Stop alle auto dal 1 ottobre: chi non può più circolare

Tornano le misure straordinarie per l'emergenza smog: ecco quando partiranno i blocchi alle auto e tutte le misure che saranno in vigore da ottobre 2023 ad aprile 2024

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Luca Incoronato

Giornalista economico

Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter

L’allarme smog continua a creare allarme, il che porta a prendere misure straordinarie per tutelare la salute comune. È il caso dell’Emilia-Romagna, che attuerà interventi per ridurre le emissioni degli inquinanti ritenuti più critici, quali biossido di azoto e pm10. Interventi già previsti dal PAIR 2020, ovvero il Piano Aria Integrato Regionale per la lotta allo smog.

Misure anti smog

Non è la prima volta che la Regione mette in atto delle misure molto restrittive per il benessere comune, atte a limitare sostanzialmente il traffico cittadino e, dunque, le emissioni. Il regolamento scatterà a partire da domenica 1 ottobre, restando in vigore fino al 30 aprile 2024.

In precedenza le restrizioni riguardavano un totale di 33 Comuni ma il programma è ben cambiato, arrivando a coinvolgere ben 207 Comuni. In considerazione delle condizioni straordinarie ancora in corso, faranno eccezione, come prevedibile, tutti i territori integralmente alluvionati. L’elenco completo è indicato nel documento del decreto legge del primo giugno 2023.

Come detto, le limitazioni avranno inizio domenica 1 ottobre, seguendo un programma valido cinque giorni a settimana, da lunedì a venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 18.30, in tutti i Comuni di pianura della Regione. Guardando nello specifico ai Comuni Pair, che sono quelli con più di 30mila abitanti, i volontari e quelli dell’agglomerato urbano di Bologna, le limitazioni si estenderanno anche alle domeniche ecologiche.

Quali veicoli saranno fermi

Le limitazioni previste riguardano i veicoli diesel fino a Euro 4, compreso. Discorso differente, invece, per i veicoli a benzina, per i quali è posto il limite a Euro 2, compreso. Sul fronte mezzi a metano-benzina e gpl-benzina si evidenzia fino a Euro 1, compreso. Stesso tipo di limite imposto per ciclomotori e motocicli.

Queste non sono però le uniche misure straordinarie previste. Dal primo ottobre al 30 aprile sono infatti vietati gli abbruciamenti di residui vegetali. Ciò vale per tutto l’agglomerato di Bologna e per le zone di pianura est e ovest.

A ciò si aggiunge lo stop assoluto all’utilizzo dei camini aperti e degli impianti a biomassa legnosa per riscaldare gli ambienti domestici, con classe fino 2 stelle comprese. Ciò riguarda tutto il territorio dell’Emilia-Romagna, con riferimento alle aree sotto i 300 metri di altitudine. Fanno eccezione quelle dimore che non vantano altro sistema di riscaldamento alternativo.

È bene precisare, però, come il divieto possa arrivare a comprendere anche gli impianti a biomassa legnosa fino a 3 stelle comprese. Ciò nel caso in cui si registri uno sforamento dei limiti per il PM10 nel giorno di controllo (lunedì, mercoledì e venerdì, ndr) e nei due successivi.

L’ultima segnalazione in termini di controllo della qualità dell’aria riguarda infine gli impianti diesel Euro 5, ma non solo. Nel caso in cui scattino le misure d’emergenza, a seguito di una segnalazione di sforamento dei dati previsti, si fa divieto assoluto di spandimenti di liquami con tecniche non ecosostenibili. Il termostato, inoltre, dovrà essere abbassato a 17°C nelle industrie e 19°C nelle abitazioni. I veicoli diesel fino a Euro 5, compreso, non potranno circolare e ci sarà lo stop alle combustioni all’aperto. Ciò comprende barbecue, fuochi d’artificio, falò e altro ancora, così come divieto di sosta con motore acceso.