Sms Inps, addio Reddito di Cittadinanza: occhio alla truffa

Un nuovo tentativo di truffa, indirizzato a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza o lo ha appena perso: ecco come distinguere i veri sms dai falsi

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Si è parlato molto del tanto discusso sms inviato dall’Inps a tutti i cittadini che non potranno più contare sul supporto economico del Reddito di Cittadinanza. In numerose città sono state organizzate delle proteste sofferte, in nome di una povertà che non dev’essere una vergogna sociale.

In queste ore, però, in molti hanno segnalato la ricezione di un altro sms dell’Inps, del quale si sta decisamente parlando meno. Si tratta di una truffa, alla quale si dovrebbe prestare grande attenzione. Di seguito spieghiamo in che modo distinguere i due differenti messaggi.

Inps, sms truffa

Non è di certo la prima volta in cui ci ritroviamo a parlare di truffe tentate attraverso l’invio massiccio di sms in tutt’Italia. Si tratta infatti di un metodo molto in voga tra i malintenzionati, considerando quanta poca fatica richieda.

A rappresentare il rischio maggiore per gli utenti è il mittente, Inps. Ovviamente non si tratta di una comunicazione ufficiale giunta da quegli uffici, ma leggere quell’intestazione, proprio in questa fase di passaggio per migliaia di percettori del Reddito di Cittadinanza, è una trappola ben servita.

Nel breve testo dell’sms si parla, ovviamente, di revoca dei benefici. È questo l’argomento politico e sociale più in voga degli ultimi giorni, ed ecco spuntare una speranza: “Gentile utente, per evitare la revoca dei suoi benefici INPS, la invitiamo a identificarsi”.

A ciò si aggiunge un link, che in nessun caso si dovrebbe cliccare. È sempre questo il consiglio cardine, non tentare di raggiungere i siti proposti attraverso questi sms. Si tratta sempre di un tentativo di ottenere dati utili, che potrebbero anche consentire di svuotare il proprio conto corrente.

Come segnalare la truffa

Chiunque percepisca il Reddito di Cittadinanza è di certo molto suscettibile alle notizie in merito in questo momento. Migliaia di famiglie hanno dovuto dire addio al sostegno economico. Tutte le altre, invece, ne faranno a meno a partire da gennaio 2024.

Per questo motivo un sms dall’Inps rappresenta un’immediata allerta. Cliccare sul link proposto, come avviene anche con gli sms truffa delle banche, vuol dire ritrovarsi a effettuare un accesso. Ciò non avviene però su una rete sicura, bensì sotto osservazione di hacker professionisti. Inserire i dati vuol dire cederli, consentendo il furto digitale decisamente molto semplice.

Questa pratica è nota come smishing e si consiglia di procedere immediatamente con la denuncia presso la Polizia Postale. Il loro compito è proprio quello di contrastare i reati informatici, che ormai vantano una frequenza quotidiana. Ecco le varie modalità:

  • ci si può recare presso la sezione della Polizia Postale più vicina alla propria abitazione (ogni provincia ne ha una, ndr), spiegando nel dettaglio tutto l’accaduto;
  • l’intera procedura può essere svolta interamente online. Ci si reca nell’apposita sezione indicata per le segnalazioni digitali di truffe. Il tutto tramite il sito della Polizia Postale, che richiede una serie di dati anagrafici e il contenuto della denuncia. Al termine del processo, si otterrà una ricevuta e un numero di protocollo.

Si ricorda, però, che l’unico modo per far assumere valore legale alla denuncia è la sottoscrizione dinanzi a un ufficiale di polizia giudiziaria. Svolgere il procedimento online non garantisce tutto ciò.