Smog oltre i limiti: scattano le misure d’emergenza a Roma, Milano e in Emilia-Romagna

Lombardia, Lazio e tutte le città dell'Emilia-Romagna si trovano nella morsa di smog e particolato: sono partite le misure di emergenza e i divieti alla circolazione

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Niente piogge per un’intera stagione e l’effetto dell’anticiclone non hanno avuto serie conseguenze solo sul meteo. A fare le spese del cambiamento climatico sono soprattutto i nostri polmoni e, come è ovvio, l’ambiente. Le emissioni dovute alle attività umane, sia industriali che domestiche, e al traffico avvolgono le principali città ed è scattata l’allerta smog in molte regioni. Vediamo quali sono le misure messe in campo per fare fronte alla scarsa qualità dell’aria.

Le misure a Roma e nel Lazio

Da sabato 3 febbraio a lunedì 5 sono attive limitazioni al traffico a Roma. Con un’ordinanza, il sindaco Roberto Gualtieri ha disposto il divieto della circolazione veicolare privata nella per il superamento dei limiti del PM 10. I divieti sono attivi nella ZTL Fascia Verde nelle seguenti fasce orarie:

  • sabato 3 febbraio dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 19 per le vetture a benzina Euro 3 e diesel Euro 4 e per i ciclomotori e i motoveicoli diesel Euro 2; dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 19 per gli autoveicoli per il trasporto merci (N1, N2 e N3) a benzina Euro 3 e diesel Euro 4;
  • domenica 4 febbraio dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 20:30 per le vetture a benzina fino a Euro 3 e diesel Euro 4, per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote fino a Euro 1 e a 3 e 4 ruote diesel Euro 2 e per gli autoveicoli per il trasporto merci (N1, N2 e N3) a benzina Euro 3 e diesel Euro 4;
  • lunedì 5 febbraio dalle 9 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19 per le autovetture a benzina Euro 3 e diesel Euro 4 e per i ciclomotori e i motoveicoli diesel Euro 2; dalle 7:30 alle 10:30 e dalle 16:30 alle 20:30 per gli autoveicoli adibiti al trasporto merci (N1, N2 e N3) a benzina Euro 3 e diesel Euro 4.

Anche a Frosinone è stato prorogato il blocco del traffico in osservanza del Piano regionale per il risanamento della qualità dell’aria. Il Comune ha istituito le seguenti limitazioni alla circolazione dal 2 al 5 febbraio:

  • dalle 8:30 alle 18:30 per le autovetture private diesel Euro 4, e per i veicoli commerciali diesel Euro 3 e a benzina Euro 2;
  • dalle 8:30 alle 12:30 per le autovetture private a benzina Euro 3 e per i ciclomotori disel Euro 2.

Le misure in Emilia-Romagna

È allerta smog in tutta la regione Emilia-Romagna. Le misure emergenziali per la qualità dell’aria rimangono attive in tutte e 9 le province.

Fino a lunedì 5 febbraio, giorno di emissione del nuovo bollettino sull’inquinamento atmosferico, sono messe in campo le seguenti misure in tutti i comuni:

  • stop agli impianti a biomassa legnosa fino a 3 stelle (comprese);
  • stop a spandimenti di liquame con tecniche non sostenibili;
  • riduzione delle temperature di 2 °C (17 °C per le industrie, 19 °C per le abitazioni).

Nei comuni PAIR, ovvero quelli con più di 30mila abitanti, nell’agglomerato di Bologna o che hanno aderito su base volontaria, sono inoltre previsti:

  • tutte le limitazioni riportate sopra;
  • stop alla circolazione per i veicoli più inquinanti, fino a diesel Euro 5;
  • stop a combustioni all’aperto;
  • divieto di sosta con il motore acceso.

Le misure a Milano e in Lombardia

Dalla domenica 28 gennaio sono scattate le misure automatiche anti inquinamento in tutta la regione a causa dei preoccupanti livelli di PM 10 nell’aria. L’allarme smog in Lombardia è rientrato in alcune province e la situazione a sabato 3 febbraio è la seguente:

  • provincia di Bergamo: limitazioni di II livello;
  • provincia di Brescia: nessuna limitazione;
  • provincia di Como: nessuna limitazione;
  • provincia di Cremona: limitazioni di II livello;
  • provincia di Lecco: nessuna limitazione;
  • provincia di Lodi: nessuna limitazione;
  • provincia di Mantova: nessuna limitazione;
  • provincia di Milano: limitazioni di I livello;
  • provincia di Monza e Brianza: limitazioni di II livello;
  • provincia di Pavia: nessuna limitazione;
  • provincia di Varese: nessuna limitazione.

Le limitazioni temporanee di I livello scattano dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno dopo 4 giorni consecutivi di PM 10 elevato e si aggiungano a limitazioni già vigenti. Prevedono, nei comuni in Fascia 1 e 2 con più di 30mila abitanti e in quelli che aderiscono volontariamente, lo stop alla circolazione:

  • di tutti i veicoli Euro 0 e Euro 1 dalle 7:30 alle 19:30;
  • di tutti i veicoli diesel Euro 2, Euro 3 e Euro 4 dalle 7:30 alle 19:30.

Se la limitazione scatta in tutto il territorio provinciale interessato, scattano anche i divieti di:

  • sosta con motore acceso per tutti i veicoli;
  • utilizzo dei generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 3 stelle compresa (se presente un impianto alternativo);
  • accensione fuochi;
  • spandimento di liquami;
  • alzare la temperatura oltre i 19 °C nelle case e negli esercizi commerciali.

Le limitazioni temporanee di II livello scattano dopo 7 giorni consecutivi di livelli elevati di PM 10 nell’aria e prevedono anche il divieto di utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 4 stelle o superiore compresa (in presenza di un impianto alternativo) e il potenziamento dei controlli sui veicoli nei centri urbani.

Perché c’è l’allerta smog in Italia

Smog e particolato atmosferico tendono a rimanere sospesi quando non piove o avviene il passaggio di una zona atmosferica di alta pressione – meglio nota come anticiclone – a causa di diversi fattori. L’aria tende infatti a diventare più stabile e circolare meno, con una minore dispersione di particelle inquinanti.

A causa dell’inversione termica che può verificarsi con l’arrivo di anticicloni africani in inverno, le correnti rimangono vicino al suolo, con conseguente accumulo di sostanze tossiche e cancerogene a bassissima quota. Lo smog rimane poi intrappolato nelle città anche a causa dei canyon urbani, dove sono presenti palazzi e grattacieli, e nelle valli e nelle pianure dove tipicamente sorgono i grandi agglomerati metropolitani italiani.

PM 10 sopra la soglia: cosa significa

Le agenzie regionali monitorano la qualità dell’aria in base alla concentrazione di PM 10 (particulate matter 10 o materiale particolato 10). Si tratta delle particelle sospese con un diametro aerodinamico inferiore o uguale a 10 micrometri (µm), di origine naturale, come il polline, o artificiale.

Se il livello è troppo alto, significa che l’inquinamento atmosferico può avere impatti significativi sulla salute umana e sull’aspettativa di vita, come dimostrato anche da recenti studi condotti sulle cause di morte in Pianura Padana.

Il PM 10 è in grado di penetrare nelle vie respiratorie profonde, causando problemi respiratori, irritazioni ai polmoni e rivelandosi particolarmente dannoso in soggetti fragili, negli anziani e nei bambini. Nebbia e smog sono i segnali più evidenti di alti livelli di particolato nell’aria.