Arriva l’sms: Rdc sospeso a 169mila famiglie. E adesso?

Il Reddito di cittadinanza è stato sospeso con un sms. Ora sono in arrivo due nuove forme di sostegno al reddito: il Supporto per la formazione e il lavoro e l'Assegno di inclusione

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Un’epoca è finita: stop al Reddito di cittadinanza per 169mila famiglie beneficiarie di Rdc o pensione di cittadinanza. Nella giornata di venerdì 28 luglio l’Inps ha inviato l’sms annuncia la sospensione del sussidio a partire da agosto.

Reddito di cittadinanza sospeso

“Domanda di Reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali”, recita il testo del messaggio.

Il sussidio è stato revocato a chiunque non abbia all’interno del proprio nucleo familiare componenti disabili, minori o over 65, come prevedono le norme introdotte dal governo Meloni. Queste categorie continueranno a percepire il reddito fino a dicembre compreso. Per chi non rientra in queste casistiche, l’ultima rata erogata è quella del 27 luglio.

Reddito di cittadinanza e servizi sociali

Il testo del messaggio inviato dall’Inps invita a restare in attesa di comunicazioni dei servizi sociali. Contattare le strutture sociali del comune è inutile: la presa in carico dei cittadini prima passa da una piattaforma gestita dai centri per l’impiego e solo dopo la palla passa ai servizi sociali.

Cosa sostituisce il Reddito di cittadinanza

Gli orfani del Reddito di cittadinanza non saranno lasciati soli, promette il governo: per chi è occupabile scatta da settembre il Supporto per la formazione e il lavoro: 350 euro mensili per 12 mensilità in cambio dell’adesione a un patto di riqualificazione professionale. Per chi è più fragile scatta l’Assegno di inclusione.

Giorgia Meloni l’aveva detto e l’ha fatto. “Vedo forze politiche che chiamano la piazza, va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni. Evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito? Io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro“. Così aveva detto la premier il 22 novembre 2022.

Ora arriva il cambio di passo: chi ha perso il Reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè è in salute, ha tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps.

Chi continuerà a percepire il reddito fino a dicembre (perché ha minori o disabili a carico o perché è anziano), dal gennaio 2024 riceverà un contributo non inferiore a 480 euro, sempre su segnalazione del centro per l’impiego, tramite una piattaforma che metterà in collegamento centri per l’impiego e servizi sociali.

In totale le famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza a giugno sono state 1.010.536 per una spesa di 571,6 milioni.