa leva sul senso di emergenza o pericolo, e quindi sull’emotività delle vittime, che agiscono d’impulso e senza pensare alle conseguenze.

Non solo la perdita del telefono: i truffatori giocano con altre situazioni di difficoltà, come un incidente, un problema con la giustizia, una questione personale delicata, tutte faccende che in sostanza possono risolversi quasi sempre con l’invio di soldi o la promessa di averli al più presto.

Come difendersi dagli sms truffa e cosa fare

Il primo modo di difendersi da truffe e crimini online è quello di ignorare i messaggi sospetti: non rispondere, cancellarli e bloccare il contatto rimane uno dei metodi più efficaci per evitare guai. Come sempre vi segnaliamo davanti alle frodi, anche in questi casi vale il principio che prevenire è sicuramente sempre meglio che curare. Recuperare i soldi spesi è in genere molto difficile anche dopo una denuncia.

Ricordatevi che le persone fidate, in caso di emergenza, vi chiameranno direttamente. Invece istituzioni, enti pubblici o istituti bancari non chiedono mai informazioni private tramite sms, e-mail o call center, men che meno su WhatsApp.

Inoltre eventuali cambiamenti di piano e iniziative importanti passano sempre dai siti e dai canali ufficiali, che informano anche sulle procedure da seguire.

Nel caso del finto sms di cui abbiamo parlato oggi, invece, prima di inviare qualsiasi messaggio e soprattutto spendere soldi, è meglio fare una chiamata di verifica al numero del diretto interessato. Il consiglio più importante, comunque, può ridursi a: mai fornire accessi ai conti personali o versare denaro senza le opportune cautele.