Reddito di cittadinanza sospeso, in quali città incide di più lo stop

La sospensione del Reddito di cittadinanza ha provocato il caos tra i percettori in particolar modo al Sud, dove l'assegno ha maggior peso

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Gli sms con i quali l’Inps ha comunicato la sospensione del Reddito di cittadinanza sono calati come una mannaia su 169mila percettori in tutta Italia, facendo scattare le proteste nelle città dove l’assegno ha un maggiore peso sociale. La piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) non è ancora pronta e il passaggio dall’Rdc alle nuove forme di sostegno per le famiglie, l’Assegno di inclusione e il Supporto Formazioni lavoro, sta provocando ad agosto un buco nell’erogazione del sussidio per gli aventi diritto.

Le proteste

Lo stop al Reddito di cittadinanza ha spianato la strada all’attacco contro il Governo da parte delle opposizioni, che da mesi martellano sul tema. La leader del Pd, Elly Schlein ha chiesto all’Esecutivo di riferire in Parlamento mentre il presidente del M5s, Giuseppe Conte, che assicura ritiene necessario un intervento in Consiglio dei ministri per “rimediare ad una sciagura”, a “un disastro sociale annunciato, che bastava il buon senso a prevenire”.

Le proteste si stanno facendo sentire in particolar modo al Sud dove Anci, l’associazione dei Comuni, denuncia “problemi tecnici che causano lo scarto temporale tra il momento in cui viene revocato il Reddito di cittadinanza e l’effettiva verifica sugli aventi diritto e delle difficoltà ad avere tutti i dati necessari per redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili”.

Le famiglie alle quali è stato sospeso l’Rdc e che saranno prese in carico dai servizi sociali entro il 31 ottobre riavranno l’assegno fino a dicembre con gli arretrati. Ma come sottolineato anche il presidente dell’Ordine gli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, le difficoltà sulla presa in carico di tutte le persone in condizioni di disagio sociali entro quella data sono rilevanti e potrebbe essere necessaria una proroga (qui abbiamo spiegato per chi vale la proroga del 31 dicembre del Reddito di cittadinanza).

Dove incide di più lo stop dell’Rdc

Gli sms dell’Inps con lo stop all’Rdc hanno provocato manifestazioni a Napoli dove la sospensione si fa sentire più che in qualsiasi altra città d’Italia: nella provincia partenopea sono oltre 21.500 i percettori che hanno ricevuto il messaggio da parte dell’Istituto, su circa 36.700 ex beneficiari che non riceveranno l’assegno in tutta la Campania (qui abbiamo riportato la comunicazione dell’Inps sul Reddito di cittadinanza).

A livello regionale è la Sicilia a risentire maggiormente dell’addio al Reddito di cittadinanza, con 37.600 sospensioni: sull’Isola sono 11.573 le comunicazioni inviate nella provincia di Palermo e circa 9mila in quella di Catania, rispettivamente al terzo e al quarto posto nella classifica delle città con più stop al sussidio.

Al secondo posto dietro Napoli c’è invece Roma, con 12.225 messaggi ricevuti, mentre tornando al Sud si piazza quinta Caserta con 7.635 sms, seguita da Cosenza a quota 5.234 e da Salerno a 4.806.

La prima provincia del Nord compare all’ottavo posto, con Torino, che conta 4.615 sospensioni, seguita da Reggio Calabria, dove si calcolano 3.714 comunicazioni. Alla decima posizione della classifica si trova l’area metropolitana di Milano, che presenta 3.278 ex beneficiari per poi tornare in Sicilia con le province di Trapani e di Agrigento, rispettivamente a quota 3.144 e 2.986.