In arrivo i voli child-free: in quali tratte

Una compagnia aerea ha pensato di inserire la tariffa child-free sulle proprie tratte: ecco cos'è e quanto costerà ai passeggeri che non vogliono bimbi vicini

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Un volo senza bambini, o per meglio dire limitato in alcune parti del velivolo ai minori di 16 anni e alle loro famiglie. Potrebbe nascondersi della discriminazione nella scelta fatta da una compagnia aerea che presto, a partire dal 3 novembre 2023, metterà a disposizione delle tariffe child-free per alcune sue tratte in cui, sempre più spesso, i clienti hanno chiesto di viaggiare in tranquillità e senza essere infastiditi dai pianti o capricci dei bimbi seduti vicino. Quante volte, infatti, è capitato di dover affrontare lunghi voli subendo le urla o i calci dei piccoli alle spalle? Dai prossimi mesi c’è chi corre ai ripari con un nuovo modo di viaggiare in aereo, anche se le critiche non mancano.

Le tratte child-free

A proporre questa “rivoluzionaria” idea è stata la Corendon Airlines, compagnia turca-olandese-maltese, che dal prossimo 3 novembre metterà a disposizione dei propri clienti la tariffa child-free. Non si tratta di una vera e propria prima volta, in quanto a bordo di alcuni aerei di Scoot, low cost del gruppo Singapore Airlines, una sezione di sedili viene venduta soltanto agli over 12 e in passato anche Malaysia Airlines decise di proibire l’area Economy del secondo piano dei velivoli Airbus A380 agli under 12. Ma è l’arrivo nelle tratte europee che sorprende.

La compagnia, infatti, avvertendo il bisogno dei propri clienti di viaggiare in tranquillità e totale relax, senza il disturbo di pianti e capricci dei bambini, ha deciso di aprire a una tariffa “speciale” per rendere i propri velivoli child-free. Non in senso letterale, attenzione, perché i bambini potranno comunque salire a bordo, ma in un’altra zona dell’aereo.

Corendon, infatti, ha pensato di vendere un blocco di sedili per soli adulti sui voli tra Amsterdam e Curaçao, isola caraibica che fa parte del Regno dei Paesi Bassi. In queste file, le prime 11 di un Airbus A350, si potranno sedere solo quelli che hanno almeno 16 anni, mentre i genitori con bimbi e neonati saranno collocati in fondo. Una sorta di “only adult” che però ha un costo: 45 euro, a tratta, per i posti standard, 100 euro (sempre a tratta) per quelli più spaziosi. Insomma, spese in più per i biglietti aerei.

Le critiche alla scelta

Una scelta, quella di Corendon Airlines, che piace ai single e senza figli, ma anche ai genitori di bimbi “monelli”. Questi ultimi, infatti, potranno salire in aereo senza preoccuparsi troppo delle possibili reazioni degli altri passeggeri se il loro bambino piange. Ma è una decisione che comunque divide.

Perché se è vero che c’è chi l’ha accolta positivamente, c’è anche chi nota della discriminazione e un tentativo della compagnia di arricchirsi ulteriormente. La tariffa child-free, infatti, risulterebbe essere un sovrapprezzo per chi la sceglierà in fase d’acquisto del proprio biglietto. E a essere discriminate potrebbero essere proprio le famiglie con bambini che, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera che ha sentito il presidente di Atmosphere Research Group (società di consulenza nel settore travel) che ha sottolineato: “Riservare a pagamento ai passeggeri che non hanno figli piccoli posti nella sezione “per soli adulti” vuol dire trattare i genitori che viaggiano con i bambini come clienti di seconda classe”.